L’album fotografico sottoposto ai collaboratori di giustizia è uno dei momenti importanti per dimostrare di conoscere i presunti affiliati ai clan di ‘ndrangheta. Nel caso in esame parliamo delle cosche di Cosenza. Com’è avvenuto per altri in passato, questo elenco è stato messo in visione anche al pentito Ivan Barone. Guardando le foto, l’ex presunto appartenente al clan degli “zingari” ha riferito ruoli e ulteriori dettagli di buona parte dei soggetti presenti nel documento in possesso delle forze dell’ordine. Solo in una circostanza non ricordava il nome dell’interessato.

Detto di Antonio Abruzzese alias “Strusciatappine“, Barone indica gli altri: «Antonio Abruzzese, cognato dei fratelli Banana, fa pienamente parte del gruppo sia come gruppo dell’associazione di ‘ndrangheta che del gruppo dedito al narcotraffico. Lui formalmente non ha doti di ‘ndrangheta ma agisce comunque come un organizzatore del gruppo».

«Riconosco Claudio Abbruzzese, detto Micetto, fratello dei Banana, collaboratore di giustizia» quando nel clan si creò il panico per il suo pentimento. «Riconosco Fiore Abbruzzese, il padre dei Banana. E’ il capo del gruppo dei Banana, fratello di Celestino Abbruzzese di Cassano e zio di Franco Abbruzzese, detto Dentuzzo, e Nicola Abbruzzese, detto Semiasse. Lui è il capo del gruppo ancne se è detenuto da circa 10 anni». “Riconosco Ninuzzo Abbruzzese, fratello di Strusciatappine e di Pancione. Come vi ho già riferito lui fa parte dell’associazione nel gruppo dei fratelli e si occupa attualmente anche di estorsioni che gestisce direttamente». Il pentito in questo caso menziona un fatto che sarebbe avvenuto a Zumpano.

“Alla foto numero 6 riconosco Franco Abbruzzese detto il cantante. A differenza degli altri fratelli era più ai margini del gruppo. Io non credo percepisse lo stipendio anche se Luigi e Antonio Abbruzzese nella ripartizione dei soldi destinati alla famiglia dei Banana ricomprendevano anche la quota da corrispondere al fratello Franco il cantante. Seppur non avendo lui un compito organizzativo del gruppo, si metteva a disposizione dei fratelli per specifiche attività, ad esempio fare da vedetta in caso di presenza delle forze dell’ordine, oppure nascondere sostanza stupefacente».

Di seguito Ivan Barone dice di riconoscere anche Giovanni Abruzzese alias il cinese, “capo storico dell’associazione che per quanto detenuto al 41 bis è ancora considerato all’interno del gruppo e percepisce tutt’oggi lo stipendio, attualmente nelle tre festività annuali», Luigi Abbruzzese «che attualmente è il capo dei Banana” e Marco Abbruzzese, «formalmente affiliato alla ‘ndrangheta». Poi parla di Nicola Abbruzzese «che pur non avendo un formale battesimo di ‘ndrangheta, oltre alla quota di stipendio che gli viene corrisposta nella ripartizione della bacinella nelle tre festività annuali, percepisce un ulteriore stipendio mensine di 1000 euro». Poi menziona Rocco Abbruzzese detto “Pancione”, che «fa parte dell’associazione con il gruppo riconducibile a Strusciatappine e si occupa di droga, estorsioni, cavalli di ritorno e furti».

Alla foto numero 12 «riconosco Rosaria Abbruzzese che è la contabile del gruppo sia per quanto riguarda la spartizione dei proventi della bacinella in cui confluiscono i proventi delle estorsioni, sia per quanto riguarda la spartizione dei proventi di spaccio». Poi c’è Saverio Abbruzzese «figlio di Ninuzzo, collabora con il padre anche nella raccolta di proventi di attività estorsive e si occupa di furti e cavalli di ritorno». Fatti che avrebbe appreso da Marco Abbruzzese.

«Alla foto numero 14 riconosco Claudio Alushi, un ragazzo di origini albanesi appartenente al gruppo dei Banana». Secondo Barone “spaccia prevalentemente eroina e cocaina». Alla foto numero 15 «riconosco Salvatore Ariello, che ho conosciuto in carcere in particolare a Rossano nel 2000 dove siamo stati un anno e mezzo nella stessa cella. Si tratta di un associato che io definisco di “vecchio stampo” che ha sicuramente doti di ‘ndrangheta ma non posso dire quale. E’ un uomo di assoluta fiducia di Francesco Patitucci, ma anche di Gianfranco Ruà, Gianfranco Bruni, ed è allo stesso livello di Mario Renato Piromallo e superiore ad Antonio Illuminato. Si occupa di tutte le attività delittuose, dalle estorsioni alla droga ed è sempre stato nel gruppo degli italiani».

Barone poi riconosce Luigi Avolio, il quale sarebbe vicino a Francesco Patitucci, poi Massimo Benvenuto, Luigi Berlingieri, alias “u cinese”, che «è un affiliato molto esperto e dinamico inizialmente attivo nelle rapine ai portavalori», condannato in primo e secondo grado per la strage di via Popilia e ora indagato per il delitto di Luciano Martello.