giovedì,Maggio 15 2025

Cosenza, fibrillazioni per il processo Reset: in autunno nuove rivelazioni e sentenze

Attesa per le dichiarazioni in aula dei collaboratori di giustizia Ivan Barone e Francesco Greco, mentre a Catanzaro toccherà alla difese chiudere il cerchio delle discussioni

Cosenza, fibrillazioni per il processo Reset: in autunno nuove rivelazioni e sentenze

Autunno caldo per la ‘ndrangheta di Cosenza. I motivi sono noti. L’inchiesta Reset, sfociata in duplice processo in corso di svolgimento tra Catanzaro (rito abbreviato) e Lamezia Terme (rito ordinario), ha messo sotto scacco i clan degli italiani e quello degli “zingari” di via Popilia. La Dda di Catanzaro ha disarticolato le organizzazioni di stampo mafioso, dando il colpo di grazia, in termini prettamente operativi, con l’operazione Recovery. Parliamo dell’indagine contro il narcotraffico. La droga infatti rimane la principale attività illecita delle cosche. Perché a Cosenza e dintorni gli stupefacenti (purtroppo) non mancano.

Cosa succederà ancora nel processo Reset

I prossimi mesi quindi saranno decisivi per capire come finiranno i due filoni processuali. La fase pre-estiva si è chiusa a Lamezia Terme con il momento di tensione registratosi tra il presidente del collegio giudicante Carmen Ciarcia e l’avvocato Franco Locco. A Catanzaro, invece, sono proseguite le discussioni difensive rimandate ora a settembre per il rush finale. La sentenza di primo grado dell’abbreviato dovrebbe arrivare a ottobre inoltrato. La scadenza dei termini di custodia cautelare sarebbe stata individuata tra novembre e dicembre. Per cui c’è tutto l’interesse da parte del tribunale di Catanzaro di chiudere il prima possibile il primo processo di merito contro la ‘ndrangheta di Cosenza.

A Lamezia Terme, l’attesa più grande riguarda l’esame dei neo collaboratori di giustizia Ivan Barone e Francesco Greco. Il primo si è accusato di aver fatto parte del gruppo Abbruzzese “Banana”, ricoprendo dal 13 dicembre del 2019 al 31 agosto 2022 il ruolo di “reggente”, incarico condiviso con l’altro pentito Gianluca Maestri. Il secondo invece ha dichiarato di essere stato il “braccio destro” di Roberto Porcaro. Entrambi verranno escussi nelle prime udienze di ottobre. E sarà la prova del nove, perché i fatti in contestazione sono relativi alla stretta attualità del processo Reset.

Processo Reset, rito ordinario: gli imputati

  • Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
  • Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
  • Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Antonio Quintieri)
  • Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
  • Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
  • Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
  • Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
  • Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
  • Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
  • Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
  • Rosario Aurello (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
  • Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
  • Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)

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