giovedì,Marzo 28 2024

Omicidio Antonio Taranto, fissata la data per il processo d’appello

Si celebrerà il prossimo 17 ottobre presso la Corte d’Asside d’Appello di Catanzaro il processo per la morte del giovane cosentino Antonio Taranto, ucciso a 25 anni nel marzo del 2015 in via Popilia. Un omicidio per il quale è stato condannato in primo grado Domenico Mignolo a 18 anni di carcere. La notifica della

Omicidio Antonio Taranto, fissata la data per il processo d’appello

Si celebrerà il prossimo 17 ottobre presso la Corte d’Asside d’Appello di Catanzaro il processo per la morte del giovane cosentino Antonio Taranto, ucciso a 25 anni nel marzo del 2015 in via Popilia. Un omicidio per il quale è stato condannato in primo grado Domenico Mignolo a 18 anni di carcere.

La notifica della fissazione dell’udienza è arrivata nei giorni scorsi. In appello ci saranno anche Leonardo Bevilacqua e Riccardo Altomare, condannati rispettivamente a un anno 6 mesi di reclusione per favoreggiamento e false dichiarazioni alla polizia giudiziaria e ai pm. Assoluzione definitiva invece per Maria Luisa Occhiuzzo, moglie di Bevilacqua.

In primo grado la procura di Cosenza, rappresentata dai magistrati Antonio Bruno Tridico e Donatella Donato, aveva chiesto 30 anni di carcere per il presunto autore del delitto che grazie al rito abbreviato ha avuto la riduzione di un terzo della pena.

Taranto, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, fu ucciso la notte del 29 marzo del 2015 al termine di una lite iniziata in una nota discoteca di Rende alla quale avrebbero partecipato, tra gli altri, Mignolo, Taranto e Bevilacqua. Le discussioni sarebbero nate per il fatto che il clan “Rango-zingari” in quel momento non riusciva a soddisfare le esigenze economiche di tutti i carcerati dopo gli arresti avvenuti nel novembre del 2014. Così dal balcone Mignolo avrebbe esploso diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei quali risultato mortale per Taranto.

Gli agenti della Volante giunti sul posto tentarono di registrare un video mentre erano in corso i primi soccorsi, sperando che la vittima facesse il nome del suo assassino. Purtroppo Taranto non era più lucido per l’ingente perdita di sangue.

La difesa di Mignolo, rappresentata dagli avvocati Andrea Sarro e Filippo Cinnante, ritiene l’imputato estraneo al delitto. Gli altri componenti del collegio difensivo sono Rossana Cribari e Paolo Greco, mentre le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Mariarosa Bugliari, Francesco Tomeo e Angela D’Elia. (a. a.)

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