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L’inchiesta su Mimmo Lucano? «Una cosa da pazzi» per Luca Palamara

Luca Palamara e Giovanni Bombardieri commentano l'inchiesta sul sindaco di Riace. Per l'ex pm di "Calciopoli", è «una cosa assurda».

L’inchiesta su Mimmo Lucano? «Una cosa da pazzi» per Luca Palamara

Il 2 ottobre del 2018, l’Italia si sveglia con l’operazione anti-migranti coordinata dalla procura di Locri e condotta dalla Guardia di Finanza. Sono le indagini che portano all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari per Mimmo Lucano, all’epoca sindaco di Riace e simbolo nazionale per l’integrazione dei migranti nel piccolo comune della provincia di Reggio Calabria. L’attività investigativa solleva un mare di polemiche, tra chi difende il primo cittadino di Riace e tra chi accusa la sua gestione sui migranti, in particolare Matteo Salvini e il centrodestra.

Palamara sempre sensibile sulle questioni dei migranti: la vicenda di Mimmo Lucano

L’argomento, oltre ad essere al centro della cronaca giudiziaria, è tra i più discussi nelle chat private. Che siano giornalisti, semplici cittadini, politici, investigatori e soprattutto magistrati. Succede che il 4 ottobre 2018 ne parlano Giovanni Bombardieri, all’epoca già procuratore capo di Reggio Calabria, e Luca Palamara, che sette mesi dopo scoprirà di essere indagato dalla procura di Perugia.

La vicenda di Riace, luogo di nascita di Bombardieri, rimane oggetto di discussione per alcuni minuti, tanto che i due si confrontano sull’opportunità (o meno) di aver applicato misure cautelari sulla base dei reati ipotizzati dalla procura di Locri che, dal loro punto di vista, non ha scelto la strada giusta. (LEGGI QUI: PALAMARA E IL TRIBUNALE DI CASTROVILLARI)

Per l’ex pm di “Calciopoli” è una cosa assurda

Bombardieri, a tal riguardo, chiede a Palamara se ha visto cosa è successo a Riace e l’ex pm di Calciopoli risponde: «Ma che cosa stanno combinando». E Bombardieri: «Che casino hanno combinato» e il suo amico-collega chiede spiegazioni. «Guarda …. che io sappia sono partiti con peculato e distrazione di somme» scrive l’ex procuratore aggiunto di Catanzaro. «E sono arrivate a ste cazxate per le quali non doveva certo applicare misura». Palamara, a questo punto, esclama: «Una cosa da pazzi». L’ex numero due di Nicola Gratteri, poi aggiunge: «O verifichi ammanchi di somme e allora applichi la misura … o se quello dici che non ha rilievo penale ma è solo confusione nella gestione allora non applichi niente e procedi a piede libero». E Palamara rincara la dose: «Una cosa assurda», riferendosi a Mimmo Lucano.

Questa conversazione, dunque, conferma la sensibilità del magistrato reggino, Palamara s’intende, sulle questioni relative ai migranti. Posizioni già emerse nei colloqui captati con altri colleghi, con i quali si discuteva del fatto di attaccare frontalmente Matteo Salvini, all’epoca ministro dell’Interno e impegnato contro gli sbarchi clandestini.

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