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Cari amici, cari compagni, pur non frequentando assemblee e lungi dal partecipare a riunioni sia allargate che, a maggior ragione, ristrette sono più o meno a conoscenza di quello che sta succedendo in prossimità delle elezioni comunali di Castiglione Cosentino.
La mia attenzione è rivolta soprattutto al raggruppamento di sinistra, in quanto l’altro versante non mi appartiene, né suscita la mia curiosità riguardo la designazione della lista e del capolista. Un po’ come avveniva in Forza Italia quando regnava Berlusconi. Nessuna suspence, poiché il capo era tale per investitura divina e lui decideva ogni cosa in virtù dell’unzione ricevuta, tanto per usare un linguaggio “ecclesiastico” molto in uso da quella parte.
La piazza mormora che, dopo un maldestro tentativo di campagna acquisti e dopo che si sono accorti che l’aspirante bomber non era proprio Cristiano Ronaldo, nella lista Solidarietà i nomi rimasti in corsa per la candidatura a sindaco sono fondamentalmente due, entrambi di matrice PD.
A questo punto mi permetterei di proporre, vista la comune appartenenza e in coerenza con il metodo democratico di scelta dei candidati proprio del Partito Democratico, di ricorrere a elezioni primarie, aperte a tutti gli iscritti nonché a tutti coloro che sostengono e si riconoscono nel raggruppamento di sinistra.
Sarebbe un bell’esercizio di democrazia. Se il candidato a sindaco venisse scelto dagli elettori, quindi dal popolo, e non da Cerchi magici o vertici Carbonari che si riuniscono in segreto, si darebbe un segnale forte nella direzione di un sistema più giusto e partecipativo.
Inoltre si rafforzerebbe la fiducia e il legame tra elettori e candidati in quando sarebbero gli elettori stessi a designare i loro rappresentanti e li sentirebbero come propri. E’ dal 1985 che al timone ci sono sempre le stesse persone, lo stesso gruppo. Non lasciatevi ingannare, anche se con nomi diversi o raggruppati diversamente sono sempre loro, ieri trentenni oggi settantenni.
Questo gruppo dirigente in quarant’anni non ha saputo rinnovarsi in nessun senso e non ha creato, o forse non ha voluto, nessun ricambio. Pensateci su, per una volta un po’ di coraggio. Date un segnale concreto che potrebbe aiutare il cambiamento e le chiacchiere lasciatele ad altri.
Questo è un pensiero ad alta voce di un cittadino, un compagno, un militante, che ha cercato sempre di partecipare e, quando ne ha avuto l’opportunità si è sempre battuto con chiarezza, rispetto e coerenza.
Ma state certi che questo modo di sentire è condiviso da tanti altri. Persone che negli anni si sono spesso ritrovate insieme, unite da un modo differente di concepire la politica e l’azione amministrativa. Una politica con la P maiuscola e un’azione semplice ma essenziale volta all’aggregazione, al soddisfacimento del bisogno, al lavoro e alla dignità che si persegue solo con la diminuzione delle diseguaglianze.
Alcuni non sono più tra noi, altri sono lontani, altri siamo dispersi o dormienti. Ma ci siamo. Tutti. Consapevoli che, nonostante il ristagno, gli arretramenti e spesso le sconfitte, le idee, soprattutto quelle belle e positive, non finiscono ne muoiono e che il cambiamento ha i suoi tempi, ma prima o poi arriva.
Saluti fraterni, Salvatore Conte