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È di circa 16 milioni di bottiglie la produzione vitivinicola calabrese. Un settore che è in continua crescita e che diventa centrale non solo per il mercato agroalimentare ma anche per la promozione del territorio. Intorno al vino quindi c’è una attenzione crescente. Ne abbiamo parlato con Maurizio Rodighiero, presidente dell’Accademia del Magliocco e dei vitigni autoctoni calabresi. L’associazione è nata nel 2017 allo scopo di valorizzare questo vitigno autoctono fortemente identitario della nostra zona. «Come tutti i vitigni – dice Rodighiero – è una spugna del territorio, ne assorbe i colori, i profumi, i caratteri. Io trovo che questo vitigno sia indicativo del carattere dei calabresi. Da questo vitigno nasce un vino che conserva un sapore intenso per anni».
Il presidente dice che i vini calabresi hanno un solo problema ovvero quello di essere ancora poco conosciuti, siamo presenti nelle manifestazioni anche internazionali quello che manca è una continua promozione sul territorio. Promozione di cui l’Accademia vuole farsi carico. Non solo, infatti, ha curato un volume scientifico sulle caratteristiche di questo vitigno, la sua storia. Accanto a questo proprio nei giorni scorsi ha organizzato una verticale presso Villa Rendano proprio per far conoscere agli addetti ai lavori una cantina, la Giraldi&Giraldi, che lavora solo uve Magliocco ed è gestita da due ragazzi che hanno smesso gli studi in Ingegneria per dedicarsi al settore. Uno dei problemi, infatti, è sensibilizzare i ristoratori e gli addetti ai lavori a promuovere i prodotti calabresi nella loro carta dei vini.
«Cerchiamo di portare avanti iniziative anche innovatrici – dice Rodighiero – valorizzando soprattutto le aziende più giovani e far vedere ai più come un vitigno come il Magliocco si evolve in positivo negli anni».