Il nome di Pasquale Tridico quale candidato presidente della Regione Calabria per la coalizione progressista, sarà ufficializzato domani, quando è in programma l'ennesimo tavolo nazionale del centrosinistra. L’economista calabrese, ex presidente dell’Inps e oggi europarlamentare del Movimento 5 Stelle, ha sciolto la riserva e accettato la proposta maturata nelle ultime settimane attorno al suo nome. Una candidatura attesa e che si fonda su un profilo considerato civico e trasversale, capace di tenere insieme le diverse anime del centrosinistra, dai Cinque Stelle al Partito Democratico, fino alle forze riformiste e ambientaliste. Un fronte largo e composito che ora ha finalmente il suo punto di sintesi.

Il ruolo di Nicola Irto

Determinante in questa operazione è stato il ruolo di Nicola Irto, segretario regionale del Pd e senatore. Il suo nome era stato avanzato come possibile alternativa nel caso in cui Tridico avesse detto no, ma Irto non ha mai alimentato ambiguità né tensioni. Ha tenuto la barra dritta, sostenendo la candidatura dell’europarlamentare con lealtà, pur a fronte di pressioni e voci che avrebbero potuto minare la compattezza della coalizione.

La mossa vincente di Principe e l’intervento dell’ex ministro Costa

È stata annullata, invece, la riunione del tavolo regionale convocata dalla Federazione dei riformisti e inizialmente prevista per oggi pomeriggio a Lamezia Terme. L’astuzia politica del sindaco di Rende, Sandro Principe, che insieme agli alleati di Azione e Italia Viva si era detto pronto ad avanzare una candidatura unitaria per fare uscire dall’impasse la coalizione, ha prodotto l’effetto sperato: la chiusura in tempi rapidi sul nome del professore Scala Coeli. A pesare è stata anche l’intervista rilasciata a Repubblica dall'ex ministro Sergio Costa. «In Calabria bisogna fare presto» – ha dichiarato prima di abbandonarsi al suo personale endorsement per l’ex presidente Inps.

Una sfida ad alta intensità

Tridico si prepara così ad affrontare Roberto Occhiuto, governatore uscente ricandidato dal centrodestra. La sfida si preannuncia ad alta intensità: da un lato la macchina collaudata della coalizione guidata da Forza Italia; dall’altro una proposta che punta sul rinnovamento, sulla competenza tecnica e sull'autorevolezza istituzionale. La partita che si apre ora non è solo politica, ma simbolica: per il centrosinistra è una delle ultime vere occasioni per presentarsi come forza credibile di governo in una regione storicamente difficile, segnata da astensionismo, disillusione e fragilità strutturali. Tridico, da parte sua, si prepara a condurre una campagna fondata su alcuni punti chiave: lotta alle disuguaglianze, rilancio del lavoro, diritto alla salute, contrasto allo spopolamento e valorizzazione delle risorse pubbliche.

Un test per tutto il centrosinistra

La candidatura di Pasquale Tridico rappresenta quindi molto di più di un nome condiviso: è il banco di prova per verificare se il campo progressista calabrese è in grado di trovare una vera unità politica e strategica, non solo elettorale. Il tempo della tattica è finito. Ora comincia la corsa.