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Nessuno ne parla in modo conciso e tutti improntano giustamente la visione sportiva futura all’ottimismo. Dopo l’assemblea della Serie B, i presidenti hanno detto all’unisono: «vogliamo completare la stagione». Ma il piano-B esiste e ne hanno già discusso all’interno delle singole leghe. Questo perché una via di fuga va lasciata sempre qualora i campionati di calcio non riprendessero. Certo, è l’ipotesi estrema che non è neppure regolamentata dalle norme della FIGC, ma va tenuta purtroppo in considerazione.
Senza la matematica
Come rispondere, pertanto, alla domanda “che succederà se i tornei 2019-2020 venissero stoppati del tutto?”. In fondo è questo ciò che vogliono sapere i tifosi delle squadre di calcio. Che si torni alla normalità il 25 aprile piuttosto che il 9 maggio, è un semplice dettaglio. In tempo di Coronavirus, invece, rispondere a tale quesito fa la differenza e cambia tutte le carte in tavola. Prendete ad esempio i fan di Benevento e Cosenza. I primi, per i risultati acquisiti sul campo, hanno già maturato moralmente il diritto a giocare in Serie A nel prossimo campionato. Non c’è però la matematica, regina sovrana del pianeta calcio, a sancirlo. I supporter rossoblù sono ormai rassegnati ad un’amara retrocessione, ma per lo stesso motivo non si sognerebbero mai di cantare il de profundis alla loro squadra del cuore prima del tempo. Cosa far, dunque, per evitare ricorsi su ricorsi in tribunale?
Cristallizzare le classifiche
Stamattina lo accenna la Gazzetta dello Sport parlando dell’ultima assemblea di Serie A. Scrive: «lo scenario più verosimile resta la cristallizzazione dell’attuale classifica». Poi entra nel dettaglio. «Assegnazione o meno dello scudetto, nessuna retrocessione e due promozioni dalla B (e dalla C verso la B) per una Serie A a 22 squadre, da ridurre a 20 nella stagione successiva».
Cosa succederebbe in Serie B
Trasliamo la situazione al torneo cadetto dando per buona l’ipotesi della rosea. Con le prime due (oggi Benevento e Crotone) dritte al piano di sopra, non si eviterebbero strascichi giudiziari. Frosinone ed Empoli, ad esempio non sarebbero d’accordo. Non fiaterebbe nessuno, invece, bloccando le retrocessioni. E’ ciò che auspicano Cosenza, Venezia, Cremonese, Trapani e Livorno. Dalla Serie C, anziché appena due promozioni come evidenziato sopra, dovrebbero essere tre: una per girone. Il format cadetto vivrebbe 12 mesi in formato extra-large. Poi però verrebbe riportato subito alla normalità a giugno 2021 con una serie di retrocessioni in più.