Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Un processo infinito. A colpi di annullamenti con rinvio, di cui ormai si è perso quasi il conto. La storia dell’omicidio di Carmine Pezzulli, ucciso a Cosenza nel 2002, continua a tenere banco nelle aule di giustizia, dopo il recente annullamento della Suprema Corte di Cassazione che ha ordinato ad una nuova sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, di procedere a un nuovo giudizio nei confronti di Domenico Cicero (difeso dagli avvocati Francesco Chiaia e Alessandra La Valle), assolto in secondo grado dall’accusa di essere stato il mandante del delitto di mafia.
Omicidio Carmine Pezzulli, ecco perché la Cassazione ha annullato l’assoluzione di Domenico Cicero
Rispetto ai provvedimenti precedenti, quello emesso lo scorso 9 marzo dalla prima sezione penale della Corte di legittimità ha trovato accoglimento solo in uno dei nove motivi di ricorso presentati dalla procura generale della Cassazione, che riguarda l’acquisizione di verbali resi in un altro procedimento penale. Sul punto, gli ermellini sono stati chiari e precisi. «La lettura della sentenza rescindente evidenzia come, a fronte di una complessa vicenda processuale integralmente riassunta dalla Corte d’assise d’appello e che aveva condotto già ad un primo annullamento da parte di questa Corte di legittimità, quello disposto, da ultimo, dalla sezione quinta penale, sia stato pronunciato non soltanto in relazione al diniego dell’acquisizione delle dichiarazioni rese dal collaboratore Paternuostro, esame cui ha dato corso il giudice del rinvio. L’annullamento aveva anche ad oggetto, in relazione all’ordinanza di rigetto, nella parte in cui era stata respinta la richiesta di riapertura dell’istruttoria, per acquisire i verbali delle udienze del dibattimento del processo a carico dell’imputato Aiello, poi assolto con sentenza irrevocabile quanto Corte di Cassazione – copia non ufficiale all’accusa di essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio per il quale si procede in questa sede» scrive la prima sezione penale della Cassazione.
«Pacifico – evidenzia la Cassazione – è che il giudice del rinvio, a fronte della richiesta di rinnovazione dell’istruttoria, onde acquisire i verbali delle udienze del processo a carico dell’imputato Aiello, formulata dalla parte pubblica, con ordinanza del 24 gennaio 2019, ha ritenuto che fosse inibita l’acquisizione di detti verbali, in quanto Cicero
non aveva partecipato a quel dibattimento e poiché non vi era stato il consenso della difesa del ricorrente, in sede di rito abbreviato, all’acquisizione di quegli atti».
«Deve, dunque, concludersi che il diniego all’acquisizione dei verbali, giustificato soltanto con la laconica motivazione “poiché Cicero non risulta essere stato imputato nel suddetto procedimento” seguita dall’espunzione dagli atti degli stessi, è avvenuto, in contrasto con il dictum della sentenza rescindente. Alcuna valutazione di assoluta necessità di quelle prove risulta, infatti, svolta dalla Corte territoriale e, comunque, se ne nega l’acquisizione agli atti, in violazione delle previsioni di cui ai commi 4 e 5 dell’art. 238 cod. proc. pen., che consentono alla parte interessata di richiedere l’esame diretto della persona le cui dichiarazioni, assunte in altro procedimento, sono state acquisite a mezzo dei soli verbali» sottolinea il giudice relatore Barbara Calaselice.
Omicidio Carmine Pezzulli, nono processo contro Domenico Cicero
«Da ultimo, si osserva che, nonostante l’escussione nel corso del secondo giudizio di rinvio, del collaboratore Roberto Calabretta Violetta, la Corte d’assise d’appello fa riferimento, ai fini di escludere l’attendibilità del dichiarante, anche alle affermazioni del predetto, rese nel giudizio a carico di Aiello, nonostante la mancata acquisizione dei verbali delle dichiarazioni da questi rese, in quel procedimento». Così si conclude il nono processo contro Domenico Cicero, negli anni passati ritenuto al vertice dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante a Cosenza. Ci si appresta dunque ad entrare nel decimo, che la difesa si augura sia l’ultimo.