lunedì,Giugno 23 2025

Processo Glicine, condanne e assoluzioni in abbreviato | NOMI

Confermata l’associazione mafiosa, non reggono i reati contro la pubblica amministrazione. Si tratta dell'inchiesta della Dda di Catanzaro sulla cosca Megna di Crotone

Processo Glicine, condanne e assoluzioni in abbreviato | NOMI

Ventiquattro imputati nel processo con rito abbreviato nato dall’indagine Glicine. Oggi il gup Sara Merlini ha emesso il dispositivo di sentenza che commina nove condanne tra i 16 e i sei anni di reclusione e 15 assoluzioni nei confronti degli imputati.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso, associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, turbata libertà di scelta del contraente, corruzione, abuso d’ufficio oltre che reati elettorali, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione. Il perno ‘ndranghetista in questa indagine è rappresentato dalla cosca Megna, di stanza a Papanice, frazione di Crotone.

Processo Glicine, le condanne

Il gup ha condannato per associazione mafiosa:

  • Cesare Carvelli, sei anni e otto mesi di reclusione, ritenuto intraneo alla cosca con l’imposizione dei servizi di vigilanza;
  • Pietro Curcio, sei anni e otto mesi di reclusione, condannato per associazione mafiosa quale partecipe della cosca;
  • Maurizio Del Poggetto, 12 anni di reclusione, soggetto legato alla cosca Megna condannato per turbata libertà degli incanti e associazione mafiosa;
  • Roberto Lumare, otto anni di reclusione, condannato per associazione mafiosa, quale partecipe della cosca Megna e per estorsione (per l’imposizione di giochi elettronici nei locali vessati dalla cosca);
  • Salvatore Lumare, sei anni e otto mesi di reclusione, condannato per associazione mafiosa, quale partecipe della cosca Megna;
  • Mario Megna, 16 anni di reclusione, condannato per associazione mafiosa quale elemento apicale della consorteria, referente del boss Domenico Megna, tentata estorsione, due casi di trasferimento fraudolento di valori, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di aziende ed esercizi commerciali (aggravata dal metodo mafioso); estorsione.
  • Rosa Megna, figlia del boss Domenico Megna, otto anni di reclusione, condannata per associazione mafiosa in qualità di partecipe del sodalizio e trasferimento fraudolento di valori;
  • Santa Pace, sei anni e otto mesi di reclusione, condannata per associazione mafiosa in qualità di dirigente della cosca, esecutrice delle volontà del boss Domenico Megna anche quando detenuto;
  • Giacomo Pacenza, 12 anni di reclusione, condannato per associazione mafiosa in qualità di partecipe della consorteria nel Nord Italia, esponente dei papaniciari in Calabria per la gestione di interessi/investimenti di quel sodalizio criminale.

(clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati assolti)