Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Cosenza, il processo "Reset" va avanti. La difesa di Manna: «Inutilizzabili le intercettazioni»
Il processo “Reset” va avanti. Il tribunale collegiale di Cosenza, presieduto dal presidente Carmen Ciarcia (giudici a latere Francesco Luigi Branda e Urania Granata) non ha accolto la questione preliminare sulla nullità dell’udienza preliminare, avanzata nella prima udienza dal collegio difensivo di “Reset“. Nessun passo indietro del procedimento penale contro la ‘ndrangheta cosentina, in corso di svolgimento nell’aula bunker di Lamezia Terme. I giudici hanno rigettato anche le altre questioni.
Il pubblico ministero Vito Valerio ha chiesto l’acquisizione dei mezzi di prova, a cominciare dalle innumerevoli intercettazioni contenute nel processo “Reset”. Le difese invece hanno chiesto l’ammissione dei testi. l’esame degli imputati e si riservano di produrre altri documenti in corso di dibattimento. Il tribunale ha accolto le istanze dell’accusa e della difesa.
L’avvocato Nicola Carratelli, difensore di Marcello Manna insieme al penalista Giandomenico Caiazza, ha chiesto l’inutilizzabilità delle intercettazioni eseguite nei confronti dell’ex sindaco di Rende, in quanto le captazioni derivano da altri procedimenti e quindi non connesse ai reati contestati a Manna, come evidenzia la sentenza “Cavallo” della Corte di Cassazione, già adottata dal tribunale di Cosenza in altri processi. Anche l’avvocato Gianluca Garritano, che assiste l’imputato Pino Munno, si è associato. Sul punto, il pubblico ministero Vito Valerio si è opposto. Il tribunale si è riservato.
Inoltre il tribunale di Cosenza ha disposto la perizia per la posizione di Cristian D’Ambrosio sulla capacità processuale, come prospettato dalla difesa composta dall’avvocato Amelia Ferrari. Il processo è stato rinviato al 15 novembre quando saranno citati il vice questore Fabio Catalano e il colonnello Raffaele Giovinazzo, all’epoca il comandante del Ros dei carabinieri di Cosenza, i marescialli Maiello e Gigliotti. L’aula bunker comunque sarà impegnata per “Reset” tutti i mercoledì del mese.
Al termine dell’udienza, l’imputato Francesco Stola ha rilasciato dichiarazioni spontanee: «Sono detenuto a Catania da 13 mesi e attendo di sottopormi a un’operazione delicata. Ho lasciato le stampelle perché ora sono costretto a camminare con la sedia a rotelle. Trasferitemi per favore dove possono curarmi nel migliore dei modi» (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati di “Reset”)
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