La consapevolezza di Mundo: «Atto falso? Mi prendo una condanna»
Le trame di Franco Mundo per far dichiarare il falso alle persone che dovevano parlare dei presunti brogli in favore di Di Natale.
Ad incastrare il sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, circa le presunte irregolarità riscontrate durante gli scrutini, nel tentativo di estromettere il consigliere regionale, Graziano Di Natale, c’hanno pensato le persone che erano state contattate dallo stesso primo cittadino dell’Alto Jonio Cosentino, che, parlando con la Guardia di Finanza, hanno ricostruito quanto successo in quei mesi. (VIDEO)
I testimoni smentiscono il sindaco Mundo
Sono due le dichiarazioni più significative riportate negli atti dell’inchiesta. Nel primo caso, il testimone riferisce che «dopo le elezioni, Mundo mi ha chiamato, dicendomi che doveva presentare un ricorso elettorale contro la proclamazione degli eletti e con riferimento alla sua candidatura, chiedendomi se ero a conoscenza di brogli elettorali nelle sezioni del lato tirrenico e se ero disponibile a firmare delle dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà relativamente a questi brogli. Io gli dissi che non ero a conoscenza e che non avrei firmato nulla. Ad inizio aprile 2020, Mundo Franco mi inviò, via whatsapp, un modello di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà relativo ad irregolarità avvenute nelle sezioni del lato tirrenico». L’uomo, però, fece resistenza nonostante Mundo lo avesse rassicurato del fatto che «non vi era pericolo perché il Tar non avrebbe fatto alcuna indagine». Alla fine non firmò alcuna dichiarazione. (TUTTE LE ACCUSE A MUNDO)
Nel secondo caso, il rappresentante di Lista del Pd, indicato nella sezione elettorale n. 1 del comune di Trebisacce, relativamente alle posizioni di Cerchiara e Catera, aveva detto alla Finanza che «ricordo con precisione che in essa era riportato», circa la dichiarazione di atto notorio «il fatto che Cerchiara e Catera non presenti alle operazioni di scrutinio nella predetta sezione. Quindi rappresentati al sindaco che detta circostanza non rappresentava la realtà in quanto gli stessi Catera e Cerchiara erano stati di fatto presenti all’interno della sezione n. 1». Così, secondo quanto dichiarato dalla persona sentita a sommarie informazioni, «il sindaco insisteva nel farmi dichiarare che Catera e Cerchiara non erano presenti a dette operazioni e che io gli feci presente che non potevo firmare una dichiarazione del genere. Quindi disconoscevo completamente il contenuto sopra testualmente indicato probabilmente modificato a seguito dell’opposizione alla mia firma».
«Atto falso? Mi piglio una condanna»
Secondo il gip Falerno, infine, «non si può tralasciare il contenuto delle intercettazioni, da cui si evince la precisa consapevolezza dell’apporto istigatorio di Mundo alla formazione delle falsi dichiarazioni». Il sindaco, infatti, il 5 maggio del 2020, rimproverato dalla sua interlocutrice per le sue condotte, disse: «”Eh va bè non mi accusano di furto, se ho utilizzato un atto falso mi piglio una condanna“». E la donna replica: «”Potevi evitare diciamo, no non ci sta, non è una bella cosa”». E il sindaco annuisce: «”No non è una bella cosa, ma io è una cosa che dovevo fare questa, poi ne parliamo…”».