Tutti gli articoli di Notizie
PHOTO
Desidero rivolgermi ai giovani. Lo faccio nel ruolo di assessore alla Scuola, ma anche, con pari forza e affetto, come mamma, come nonna, come insegnante, come donna, preoccupata per un 2020 bisestile che d’un tratto, ancora neonato, ha assunto il sinistro abito di un virus sconosciuto. Cari giovani, in questi giorni, dopo aver pienamente condiviso la decisione di bloccare le attività didattiche a livello nazionale, sono stata oppressa dal tarlo di un dubbio. E mi sono fatta delle domande, obbligatorie per ogni persona adulta che vive questo momento storico nel quale, improvvisamente, mentre ci credevamo onnipotenti, ci siamo, invece, scoperti fragili . E quanto fragili!
Queste le domande: saprete, voi giovani, comprendere il grave pericolo che sottende alla drastica decisione di tenervi fuori delle aule scolastiche? Saprete assumervi la consapevole responsabilità di difendere la vostra incolumità, ma, soprattutto, saprete esprimere la meravigliosa generosità di pensare agli altri, a chi – nonni, nonne, ammalati pregressi – sono il letale bersaglio preferito dal virus? Saprete “sacrificare” sull’altare di una sfida importante, e cioè la lotta al contagio, la vostra innocente, comprensibile, piacevole voglia di stare insieme, accalcati, in piazze o locali traboccanti di aliti sani alcuni, altri pericolosi e infetti? Insomma, carissimi giovani, avete capito che non vi è stata regalata una vacanza? Voi ci ripetete spesso che siete maturi, che sapete essere autonomi. Io ne sono certa. Comunque, questo è il momento di dimostrarlo, A voi stessi, prima ancora che a noi.
E mi piace salutarvi affettuosamente, affidando alla vostra capacità di riflessione e al nostro obbligo di autocritica, questo pensiero di Vittorio Bachelet: “è necessario formare i giovani alla responsabilità, alla saggezza, al coraggio e, naturalmente alla giustizia. In particolare dovrà coltivarsi nei giovani la virtù della prudenza”. A presto.
*Assessore alla Scuola del Comune di Cosenza