Processo Crypto, Porcaro e Suriano condannati anche a Reggio Calabria | NOMI
Processo Crypto, Porcaro e Suriano condannati anche a Reggio Calabria | NOMI
La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha emesso questa sera la sentenza di secondo grado nel processo Crypto, l’inchiesta della Dda di Reggio Calabria contro una presunta associazione a delinquere dedita al narcotraffico.
Rispetto al giudizio di primo grado, la sentenza stabilisce che i rosarnesi non sarebbero i promotori dell’ampio sodalizio criminale, ma semplici partecipi. Il collegio giudicante ha rideterminato 40 posizioni, ma le condanne inflitte a Roberto Porcaro e Francesco Suriano restano tra le più alte, insieme a quella di Francesco Cambria. In appello è caduta l’aggravante della transnazionalità. Tuttavia, in un caso si sarebbe verificato un errore materiale che, a quanto pare, sarà corretto in sentenza: si tratta della posizione di Alessio Martello.
La pubblica accusa è stata rappresentata dal sostituto procuratore generale Vincenzo Luberto, che nei prossimi giorni lascerà Reggio Calabria per fare ritorno a Catanzaro, dove assumerà il ruolo di procuratore aggiunto.
In sostanza, la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha ridefinito i ruoli del gruppo Cacciola-Certo-Pronestì, che in primo grado, con rito abbreviato, aveva ricevuto il massimo della pena. Sarà necessario attendere le motivazioni per comprendere il ragionamento adottato dai giudici.
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