«Il momento più complicato del 2023? È difficile da selezionare, politicamente parlando. Probabilmente Cutro è stato il momento più difficile. 94 persone che muoiono, l’accusa che è colpa tua, è una cosa che pesa», risponde la premier Giorgia Meloni a una domanda dell’Adnkronos, durante la conferenza stampa di fine anno, inizialmente prevista a fine dicembre ma rinviata per motivi di salute della presidente del Consiglio dei Ministri.

Nel 2023 «ce ne sono stati diversi di momenti complessi, così come belli ed entusiasmanti. Quando riesco a stare veramente in mezzo alla gente, lì si vive una realtà molto diversa. Per chi come me ha bisogno del consenso dei cittadini vedere quel supporto, la gente che ti incita, che capisce, che ce la stai mettendo tutta… l’unica benzina possibile è quando riesco a stare in mezzo alla gente. Questo mi rende contenta».

A una domanda su quanto successo nel biellese a Capodanno, dove un deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Pozzolo, ha ferito un uomo, Meloni risponde: «Ho chiesto che Pozzolo venga deferito alla Commissione di garanzia e dei probiviri di FdI, indipendentemente dal lavoro delle autorità competenti, e che nelle more del giudizio venga sospeso da FdI, che è quello che posso fare sul piano statutario».

«La questione è che chiunque detenga un’arma ha il dovere legale e morale di custodire con responsabilità e serietà l’arma. Per questo c’è un problema con quello che è accaduto che racconta – non conosco la vicenda, solo quello che ho letto – che qualcuno non è stato responsabile: chi ha quel porto d’armi e chi detiene quell’arma. Non è un bene per un italiano, figuriamoci per un parlamentare di FdI».

Con riferimento alla cosiddetta norma bavaglio per la stampa, al centro di un emendamento alla legge di delegazione europea approvato nei giorni scorsi alla Camera, Meloni spiega che «questa norma è frutto di un emendamento parlamentare, cha arriva da esponente dell’opposizione, non è una iniziativa del governo, anche se il governo l’ha approvata. Fare una manifestazione sotto palazzo Chigi come fatto dall’Fnsi? Penso sarebbe stato giusto farla di fronte al Parlamento. Non credo che venga tolto il diritto di informare i cittadini, è giusto dire che qualcuno è stato arrestato, ma io non ci vedo un bavaglio». «Mi pare una norma di equilibrio tra diritto di informare e non ritrovarsi sul giornale», aggiunge.