Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Manovra fiscale, le proposte del governo: taglio del cuneo e riduzione Irpef. Ma restano i dubbi
Il governo ha presentato la sua legge di bilancio, una manovra economica che si propone di ripristinare la stabilità finanziaria del Paese. Le misure attese sugli stipendi 2024 sono state confermate nella Nadef (nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) approvata nella serata di ieri dal Consiglio dei ministri. La Manovra seguirà i ritmi della gestione dei conti: sobrietà, prudenza e spending review. Niente di rivoluzionario. Vengono comunque confermate due importanti misure attese, che incideranno sulle retribuzioni 2024 e quindi sul potere di acquisto delle famiglie, soprattutto quelle con i redditi bassi.
Tuttavia, alcune incertezze circondano la legge di bilancio, in particolare riguardo all’aumento delle pensioni minime a 700 euro e al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. D’altro canto, è stato dato il via libera al rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, a partire dal settore sanitario.
Un’altra proposta interessante è l’ipotesi del taglio delle tasse sugli straordinari, una misura che potrebbe incentivare l’attività economica e la creazione di posti di lavoro. Tuttavia, una sfida più complessa si presenta con la proposta della flat tax sulle tredicesime di tutti i lavoratori, poiché richiederebbe una copertura finanziaria significativa, stimata in 2 miliardi di euro. Vediamo le proposte punto per punto (clicca avanti per leggere)
Quota 103: ovvero la possibilità di andare in pensione con 62 anni d’età e 41 di contributi, insieme all’Ape sociale (un assegno fino a 1.500 euro a partire dall’età di 63 anni, con 30 o 36 anni di contributi secondo i casi, per accompagnare determinate categorie alla pensione) e di Opzione donna, allentando però la stretta sui requisiti decisa per il 2023 (clicca avanti per leggere)
Il taglio delle aliquote Irpef, potrebbe scattare a metà anno, riducendo quindi l’impatto sui conti dello Stato. Se passasse l’idea di accorpare le prime due aliquote portando quella minima fino alla soglia dei 28mila euro, servirebbero circa 4-5 miliardi di euro all’anno. Come confermato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, la priorità è accompagnare la proroga del taglio al cuneo fiscale con la riforma, anticipata dalla Legge delega, che prevede l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef al 23% fino a 28mila euro. Le aliquote scenderebbero così da quattro a tre (clicca avanti per leggere)
È stata confermata la proroga del taglio del cuneo fiscale: senza, 11 milioni di lavoratori si troverebbero con un taglio pari a 98 euro in busta paga. La proroga per il 2024 costerà circa 10 miliardi. Il “doppio beneficio” (cuneo più Irpef) si manifesterebbe per i redditi dai 20 mila euro in su: all’aumento di 77 euro per taglio del cuneo si aggiungono gli effetti della rimodulazione dell’imposta. La busta paga sarebbe più pesante di 84 euro. Per un lavoratore che guadagna 25 mila euro annui il taglio farà lievitare la retribuzione mensile di 96 euro. Ma con il nuovo calcolo Irpef l’aumento salirebbe a 112 euro. Sempre secondo i calcoli di Fondazione Nazionale dei Commercialisti l’incremento di 112 euro al mese varrebbe anche per coloro che percepiscono più di 25mila euro, con il taglio del cuneo fiscale che scende da 7 a 6 punti (clicca avanti per leggere)
Ieri in Consiglio dei ministri un decreto legge ad hoc ha deciso la proroga di tre mesi, dal 30 settembre al 31 dicembre 2023, dello smart working per i lavoratori «fragili» della pubblica amministrazione, con uno stanziamento di 1,67 milioni. Potranno continuare a lavorare da remoto i dipendenti pubblici disabili, immunodepressi o con malattie oncologiche (clicca avanti per leggere)
Il piatto forte per i dipendenti pubblici è il rinnovo del contratto. Si partirà dalla sanità. La dotazione è di 3 miliardi (clicca avanti per leggere)
La natalità, tema prioritario per l’esecutivo, ha già sul tavolo una serie di ipotesi: dagli aiuti per le famiglie con almeno 3 figli ai bonus per il secondo figlio, agli sgravi per le mamme che lavorano. Per tutto servirebbero circa 1,5 miliardi (clicca avanti per leggere)
“Nel 2024 ci sarà un primo stanziamento” per il Ponte sullo Stretto “connesso all’effettivo allestimento del cantiere”. Lo ha detto il ministro Giorgetti spiegando che “il fondo opere infrastrutturali finanzierà come altre infrastrutture anche il Ponte sullo Stretto. Il profilo temporale e l’impegno economico dipendono da quello del progetto e i relativi stati di avanzamento. Il ministero delle Infrastrutture ha trasmesso la scadenza temporale dell’impegno” (clicca avanti per leggere)
Il ministro Adolfo Urso vuole rifinanziare la Nuova Sabatini (la legge che prevede agevolazioni a sostegno degli investimenti in beni strumentali e tecnologie), un bonus per l’autotrasporto e una riforma del fondo di garanzia della Pmi (clicca avanti per leggere)
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiarito: «Il se e il quando le privatizzazioni verranno effettuate lo decide il ministro dell’Economia. Mps è una storia di un grande successo italiano, una banca solida. Se e quando verranno decise delle operazioni lo deciderà il ministro dell’Economia e lo dirà, evitando fenomeni di speculazione che invece di sembra di vedere in questi giorni» (clicca avanti per leggere)
Entro il 15 ottobre va inviato a Bruxelles il Documento programmatico di bilancio, mentre entro il 20 ottobre la legge di bilancio deve arrivare alle Camere. La caccia alle risorse è già partita e guarda a 360 gradi, dal Lotto al riordino delle agevolazioni fiscali, fino a un rafforzamento della spending review che potrebbe arrivare a 2 miliardi nel 2024. Difficile invece che si faccia leva sulle privatizzazioni per il debito. Per fare cassa si guarda anche al riordino delle agevolazioni fiscali che potrebbero rendere circa un miliardo. Altri 2-3 arriveranno dalla Global minimum tax, mentre dalla plastic e sugar tax circa 650 milioni e 300 milioni dalla spending. Molto più incerte le operazioni, suggerite di recente dal vicepremier Matteo Salvini, del minicondono edilizio e di quello per le microcartelle. O anche della voluntary disclosure sui capitali detenuti all’estero.
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