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Baker Hughes, azienda leader nelle tecnologie per il settore energetico e industriale, attiva in Italia principalmente attraverso Nuovo Pignone, ha ufficializzato la decisione di rinunciare alla concessione per la costruzione di un sito industriale nel porto di Corigliano-Rossano. La comunicazione è stata inviata all’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.
La scelta è stata dettata dall’incertezza sui tempi di sviluppo del progetto, rallentati da un ricorso dell’Amministrazione Comunale di Corigliano-Rossano. Questa situazione ha impedito di rispettare le tempistiche necessarie per realizzare l’infrastruttura come originariamente pianificato, in particolare per quanto riguarda la concentrazione delle attività su un’unica area idonea, la banchina.
Nonostante le risorse investite e gli sforzi profusi negli ultimi diciotto mesi per dialogare con le istituzioni locali, le parti sociali e la comunità, Baker Hughes ha dovuto prendere questa decisione con grande rammarico. Di fronte all’impossibilità di espandere le proprie attività in Calabria, l’azienda sta ora valutando soluzioni interne a medio termine per garantire la continuità operativa e soddisfare le richieste dei clienti nei tempi appropriati.
In parallelo, Baker Hughes conferma gli investimenti già previsti per il potenziamento dello stabilimento di Vibo Valentia, con l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva e realizzare nuove infrastrutture. Questo testimonia il ruolo strategico della Calabria nella filiera globale dell’azienda.
Baker Hughes riconosce e apprezza l’impegno e la collaborazione ricevuti da parte di tutte le istituzioni coinvolte, tra cui la Regione Calabria, l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, la ZES, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Confindustria, le Organizzazioni Sindacali e altri attori locali.