Applausi e teatro gremito per il recital dedicato a Rossella Casini. Il dialogo con gli studenti dell’ISS Lucrezia della Valle arricchisce una serata intensa
Tutti gli articoli di Societa
PHOTO
Una platea gremita, un silenzio denso, un’emozione che attraversa ogni fila del Teatro Auditorium Unical. È qui che Roberto Saviano ha portato in scena “L’Amore mio non muore”, il nuovo recital teatrale dedicato alla storia di Rossella Casini, la studentessa fiorentina scomparsa nel 1981, oggi riconosciuta come vittima di ’ndrangheta. L’appuntamento rientra nella Rassegna L’Altro Teatro, diretta da Gianluigi Fabiano e realizzata con il supporto della Regione Calabria, del Comune di Cosenza e dell’Università della Calabria.
«Vorrei che questa storia mostrasse tutti i colori possibili del Sentimento» ha spiegato Saviano agli studenti dell’ISS Lucrezia della Valle di Cosenza, incontrati prima dello spettacolo. Una dichiarazione programmatica che anticipa la struttura scenica: essenziale, quasi ascetica — «un letto, una sedia e un tavolo con dei libri» — dominata dall’unica foto esistente di Rossella.
Saviano ripercorre la vita della giovane donna che, nel 1977, a 21 anni, si innamora di Francesco Frisina, appartenente a una famiglia legata alla ’ndrina Gallico. Quando la faida esplode, Rossella non arretra: crede nell’amore come forza capace di fermare la violenza, una fiducia assoluta che si rivelerà fatale. Il 22 febbraio 1981 chiama il padre per annunciare il rientro a Firenze; da quel momento, si perdono per sempre le sue tracce.
Il recital, diretto da Enrico Zaccheo, intreccia letteratura, poesia, Vangelo e mitologia: da Majakovskij e Lili Brik ai versi di Carrieri, fino alle radici del mito occidentale. Tutto converge verso un unico centro emotivo: la scelta radicale di Rossella di non vivere cinicamente.
Ai ragazzi del Lucrezia della Valle, che gli chiedono cosa possa insegnare questa storia, Saviano risponde con una riflessione lucida e feroce:
«L’amore di Rossella ha molte ombre. Lei intuisce di essere in pericolo, ma non si sottrae. Da un lato c’è il coraggio, dall’altro il rischio di amare talmente tanto da non vedere più bene dove si è finiti».
Svela anche il passaggio più complesso nella costruzione del recital: «Ricostruire i dialogati. Volevo essere autentico». E lascia un pensiero che è insieme confessione e dichiarazione poetica:
«Io non lascio messaggi, lascio tracce. Non voglio far evadere il lettore: voglio invaderlo. Rossella, al contrario di me, non vive in protezione. Decide di guardare alla speranza. È questo che mi ha sempre stupito».
Gli studenti — Carmela De Luca, Emanuel Ferraro, Giovanni Trozzo, Beatrice Vecchio, Sofia Francesca Iuele — hanno animato un confronto serrato e maturo, che Saviano ha definito «necessario».
La Rassegna L’Altro Teatro proseguirà il 4 gennaio 2026, al Teatro Alfonso Rendano, con una produzione di altissimo profilo: “Brokeback Mountain – A play with music”, adattamento del racconto di Annie Proulx, con musiche originali di Dan Gillespie Sells, interpretate dal vivo da Malika Ayane. Sul palco Edoardo Purgatori e Filippo Contri daranno voce all’intenso legame tra Ennis e Jack, a vent’anni dal film culto di Ang Lee.

