Quinto provvedimento di giornata per il Riesame di Catanzaro che ha parzialmente accolto il ricorso presentato per conto di Augusto Cardamone, residente nel comune di Acri. L’indagato, difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco, era finito in carcere con l’accusa di far parte della presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico. I giudici del Tdl invece hanno concesso oggi gli arresti domiciliari.

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Secondo la Dda di Catanzaro, Augusto Cardamone, unitamente a Paolo Recchia, domiciliato a Casali del Manco, avrebbe fornito «un contributo indispensabile all’attuazione del programma criminoso di narcotraffico, occupandosi prevalentemente della commercializzazione dello stupefacente
in esecuzione delle direttive di Antonio Illuminato». Proprio quest’ultimo, come raccontato dalla nostra testata, aveva deciso di punirlo in quanto non era rientrato da un debito di droga. Così aveva mandato alcuni soggetti a lui vicini per picchiarlo. Ma l’aggressione non si verificò.

Sempre con Antonio Illuminato, l’indagato Augusto Cardamone è accusato di aver acquistato droga ai fini della successiva rivendita e distribuzione ai pusher di riferimento nelle varie piazze di spaccio. Nel corso dell’udienza camerale, l’avvocato Giuseppe De Marco aveva sollevato una questione sull’inutilizzabilità delle intercettazioni con Antonio Illuminato. Rimane a carico dell’indagato la gravità indiziaria.