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Processo Reset, Alushi e Abbruzzese confidano nella giustizia: cosa hanno detto in udienza

Lo scorso 7 ottobre non hanno parlato soltanto Patitucci, Porcaro, Piromallo, D'Ambrosio, Gennaro Presta ed Erminio Pezzi ma anche tanti altri imputati

Processo Reset, Alushi e Abbruzzese confidano nella giustizia: cosa hanno detto in udienza

Non solo Patitucci, Porcaro, Piromallo, D’Ambrosio, Gennaro Presta ed Erminio Pezzi. L’udienza del 7 ottobre scorso, che ha concluso le discussioni difensive nel processo Reset, ha fatto registrare numerose dichiarazioni spontanee. Come nel caso di Claudio Alushi e Antonio Abbruzzese, classe 1984, da intendere figlio di Giovanni Abruzzese e cognato dei vari Luigi, Marco, Nicola, Franco e del pentito Celestino.

I due imputati, che hanno scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, hanno chiesto la parola al presidente Fabiana Giacchetti tra un intervento difensivo e l’altro. Il primo a rendere dichiarazioni spontanee è stato Claudio Alushi. «Sono stato arrestato il 13 dicembre 2019, operazione Testa di Serpente con custodia cautelare in carcere e successivamente sostituita con gli arresti domiciliari. Dopo un po’ sono stato rimesso in libertà e subito dopo mi hanno arrestato di nuovo per questo procedimento Reset. Io, signor Presidente, ho già subito una condanna per piccolo spaccio negli stessi anni di intercettazioni di Reset, e infatti mi assumo ogni mia responsabilità per i reati di droga che ho commesso e non ho motivo di nascondere la verità».

Poi è stata la volta di Antonio Abbruzzese, detenuto al 41 bis, e imputato anche nel processo Athena. «Signor Giudice, le volevo dire che i reati che mi vengono contestati, una parte li ho commessi, che sono i reati di droga, che se potessi tornare indietro non li commetterei più e dopo aver finito di scontare la pena che mi tocca, la mia intenzione è di crearmi una famiglia e di poter vivere in tranquillità e onestà», ha aggiunto.

«Poi, signor Giudice, l’altra parte dei reati che mi vengono contestati, che sono i reati di sangue e di estorsione, non li ho commessi, che se li avessi commessi li avrei ammessi, come ho fatto con i reati che ho commesso. Se devo prendere la condanna di venti anni per i reati che ho commesso la prenderò lo stesso. Condivido in voi e nella giustizia», ha concluso.

Processo abbreviato “Reset”, le richieste della Dda

  • Antonio Abbruzzese (classe 1975), difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Cesare Badolato CHIESTI 7 anni e 6 mesi
  • Antonio Abruzzese alias Strusciatappine, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 14 anni
  • Antonio Abbruzzese (classe 1984) difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante) CHIESTI 20 anni
  • Celestino Abbruzzese, difeso dall’avvocato Simona Celebre CHIESTI 6 anni
  • Fioravante Abbruzzese, difeso dall’avvocato Cesare Badolato CHIESTI 14 anni
  • Francesco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 12 anni
  • Luigi Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
  • Marco Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
  • Nicola Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
  • Rocco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 12 anni
  • Saverio Abbruzzese, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani CHIESTI 10 anni e 8 mesi
  • Gianluca Alimena, difeso dall’avvocato Emiliano Iaquinta CHIESTI 2 anni
  • Claudio Alushi, difeso dall’avvocato Angelo Nicotera CHIESTI 18 anni
  • Salvatore Ariello, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni
  • Luigi Avolio, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Raffaele Brescia CHIESTI 10 anni e 8 mesi
  • Ivan Barone, difeso dall’avvocato Rosa Pandalone CHIESTI 8 anni
  • Giuseppe Belmonte, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo CHIESTI 8 anni e 2 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)

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