Recovery, due indagati lasciano il carcere dopo quattro mesi | NOMI
Giuseppe Provenzano detto "Tolli Tolli" e Pier Paolo Guzzo ottengono un provvedimento favorevole dal gip dopo istanza di modifica della misura cautelare presentata dalla difesa
Dopo circa quattro mesi di carcere Giuseppe Provenzano e Pier Paolo Guzzo lasciano il carcere e passano agli arresti domiciliari. Entrambi sono indagati nell’operazione Recovery, il procedimento penale antimafia della Dda di Catanzaro contro una presunta associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Sodalizio che, secondo quanto emerso dall’inchiesta, sarebbe riconducibile al clan degli italiani di Cosenza.
Provenzano e Guzzo sono accusati di far parte della sospetta associazione a delinquere con ruoli minori rispetto a quelli dei presunti capi – Patitucci, Porcaro, Piromallo, Sganga, Di Puppo e D’Ambrosio tanto per citarne alcuni – e di aver commesso reati fine al fine di agevolare lo stesso gruppo criminale operante nell’area urbana di Cosenza. I difensori Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo hanno presentato istanza di modifica della misura cautelare. Il gip ha pertanto accolto la richiesta.
- Cosimo Abbruzzese alias “Cocchino” – difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo (in carcere)
- Emanuele Apuzzo – difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Filippo Cannata
- Salvatore Ariello – difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello e Luca Cianferoni (in carcere)
- Luigi Avolio – difeso dagli avvocati Raffaele Brescia e Cesare Badolato (in carcere)
- Bruno Bartolomeo – difeso dall’avvocato Mario Scarpelli (in carcere)
- Giuseppe Bartolomeo – difeso dall’avvocato Ruggero Pio Micieli De Biase
- Gaetano Bartone – difeso dall’avvocato Francesco Chiaia
- Federica Bartucci – difesa dagli avvocati Giuseppe e Marcello Manna
- Antonio Basile – difeso dall’avvocato Tanja Argirò (in carcere)
- Toni Berisa – difeso dall’avvocato Evis Sema (ai domiciliari)
- Enzo Bertocco – difeso dall’avvocato Maurizio Nucci (in carcere)
- Antonio Bevilacqua alias “Il Topo” – difeso dagli avvocati Luigi Luppino e Domenico Caputo (in carcere) (clicca su avanti per leggere i nomi di tutti gli indagati)
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