lunedì,Settembre 16 2024

Da Casali del Manco a Castrovillari fino alla Sibaritide, i nomi degli indagati dalla Dda di Salerno

Dal 2020 ad oggi, il gruppo avrebbe inserito circa 2.500 istanze false per ottenere il nulla osta all'ingresso di cittadini extracomunitari in Italia per motivi di lavoro

Da Casali del Manco a Castrovillari fino alla Sibaritide, i nomi degli indagati dalla Dda di Salerno

Un’operazione di vasta portata è stata condotta oggi dalla Guardia di Finanza di Battipaglia, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno ha emesso ordinanze cautelari nei confronti di 47 persone, di cui 13 sono state destinatarie di misure di custodia in carcere, 24 agli arresti domiciliari e 10 colpite da misure interdittive che impediscono loro di esercitare attività imprenditoriali e professionali per 12 mesi. Come anticipato questa mattina, anche la provincia di Cosenza è coinvolta. Nell’elenco dei nomi, che riportiamo in basso, compaiono imprenditori, indagati a vario titolo, di Casali del Manco, Trebisacce, Castrovillari, Cassano all’Ionio e Corigliano Rossano.

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I reati contestati dalla Dda di Salerno e il “Click Day”

Gli indagati sono accusati di vari reati tra cui associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, riciclaggio, autoriciclaggio e frode fiscale attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. Inoltre, sette persone sono state fermate con l’accusa specifica di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in quanto avrebbero tentato di trasferirsi in paesi nordafricani dove avevano basi logistiche.

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L’indagine, coordinata con il Procuratore Nazionale Antimafia, ha rivelato un sistema illecito legato al “Click Day” dei Decreti Flussi. Dal 2020 ad oggi, il gruppo avrebbe inserito circa 2500 istanze false per ottenere il nulla osta all’ingresso di cittadini extracomunitari in Italia per motivi di lavoro. Le tariffe richieste variavano: 1000 euro per l’istanza, 2000 euro per il nulla osta e il visto, e ulteriori 2000 euro per un contratto di lavoro fittizio.

Il ruolo delle organizzazioni criminali e i sequestri

Le indagini hanno svelato il coinvolgimento di imprenditori, addetti ai patronati e liberi professionisti che, in cambio di denaro, preparavano e inoltravano le domande, gestendo anche le successive pratiche burocratiche. Un gruppo, alcuni dei cui membri avevano precedenti per associazione mafiosa legati al clan Cesarano, si occupava del riciclaggio dei proventi derivanti dalle attività illecite. Durante le operazioni di perquisizione, sono stati sequestrati un terreno a Battipaglia e beni finanziari per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro. Gli investigatori hanno trovato anche 300mila euro in contanti e un libro mastro delle operazioni fittizie.

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Le accuse, basate su prove raccolte durante le indagini preliminari, saranno ulteriormente valutate nelle prossime fasi del processo. Gli inquirenti sottolineano che l’inchiesta è ancora nelle fasi iniziali, ma hanno già delineato un quadro dettagliato del sistema illecito che ha permesso l’ingresso fraudolento di cittadini extracomunitari nel territorio italiano. (clicca su avanti per i nomi degli indagati in carcere)

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