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Quanto sostiene Cosenza Channel, sulla mancanza dei requisiti minimi per aprire reparti di Malattie Infettive negli ospedali di Paola e Cetraro (LEGGI QUI L’APPROFONDIMENTO), trova piena conferma nelle parole del personale sanitario dell’unità operativa Medicina-Lungodegenza di Cetraro. E non solo: ieri è arrivato l’appello del consigliere regionale Giuseppe Aieta che ha chiesto alla Santelli di chiudere il presidio Covid-19 a Cetraro.
In una nota, inviata al direttore generale dell’Asp di Cosenza, e anche ai carabinieri dei Nas, il personale medico e infermieristico «in merito alle scelte che si stanno adottando, denuncia l’assenza totale dei requisiti necessari a garantire il corretto isolamento dei pazienti Covid-19. Le camere di degenza individuate non hanno impianto di climatizzazione a garantire i ricambi d’aria e la filtrazione con filtri HEPA, e soprattutto manca un sistema di ventilazione che consenta di determinare una pressione positiva o negativa».
I medici e gli infermieri, inoltre, sostengono che «manca adeguata zona filtro per stanza di degenza dotata di lavabo; i testa letto non sono a norma mancando il vuoto e aria compressa, mancano i percorsi sterili per il pulito e lo sporco funzionalmente separati ma soprattutto rimarchiamo che l’assenza di stanza a pressione negativa non consente di trattare bene i pazienti e mette tutto il personale a rischio elevatissimo di infezione. Mancano inoltre tutti i presidi individuali di protezione. Mancano infine le competenze specialistiche».
I medici e gli infermieri, per questo motivo non intendono «esporsi a questo elevato rischio di contagio» e denunciano «l’assenza totale dei criteri per la sicurezza sul posto di lavoro». Il personale dunque invita «gli organi preposti a rivedere le scelte adottate, assumendosene altrimenti le conseguenze medico-legali e assicurative in caso di malattia o grave infortunio sul piano civilistico e penale».