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In attesa di esaminare i proiettili e il castello della pistola, i difensori di Celestino Bevilacqua e Fiore Abbruzzese, hanno chiesto al presidente del collegio giudicante della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, Caterina Capitò, di esaminare la lancia Thema fatta ritrovare dal collaboratore di giustizia, Francesco Bevilacqua, alias “Franchino ‘i Mafarda”, nel cantiere di Silvana De Marco, uccisa successivamente insieme al marito Sergio Perri, agli inizi del nuovo secolo. Un duplice omicidio maturato nel contesto della criminalità organizzata cosentina. Il giudice ha accolto la richiesta.
Oltre all’auto, che all’epoca sarebbe stata usata dal commando di fuoco per assassinare Benito Aldo Chiodo e Francesco Tucci, i consulenti di parte nominati dagli avvocati Maria Rosa Bugliari e Francesco Boccia, avranno la possibilità di valutare anche il guanto in lattice rinvenuto all’interno del veicolo. Il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Salvatore Di Maio, non si è opposto alla visione dei reperti «con esclusione di qualsivoglia accertamento tecnico o analoga attività istruttoria».
Il presidente Capitò, quindi, ha autorizzato ai sensi e nei limiti dell’art. 233 comma 1-bis del codice di procedura penale, i difensori ad esaminare le cose sequestrate indicate nell’istanza. Nella prossima udienza, tuttavia, è prevista la requisitoria della procura generale. A seguire le discussioni difensive.