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      Home page>Cronaca>Processo Reset, a Cosenz...

      Processo Reset, a Cosenza vige la "legge" di Roberto Porcaro

      Il racconto di un imputato-testimone che nonostante fosse estraneo a un debito contratto da un suo amico, fu costretto a pagare una somma non dovuta all'allora "reggente" del clan degli italiani
      Antonio Alizzi
      9 luglio 202511:58
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      Processo Reset, a Cosenza vige la "legge" di Roberto Porcaro

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      Processo Reset, a Cosenza vige la "legge" di Roberto Porcaro

      La prima udienza del 2025 del processo ordinario “Reset” si è svolta ieri mattina presso l’aula bunker di Castrovillari, come sempre in condizioni climatiche difficili a causa del mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento. L’udienza ha segnato la ripresa del procedimento dopo la sentenza di primo grado del rito abbreviato, pronunciata dallo stesso tribunale, con il presidente Fabiana Giacchetti.

      Sintesi dell’udienza

      Nel corso dell’udienza, è emersa nuovamente la figura centrale di Roberto Porcaro, ex “reggente” del clan degli italiani di Cosenza, implicato in molteplici attività criminali, tra cui traffico di droga, estorsione e usura. Le testimonianze delle persone offese hanno aggiunto ulteriori dettagli sulle dinamiche e sui rapporti all’interno della rete criminale.

      Le dichiarazioni delle persone offese

      La prima persona offesa sentita ha riferito su Roberto Porcaro, Alessio De Cicco e Francesco Patitucci. Il verbale è stato acquisito, ma la difesa, rappresentata dall’avvocato Cristian Cristiano, ha posto alcune domande: «Non ho mai chiesto ad Alessio De Cicco di prestarmi somme di denaro né ha mai portato soldi a Porcaro o Patitucci. Avevo un debito con Roberto Porcaro e dopo l’arresto di quest’ultimo nella faccenda è subentrato Patitucci», come lo stesso boss di Cosenza ha spiegato nelle dichiarazioni spontanee rese il 7 ottobre nell’aula bunker di Catanzaro. «Conoscevo Patitucci solo di vista ma ero a conoscenza dei suoi precedenti. Mi sollecitò a restituire il debito contratto con Porcaro. Un giorno lo incontrai per strada e mi invitò a casa sua. Non ho mai discusso di questa vicenda con De Cicco».

      La medesima persona offesa ha anche smentito, su domanda dell’avvocato Maurizio Nucci, di aver mai comprato droga da Andrea Carpino: «Da lui ho acquistato solo beni strumentali come una lavastoviglie». Una quarta testimonianza ha riguardato il datore di lavoro di Remo Prete: «È un nostro dipendente e si tratta di una persona sportiva. Sia Giovanni Drago che Carlo Drago erano nostri clienti, nulla più», ha risposto all’avvocato Natale Occhiuto.

      Inoltre, è emersa ancora una volta la storia di una mamma che fu costretta a pagare i debiti contratti dal figlio. «Sono stata contattata per saldare la somma. Massimo Benvenuto si è presentato come amico, mettendomi in contatto con tale Francesco. Non ho dato soldi a Benvenuto, Francesco Greco mi prestò circa 2mila euro, che ho restituito. Greco mi fece paura solo una volta. Questa situazione mi ha molto provata, sia fisicamente che emotivamente, al punto che mi sono ammalata».

      Rapida ed esaustiva la successiva testimonianza, dove ha ristoratrice cosentina ha dichiarato di non aver mai ricevuto minacce in vita sua né di aver trovato bottigliette incendiarie davanti all’ingresso del suo locale. A seguire un giovane imprenditore cosentino che ha negato di aver avuto debiti personali con Guzzo e Mondera, con i quali aveva solo rapporti di amicizia e/o lavorativi.

      Infine, le ultime due testimonianze di persone offese presenti nella lista testi della pubblica accusa sentiti dal pm Vito Valerio: «Chiesi ad Alberto Turboli un aiuto economico, consegnandogli “a garanzia” un’auto, ricevetti in cambio circa 4mila euro. Non ho subito minacce, ma non mi sentivo tranquillo. Dopo il suo arresto nel 2019, ci siamo incontrati solo una volta, quando mi chiese la restituzione della cifra. Quanto ho restituito? Intorno a 3mila euro».

      La “legge” di Roberto Porcaro

      La testimonianza più significativa è stata senza dubbio quella di Valentino De Francesco, sentito in qualità di testimone ma anche imputato del seguente procedimento penale. «Conosco Andrea Mazzei perché mi aiutò con una pratica ad aprire un’attività di catering. Con Porcaro ho avuto problemi, poiché pretendeva il pagamento di somme di denaro che in realtà erano legate a un debito che Mario Sirangelo aveva contratto con lui. La pretesa di Porcaro si basava solo sul fatto che io accompagnai Sirangelo e Filippo Morrone ad acquistare il veicolo».

      «Parlando con Mazzei, che avevo conosciuto grazie a una segnalazione di un ristoratore di Cosenza, uscì fuori questa vicenda e siccome lui era interessato a rilevare la società di Filippo Morrone, che gestiva un lido balneare, non voleva che quest’ultimo appesantisse l’azienda comprando un’altra auto da rivendere immediatamente per saldare i debiti con Porcaro. Per estinguere il debito, ottenni un prestito di 5mila euro da Mazzei, somma che non volle restituita purché si chiudesse questa vicenda. Aggiungo – rispondendo alle domande dell’avvocato Michele Franzese – che Mazzei non ha mai usato violenza nei miei confronti e con lui ho sempre mantenuto buoni rapporti». La somma da restituire a Porcaro era di 15mila euro a fronte dei 37mila euro serviti per acquistare la macchina (12mila anticipati da Morrone e il resto tramite finanziamento della concessionaria), poi rivenduta a 19mila euro.

      La vicenda quindi può essere così riassunta: Filippo Morrone acquistò un’auto per 37.000 euro, pagando un anticipo di 12.200 euro e finanziando il resto. Il giorno seguente la rivendette per 19.000 euro, generando un evidente danno economico alla propria azienda e mettendola in una situazione di insolvenza. Questo gesto sembrava finalizzato a evitare il pagamento del finanziamento. Mazzei, interessato ad acquistare le quote della società di Morrone, considerò l’operazione un danno personale, poiché l’azienda, da sana, divenne insolvente. Tuttavia, non poté agire per annullare la vendita, poiché i fondi coinvolti nell’operazione provenivano da un anticipo versato da Porcaro. La revoca avrebbe comportato la perdita di questi soldi.

      Porcaro, per riottenere i 15.000 euro versati come anticipo e finiti a De Francesco tramite Morrone, intervenne direttamente. Secondo le testimonianze, Porcaro non agì su richiesta di Mazzei, ma per recuperare i propri soldi, arrivando a percuotere De Francesco.

      Dichiarazioni spontanee di Andrea Mazzei

      Andrea Mazzei, prima della conclusione dell’udienza, ha reso dichiarazioni spontanee: «Filippo Morrone l’ho cresciuto come un figlio ma chiarisco che sono intervenuto in questa vicenda perché avevo un interesse nell’acquisto della sua società ed in effetti versavo 500 euro al mese ai fini della compravendita sulla base di un accordo intercorso tra noi. Chiarisco infine che questa contestazione mi pesa più delle altre, in quanto, signor presidente, io sono stato una vittima e non un estortore. Mi sottoporrò ad esame con l’intento di fare luce su tutte le cose che l’ufficio di procura mi imputa».

      Al termine della seduta processuale, il collegio si è riunito in Camera di Consiglio per emettere una sentenza di proscioglimento nei confronti di Lauretta Mellone. La donna, imputata nel processo Reset, è deceduta dopo una grave malattia. La difesa, rappresentata dall’avvocato Amelia Ferrari, aveva insistito per una sentenza assolutoria visto il materiale probatorio emerso nel corso dell’istruttoria. Il presidente Carmen Ciarcia, una volta sentite le richieste delle parti, ha formulato le più sentite condoglianze ai parenti della defunta.

      Processo Reset, rito ordinario: gli imputati

      • Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
      • Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Antonio Quintieri)
      • Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
      • Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
      • Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
      • Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
      • Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
      • Rosario Aurello (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
      • Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giuseppe Belmonte (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Massimo Benvenuto (difeso dall’avvocato Rosario Carbone)
      • Luigi Berlingieri detto “Faccia d’angelo” (difeso dagli avvocati Nicola Rendace)
      • Antonio Bevilacqua (difeso dall’avvocato Giorgia Greco)
      • Cosimo Bevilacqua (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Cesare Badolato)
      • Nicola Bevilacqua (difeso dagli avvocati Giampiero Calabrese e Antonio Ingrosso)
      • Agostino Briguori (difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Sergio Rotundo)
      • Giuseppe Broccolo (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Andrea Bruni (difeso dagli avvocati Luca Acciardi ed Emilia Spadafora)
      • Pasquale Bruni – classe 1979 (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Pasquale Bruni (difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello)
      • Carmelina Bruniani (difesa dall’avvocato Luca De Munda)
      • Alfredo Bruno (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò
      • Ernesto Campanile (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Carmine Caputo (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Damiano Carelli (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese ed Enzo Belvedere)
      • Placido Cariello
      • Andrea Carpino (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Andrea Vincenzo Caruso (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Francesco Casella (difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Fabio Bonofiglio)
      • Michele Castiglione (difeso dagli avvocati Carlo Beltrani e Antonio Quintieri)
      • Andrea Cello (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò)
      • Federico Chianello (difeso dall’avvocato Pierfrancesco Russo)
      • Antonio Chiodo (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Massimo Ciancio (difeso dall’avvocato Luca Acciardi e Annamaria Domanico)
      • Giuseppe Cirillo (difeso dall’avvocato Raffaele Rigoli)
      • Antonio Colasuonno (difeso dagli avvocati Chiara Penna) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Cesare Conte (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Covelli (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Aldo Andrea D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Emma D’Ambrosio (difesa dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Massimo D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari e Valerio Murgano)
      • Alessio De Cicco (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Sergio Del Popolo (difeso dagli avvocati Andrea Manna e Antonio Quintieri)
      • Pietro De Mari (difeso dall’avvocato Rossana Cribari)
      • Antonio De Rose (difeso dagli avvocati Raffaele Massimo Greco e Maurizio Nucci)
      • Pasquale De Rose (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Armando De Vuono (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani e Giuseppe Filice) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giovanni Drago (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Patrizia Drago (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Angelo Falcone (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Umile Ferraro (difeso dall’avvocato Pasqualino Maio)
      • Eugenio Filice (difeso dagli avvocati Franco Sammarco ed Eduardo Florio)
      • Anna FIorillo (difeso dall’avvocato Francesco Santelli)
      • Remo Florio (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Fabrizio Fuoco (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Giovanni Garofalo (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Rosanna Garofalo (difesa dall’avvocato Laura Gaetano)
      • Mario Gervasi (difeso dall’avvocato Cesare Badolato)
      • Fabio Giannelli (difeso dall’avvocato Osvaldo Rocca) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Fabrizio Gioia (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani)
      • Giovanni Grandinetti (difeso dall’avvocato Nicola Rendace)
      • Simone Greco (difeso dall’avvocato Andrea Sarro)
      • Stefano Grosso (difeso dall’avvocato Francesco Vetere)
      • Sergio La Canna (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Umile Lanzino (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Fabio Laratta (difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi)
      • Massimiliano Lo Polito (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Silvia Lucanto (difesa dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Lucà (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Gianluca Maione (difeso dall’avvocato Riccardo Maria Panno)
      • Cosimo Manzo (difeso dagli avvocati Linda Boscaglia e Giuseppe Malvasi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Marcello Manna (difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza)
      • Francesco Marchiotti (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Stefano Antonio Marigliano (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Roberta Maritato (difesa dall’avvocato Marco Bianco)
      • Andrea Mazzei (difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Sergio Rotundo)
      • Giuseppe Midulla (difeso dagli avvocati Cristian Cristiano)
      • Bruno Mollica (difeso dall’avvocato Francesco Febbraio)
      • Giuseppe Mondera (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Francesco Morabito (difeso dagli avvocati Vincenzo Nobile e Domenico Nobile)
      • Alessandro Morrone (difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Domenico De Rosa)
      • Filippo Morrone (difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì)
      • Pino Munno (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Silvio Orlando (difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato)
      • Massimo Palermo (difeso dall’avvocato Vincenzo Saccomanno)
      • Francesco Papara (difeso dall’avvocato Angela D’Elia)
      • Mario Perri (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Sandro Perri (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Giuseppe Perrone (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Antonio Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Ciro Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Antonio Carmine Policastri (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese)
      • Antonio Presta “Tonino” (difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Franco Locco)
      • Giuseppe Presta (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Franco Locco) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Domenico Prete (difeso dall’avvocato Rossana Bozzarello)
      • Remo Prete (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Sergio Raimondo (difeso dall’avvocato FIlippo Cinnante)
      • Paolo Recchia (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Andrea Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Luca Acciardi)
      • Ines Reda (difesa dagli avvocati Mario Ossequio e Angela Caputo)
      • Francesco Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio ed Enzo Belvedere)
      • Paolo Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Marcello Rizzuti (difeso dagli avvocati Bruno Bonaro e Pietro Mancuso)
      • Danny Romano (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Massimiliano Rossiello (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Cristian Francesco Ruffolo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Rosa Rugiano (difesa dall’avvocato Rodolfo Alfieri)
      • Domenico Salerno (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Domenico Sannà (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno)
      • Orlando Scarlato (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Salvatore Sesso (difeso dall’avvocato Vincenzo Tridico)
      • Mario Sirangelo (difeso dall’avvocato Fabio Parise)
      • Alessandro Stella (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Francesco Stola (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Francesco Tassone (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Francesca Tiralongo (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Vittorio Toscano (difeso dall’avvocato Senese)

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      'Ndrangheta · Cosenza · Francesco Patitucci · Reset

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      L’allenatore rossoblù racconta il lavoro sul gruppo, il sogno di un Marulla pieno e la voglia di riscatto dopo la retrocessione

      16 ottobre 2025
      Ore 16:58
      Buscè: «Cosenza ha fame di calcio, ma senza tifosi non è calcio»
      Società

      Antonio Lavitola: «Vi racconto dei resti umani all'Umberto I»

      14 ottobre 2025
      Ore 16:31
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      Società

      Dante Alighieri, la società letteraria festeggia 130 anni di attività a Cosenza

      17 ottobre 2025
      Ore 13:55
      Dante Alighieri, la società letteraria festeggia 130 anni di attività a Cosenza
      Societa

      Adalisa Florio (Airc Calabria): «La prevenzione salva la vita»

      17 ottobre 2025
      Ore 11:45
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      l’appello

      Rientrato l’allarme all’Ospedale di Cosenza: ritrovata la donna incinta di nove mesi

      La richiesta di mobilitazione dopo l’allontanamento della donna dall’Ospedale Annunziata di Cosenza. Lieto fine per la signora
      Redazione
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      Il processo

      Appello Rinascita Scott: assolto Ierullo, pene ridotte per Accorinti e Razionale, ergastolo confermato per Bonavota

      Condannato a 30 anni in primo grado per l'omicidio Cracolici-Furlano, è stato subito rimesso in libertà. Per i due capiclan vibonesi considerati responsabili del duplice omicidio di Antonio Lo Giudice e Roberto Soriano è stata esclusa la premeditazione e sono passati dall’ergastolo a 30 anni di pena
      Alessia Truzzolillo
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      Il processo

      Rinascita omicidi, pena ridotta in appello per i boss Accorinti e Razionale: passano dall’ergastolo a 30 anni

      Per i due capiclan è stata esclusa la premeditazione. Assolto Ierullo per il duplice omicidio Cracolici-Furlano, confermato il fine pena mai per Domenico Bonavota. Nessuna aggravante mafiosa per il sequestro di Rocco Ursino
      Alessia Truzzolillo
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      Indagini in corso

      Auto in fiamme a Rossano nella notte

      Le fiamme si sono propagate rapidamente, rendendo vano ogni tentativo di salvataggio del mezzo
      Matteo Lauria
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      Il trasferimento

      Carcere Reggio, Mattia Spanò lascia l'istituto di Arghillà: accolto in una struttura a San Sosti, resta in attesa di una Rems

      Il giovane di Cetraro, che necessita di trattamenti psicofarmacologici e psico-riabilitativi continui, condannato per il tentato omicidio della madre, era rimasto in carcere oltre il fine pena per carenza di posti per l'esecuzione di misure di sicurezza. L'istanza presentata dai legali per il suo trasferimento temporaneo, è stata accolta dalla procura di Paola
      Anna Foti
      Carcere Reggio, Mattia Spanò lascia l'istituto di Arghillà: accolto in una struttura a San Sosti, resta in attesa di una Rems\n
      Il provvedimento

      Neonata rapita a Cosenza, un pool di specialisti giudicherà Rosa Vespa

      Il gup del tribunale Letizia Benigno ha nominato tre periti. Dovranno valutare se l’imputata al momento del fatto fosse incapace di intendere e di volere
      Antonio Alizzi
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      Armi da guerra

      Zungri, arrestato un 77enne che aveva in casa un arsenale: munizioni, un fucile, una pistola e 4 bombe a mano

      Tra il materiale rinvenuto dai carabinieri durante la perquisizione, anche quattro granate che hanno reso necessario l’intervento degli artificieri di Catanzaro
      Redazione Cronaca
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      Dopo 20 anni

      L’uomo nero di Palazzo Nieddu, verità e ombre dell’omicidio di Franco Fortugno 

      Ripercorriamo le tappe della vicenda giudiziaria che ha portato alla condanna di mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio dell’allora vicepresidente del consiglio regionale, tra suicidi misteriosi e livelli superiori mai dimostrati 
      Marco Cribari
      L’uomo nero di Palazzo Nieddu, verità e ombre dell’omicidio di Franco Fortugno\u00A0\n
      La sentenza

      Cani in autostrada, il Giudice di Pace di Castrovillari condanna Anas a risarcire automobilista

      L’uomo, in viaggio con la famiglia, aveva centrato un randagio lungo l’A2 a Campotenese. Il giudice ha riconosciuto la responsabilità del gestore per l’assenza di recinzioni
      a. al.
      Cani in autostrada, il Giudice di Pace di Castrovillari condanna Anas\u00A0a risarcire automobilista\n
      Gli aggiornamenti

      Piragineti, l’artigiano è morto per un malore: no all’autopsia

      L’esame esterno conferma la morte naturale dell’artigiano 56enne. Il decesso sarebbe avvenuto per un infarto mentre era al lavoro
      Matteo Lauria
      Piragineti, l’artigiano è morto per un malore: no all’autopsia\n
      Violento impatto

      Incidente a Corigliano Rossano, auto precipita in un burrone nella notte: due feriti gravi

      È successo in località Santa Croce, nel centro storico. I due occupanti sono ricoverati con prognosi riservata
      Matteo Lauria
      Incidente a Corigliano Rossano, auto precipita in un burrone nella notte: due feriti gravi\n
      Incidente stradale

      Auto precipita in un burrone a Corigliano: due feriti gravi nel cuore della notte

      L’incidente è avvenuto in località Santa Croce. I due occupanti, entrambi stranieri, sono ricoverati con prognosi riservata
      Matteo Lauria
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      Cronaca stradale

      Statale 107 chiusa a Caccuri per incidente: due feriti

      Scontro tra auto, traffico interrotto in entrambe le direzioni
      Redazione
      Statale 107 chiusa a Caccuri per incidente: due feriti
      Emergenza idrica

      Cosentino a secco, crollano le portate degli acquedotti

      Abatemarco e Capodacqua registrano cali fino al 30%. Emergenza idrica anticipata di due mesi.
      Redazione
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      Ambiente e legalità

      Scarichi fognari e roghi di rifiuti, denunce nel Cosentino

      Falconara e Amantea sotto la lente dei Carabinieri Forestale: sequestrata una condotta abusiva, due persone deferite.
      Redazione
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      Paura nella notte

      Urla in condominio a Rende: carabinieri e 118 la bloccano con un presunto pugnale

      Momenti di tensione a Quattromiglia (Rende) nei pressi dell’hotel Majorana: in escandescenza bloccata da carabinieri e 118
      Redazione
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      Dramma a Rossano

      Piragineti, tragedia sul lavoro: 56enne muore cadendo da una scala

      L’uomo, impegnato in lavori di ferro, sarebbe precipitato a causa di un malore improvviso. Inutili i soccorsi del 118. La comunità sotto choc.
      Matteo Lauria
      Piragineti, tragedia sul lavoro: 56enne muore cadendo da una scala
      stangata

      Asp Cosenza, condanna da 1 milione di euro per un dirigente: sentenza della Corte dei Conti

      Un dirigente dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza è stato ritenuto responsabile di danno erariale per mancata gara d’appalto sui gas medicali, con un risarcimento di un milione di euro
      Redazione
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      L’anniversario

      Vent’anni fa l’assassinio di Franco Fortugno e la sfida del movimento “Ammazzateci tutti” che voleva cambiare la politica e la Calabria

      Il 16 ottobre 2005 la ‘ndrangheta uccise a Locri il consigliere regionale in un seggio delle primarie. Da quel delitto nacque una mobilitazione di giovani che scosse la coscienza del Paese. Una storia che ancora oggi scuote le coscienze e aspetta risposte sui rapporti tra clan e politica
      L.F.
      Vent’anni fa l’assassinio\u00A0di Franco Fortugno e la sfida\u00A0del movimento “Ammazzateci tutti” che voleva\u00A0cambiare la politica e la Calabria\n
      movida illegale

      Rende, bar convertiti in discoteche: la nuova “moda” stroncata dai carabinieri

      Serate danzanti organizzate senza autorizzazioni e in locali non adeguati, a partire dalla scorsa estate i controlli eseguiti dall’Arma hanno messo in risalto irregolarità punite con denunce e pesanti sanzioni amministrative
      Marco Cribari
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