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di Carlo Guccione*
Gentile direttore,
ho ascoltato con interesse l’intervista della sua testata al consigliere regionale Pierluigi Caputo sulla città unica. Mi permetta però alcune precisazioni. In primis facciamo chiarezza: noi siamo per la città unica! Non ci annoveriamo fra coloro i quali dicono no a prescindere, ma la strada intrapresa dal centrodestra non ci convince perché il percorso l’abbiamo sempre pensato attraverso un coinvolgimento dal basso dei cittadini, con referendum vincolante e non consultivo. L’esatto contrario di quello che vuole fare il centrodestra con la sua proposta di legge.
Il sindaco di Castrolibero, Orlandino Greco, ha ragione poi quando pone la questione legata all’emergere di un dissesto finanziario del comune di Cosenza che avevamo più volte, nel corso degli ultimi anni, sottolineato pubblicamente e in consiglio comunale. Avevamo parlato l’esistenza di una finanza creativa dell’allora sindaco Occhiuto che ha prodotto una massa debitoria di oltre 300 milioni. Così come anche la vicenda dei trasporti: insieme sia all’attuale consigliere comunale, Bianca Rende, sia all’attuale assessore ai Trasporti, Damiano Covelli avevamo già detto che tecnicamente l’Amaco era fallitanel 2018. Ci sono però importanti novità rispetto al passato quando parlavamo di comune unico dell’area urbana, che vanno tenute in debito conto perché la fusione non sia una sommatoria di debolezze ma la capacità di mettere il meglio, la parte più dinamica delle varie città che si mettono insieme per formare un unico comune.
Per la verità dopo tanto tempo a Cosenza si intravede la luce. Per esempio il fatto che si siano create le condizioni per partire con i concorsi rappresenta un dato importante di apertura di una nuova fase nella vita amministrativa della nostra città. Ora però vanno affrontate con molta nettezza alcune questioni. La prima è la metropolitana. Il vecchio progetto non c’è più, chi si è battuto contro negli anni passati è stato smentito dalla scelta della transizione ecologica e sostenibile. Infrastrutture come queste sono fondamentali e lo ha riconosciuto a pieno titolo il Pnrr. Ora questa vicenda non si può chiudere pagando una penale all’impresa che si era aggiudicata i lavori. Ci sono circa 100 milioni di euro disponibili del vecchio finanziamento; va ripensato il percorso, ma una infrastruttura di questa portata si deve realizzare mettendo insieme Unical, i comuni di Cosenza e Rende, la Regione e Ferrovie della Calabria che ha avuto un importante finanziamento per la velocizzazione della tratta Cosenza-Catanzaro attraverso treni ad idrogeno e la realizzazione dell’impianto di produzione di idrogeno a Vaglio Lise
La realizzazione della metropolitana è necessaria per creare un moderno sistema di trasporto pubblico locale, per garantire una moderna mobilità e occasioni di sviluppo nell’area urbana di cosenza che guardi con interesse anche la Sibaritide
L’altra questione che bisogna porre con molta forza è quella della depurazione. Non è pensabile che sia stato concesso un finanziamento (delibera Cipe 60/2012) per un project financing di circa 35 milioni per l’ammodernamento e il potenziamento del sistema depurativo del Valle Crati, ma ancora è tutto fermo. Non si può pensare di tenere questa situazione ancora per tanto tempo mentre l’Italia è costretta a pagare ogni anno una forte penalità all’Europa per le infrazioni. E’ mai possibile pensare allo sviluppo di questa area importante della Calabria senza un sistema moderno di trattamento delle acque a garanzia delle persone, dell’ambiente e anche di tante imprese che sono nell’area industriale di Rende e rischiano di chiudere perché l’impianto non è in grado di smaltire le loro produzioni?
L’altra grande questione riguarda la vicenda della costruzione del nuovo ospedale. Recentemente abbiamo visto le immagini del pronto soccorso di Cosenza dove tanti pazienti, a cui è stata già fatta una diagnosi, sono parcheggiati in un open space su barelle in attesa di un posto letto. All’ospedale di Cosenza, anche per motivi logistici, mancano 284 posti letto, oltre il 40% di quelli previsti. Ma il nuovo ospedale è la grande occasione per costruire un moderno presidio di edilizia sanitaria che sia in grado di garantire a chi è costretto a ricorrere a cure, una edilizia sanitaria a misura di persona; a chi ci lavora ad avere una struttura moderna dal punto di vista del comfort sanitario, ma anche una struttura con criteri moderni che sia in grado di affrontare la pandemia ma garantire il normale svolgimento dell’attività ospedaliera e non il suo blocco come abbiamo visto durante il periodo del Covid.
La Regione ha intrapreso una strada che ha dilatato i tempi della realizzazione. Credo che saremmo dovuti essere già nella fase della gara per la progettazione per come previsto nel cronoprogramma dell’Inail sul nuovo ospedale di Vaglio Lise. Oggi ancora aspettiamo il decreto di aggiudicazione del nuovo studio di fattibilità voluto dalla Regione Calabria, altro tempo che si perde con il rischio di sprecare risorse importanti (circa 600mila euro era stato il costo del vecchio studio di fattibilità).
E’ necessaria allora responsabilità da parte di chi oggi governa la Regione Calabria e mi auguro che in futuro la Calabria come la regione che nel 2005 ha fatto partire l’iter per la realizzazione degli ospedali di Vibo, Sibaritide e Gioia Tauro e dopo 18 anni, pur essendoci le risorse, non ne ha completati nessuno.
La situazione della sanità in Calabria che ci vede ultimi in tutte le statistiche è frutto anche di questa chiara incapacità politica di non essere in grado di realizzare le cose nei modi e nei tempi di un Paese moderno.
*già consigliere regionale e candidato sindaco città di Cosenza