logo
  • Sezioni

    • Cronaca

    • Politica

    • Cosenza Calcio

    • Attualita

    • Economia e Lavoro

    • Italia Mondo

    • Sanita

    • Sport

    • Cultura

  • Streaming

    • LaC TV 

    • Lac Network

    • LaC OnAir 

  • LaC Network 

    • lacplay.it

    • lactv.it

    • laconair.it

    • lacitymag.it

    • ilreggino.it

    • cosenzachannel.it

    • ilvibonese.it

    • catanzarochannel.it

    • lacapitalenews.it 

  • App

    • Android

    • Apple

    Social
    • Cronaca

    • Politica

    • Sanita

    • Cosenza Calcio

    • Ambiente

    • Societa

    • Cultura

    • Economia e Lavoro

    • Sport

    • Eventi

    • Sezioni
      • Cronaca

      • Politica

      • Cosenza Calcio

      • Attualita

      • Economia e Lavoro

      • Italia Mondo

      • Sanita

      • Sport

      • Cultura

    • Streaming
      • LaC TV 

      • Lac Network

      • LaC OnAir 

    • LaC Network 
      • lacplay.it

      • lactv.it

      • laconair.it

      • lacitymag.it

      • ilreggino.it

      • cosenzachannel.it

      • ilvibonese.it

      • catanzarochannel.it

      • lacapitalenews.it 

    • App
      • Android

      • Apple

    Social
      Home page>Cronaca>Sergio Cosmai, cronaca e...

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente

      Attraverso testimonianze e atti processuali ripercorriamo la triste storia del direttore del carcere ucciso dalla 'ndrangheta il 12 marzo del 1985
      Marco Cribari
      9 luglio 202511:40
      1 of 5
      gallery image

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente
      gallery image

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente
      gallery image

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente
      gallery image

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente
      gallery image

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente

      Sergio Cosmai, cronaca e retroscena di un omicidio eccellente

      Chi era Sergio Cosmai? E perché fu ucciso? Quarant’anni dopo, ripercorriamo la triste vicenda che lo riguarda attraverso la cronaca di quei giorni, le sentenze e i profili dei suoi carnefici, protagonisti oscuri del delitto più “eccellente” avvenuto nella città di Cosenza.  

      L’omicidio – Due sicari con la parrucca

      Il 12 marzo del 1985, il trentaseienne Sergio Cosmai percorre alla guida della sua Fiat 500 una strada di periferia che collega la città di Cosenza con la vicina Rende. È un vialone lungo e diritto, in una zona oggi ad alta densità abitativa ma che allora è di aperta campagna, sporcata qui e là dal cemento di qualche palazzo. Ignora che, un giorno, proprio quella strada porterà il suo nome.  Sta andando a prendere la sua figlioletta all’asilo per riportarla a casa. Lo fa ogni giorno, dopo aver staccato dal lavoro. Da circa due anni e mezzo è alla guida della casa circondariale di Cosenza, ma in quel periodo gli tocca dirigere anche il carcere di Vibo Valentia, città nella quale si reca per tre volte a settimana. Cascasse il mondo, però, non si sottrae mai a quell’incombenza familiare. Lo sanno tutti, anche i suoi assassini che da settimane lo pedinano, studiandone le abitudini. E quel giorno decidono di entrare in azione. 

      All’improvviso una Colt verde taglia la strada alla 500 di Cosmai. A bordo c’è una coppia di sicari del clan Perna-Pranno, Dario Notargiacomo e Stefano Bartolomeo. Indossano barbe posticce e parrucche acquistate a Roma, in un negozio di Porta Maggiore che vende articoli per il teatro.  Scendono dall’abitacolo e cominciano a fare fuoco con una pistola e un fucile a canne mozze. Il direttore è ferito, ma ha il tempo di reagire: innesta la retromarcia e tenta di la fuga, ma il killer continua a sparare senza tregua. E non appena la 500 arresta la marcia, il commando si dà alla fuga. Nicola Notargiacomo, il fratello di Dario, li recupererà qualche km più avanti a bordo di un’auto pulita. Cosmai non è ancora morto, ma all’arrivo dei soccorritori le sue condizioni sono più che critiche. Per salvargli la vita, si tenta il trasferimento disperato in una clinica pugliese, lì dove purtroppo il suo cuore cesserà di battere.

      Sergio Cosmai mentre passa in rassegna i suoi uomini nella casa circondariale di via Popilia

      Gli investigatori dell’epoca non hanno neppure il tempo di ragionare sul possibile movente che, già poche ore dopo, un testimone offre loro su un piatto d’argento i responsabili dell’omicidio. I Notargiacomo e Bartolomeo, dunque finiscono in carcere, mentre il fratello di quest’ultimo, Giuseppe Bartolomeo, parimenti coinvolto con il ruolo di “staffetta”, riesce a evitare l’arresto. All’epoca, il Codice prevede che il processo non si celebri nel Tribunale più vicino al luogo in cui è stato commesso il crimine, ma in quello dove è deceduta la vittima. E così, nel 1987 il dibattimento si farà nella città di Trani. (clicca avanti per continuare)    

      I processi – Gli assassini la fanno franca

      Il processo è squisitamente indiziario e arriva in un’epoca in cui non esistono leggi sui collaboratori di giustizia. Al primo round, la Corte d’assise di Trani si pronuncia a favore dell’ergastolo, in virtù di una serie di indizi che sembrano combaciare alla perfezione. Dopo aver ucciso Cosmai, infatti, Stefano e Dario abbandonano la Colt verde in un cortile di Commenda. Qui, però, sono avvistati da alcuni inquilini del palazzo, tra cui un ragazzino di dodici anni. Quest’ultimo, nota anche l’arrivo del terzo complice (Nicola) a bordo di una Fiat 127 bianca e im seguito riferirà tutto alla polizia, indicando la foto di Stefano Bartolomeo come uno dei due uomini scesi dalla Colt.

      Lo riconosce in mezzo alle segnaletiche di altri 194 pregiudicati. «È lui» dice senza alcuna esitazione e a quell’indicazione segue un riflesso condizionato: gli agenti si fiondano immediatamente fuori dalla stanza per andare ad arrestare il loro primo sospettato. Grave errore, se ne accorgeranno in seguito. Le successive indagini consentono di accertare che, quel 12 marzo, Bartolomeo ha incontrato i suoi amici Dario e Nicola. E che quest’ultimo possiede una Fiat uguale a quella descritta dal giovane testimone. Nessuno dei tre, inoltre, presenta un alibi in grado di posizionarli lontani dalla scena del crimine nel pomeriggio incriminato, e questi indizi messi a sistema convince la Corte d’assise di Trani a punirli con il carcere a vita. Per prendere quella decisione, i giudici impiegano solo cinquanta minuti.

      Stefano Bartolomeo pedinato dai carabinieri nel 1989

      In Appello, però, le prove sono riviste sotto una luce diversa. La testimonianza del bambino? Insufficiente, proprio in virtù della sua tenera età. Da evidenziare poi, che al primo riconoscimento fotografico (che per la foga e l’emozione del momento non viene neanche verbalizzato) ne segue un altro in cui le certezze cominciano a non essere più tali. Stefano Bartolomeo, infatti, non è più l’uomo della Colt, bensì uno che «gli somiglia». Addirittura, durante il dibattimento, il ragazzino fa dietrofront. Lo fa per paura, forse è stato anche minacciato, ma arriva a dire di essersi inventato tutto per «eccesso di protagonismo». Dettagli sui quali i giudici di Trani sorvolano, ma che per quelli di Bari diventano determinanti. 

      Sintomatico poi il coinvolgimento dei due Notargiacomo. Nessuno li vede personalmente, ma sono amici di Bartolomeo che, invece, è stato “riconosciuto” dal testimone. Per loro stessa ammissione, inoltre, i tre si sono incontrati il 12 marzo 1985, giorno dell’omicidio, e, in più, Nicola ha la 127 bianca che tutti cercano. E non solo. Se non fosse la cronaca di una tragedia, l’ultima prova raccolta all’epoca contro i due fratelli, farebbe un po’ sorridere: il ritrovamento nella loro abitazione di alcune riviste specializzate in tema di armi. Il risultato è tutti assolti «per insufficienza di prove». (clicca avanti per continuare)

      Il movente – Un uomo onesto, un uomo probo

      Quando muore Cosmai, sua moglie Tiziana Palazzo è all’ottavo mese di gravidanza. Poco più tardi darà alla luce il piccolo Sergio, chiamato così in onore di un padre che non fa in tempo a conoscere, ucciso trenta giorni prima della sua venuta al mondo. Ma chi era Sergio Cosmai? Originario di Bisceglie, in Puglia, arriva a Cosenza il 30 agosto del 1982 da giovane funzionario dello Stato con diverse esperienze già maturate sul campo. Gli esordi lo vedono vicedirettore delle carceri di Trani e Lecce, poi in Calabria a dirigere prima Locri e poi Crotone. Due posti caldi dove, però, Cosmai non avrà mai problemi. Anzi, quando abbandona il Reggino, arriva anche a piangere. «Perché lì aveva costruito rapporti veri» ricorderà in seguito la sua vedova durante un processo.

      Le rogne si manifestano con il suo arrivo nella città dei Bruzi. Il “benvenuto” glielo danno a venti giorni dall’insediamento, con una sparatoria tra detenuti divenuta celebre per la presenza del futuro latitante Edgardo Greco. Quella volta, Tiziana Palazzo assiste alla scena perché il suo alloggio affaccia proprio sul muro di cinta della prigione. All’epoca, nella casa circondariale entrano armi e i detenuti non tengono in alcun conto l’autorità delle guardie penitenziarie che, a volte, sono prese finanche a schiaffi.

      I coniugi Cosmai in uno scatto spensierato

      Nulla di strano dato che, in precedenza, nel vecchio carcere di Colle Triglio accadeva persino di peggio. I boss e i loro affiliati comunicavano con l’esterno tramite le finestre e da lì qualcuno si spingeva anche a ordinare delitti se non, addirittura a restarne vittima, come nel caso degli sfortunati Mario Lanzino e Carlo Mazzei. Insomma, una situazione che in quei giorni suggerisce a funzionari di mezz’Italia di rifiutare la destinazione cosentina poiché ritenuta «impossibile da gestire».

      Tuttavia, dopo due anni e mezzo di permanenza in città, Cosmai è sereno. A ricordarlo, è sempre la Palazzo: «Aveva chiesto il trasferimento a Taranto. Diceva che ormai a Cosenza la situazione era sotto controllo e che il carcere andava avanti da solo». L’ordine lo ha ristabilito applicando regole severe, disapprovate però dal magistrato di sorveglianza, il giudice Saltalamacchia, con cui gli scontri sono frequenti. L’episodio famigerato della rivolta in carcere, nell’agosto ’83, gli vale un’inchiesta da parte della Procura, ma nessuno immagina che sarà anche il movente del suo omicidio. Quel giorno, i detenuti si rifiutano di rientrare in cella, chiedendo un’ora d’aria in più rispetto al consentito. Gli uomini di Cosmai ci vanno giù duro con i manganelli e qualcuno mette in circolo la voce che alla spedizione antisommossa abbia preso parte anche lui, il direttore. Secondo i pentiti, è allora che matura il proposito di vendetta da parte dei killer. (clicca avanti per continuare)  

      Dario Notargiacomo – La banalità del male

      «Niente di personale contro di lui. Anche perché di botte in carcere, io non ne ho mai preso». Dario Notargiacomo riassumerà così la sua partecipazione all’omicidio Cosmai: con una formula banale. Proprio come il male.  Lui e suo fratello Nicola possono definirsi a tutti gli effetti, dei sopravvissuti. C’è stato un momento, infatti, in cui tutti sembravano interessati a fare loro la pelle: Cosentini, Corleonesi, perfino la Banda della Magliana. Eppure trenta e passa anni dopo Dario è ancora qui. «Non andare mai agli appuntamenti», è anche questo il segreto della sua longevità.

      Dal 1994 i due fratelli collaborano con la giustizia, una scelta che ha fatto evitare loro la sorte occorsa invece ai Bartolomeo, inghiottiti dalla lupara bianca tre anni prima. E così, nelle rinnovate vesti di pentiti di ‘ndrangheta, i Notargiacomo hanno ammesso che sì, a uccidere il direttore del carcere erano stati proprio loro insieme agli amici Stefano e Giuseppe. La legge proibisce di processare due volte una persona per lo stesso reato, quindi tocca prenderne atto: l’hanno fatta franca.

      Dario Notargiacomo (a sinistra) e suo fratello Nicola ai tempi della loro ascesa criminale

      A partire dal 2006, però, le loro confessioni consentono di portare alla sbarra il mandante di quel delitto, il boss Franco Perna, l’uomo al quale più di ogni altro non andava giù il rigore legalitario che Cosmai aveva imposto all’interno del carcere. «Voleva partecipare lui stesso all’azione, ma poi ebbe problemi con la giustizia e così ci mandò a dire: “Dove c’è gusto non c’è perdenza”. Un modo per comunicarci che l’operazione doveva andare avanti lo stesso» dichiarerà Dario Notargiacomo durante il processo culminato poi nella condanna di Perna all’ergastolo. Un verdetto che a differenza di quelli precedenti non è più mutato.

      Da ragazzo faceva il ballerino di danza classica, lui e suo fratello Nicola erano studenti – anche brillanti – del liceo classico Telesio. Cresciuti in una famiglia normale, priva di retaggi criminali, cosa li ha portati a trasformarsi in mafiosi? «Il fascino dell’uomo dell’ambiente, all’epoca era una moda» suggerirà suo fratello Nicola. Più intimista, invece, la versione data da Dario all’atto del suo pentimento: «Dicono spesso che ho buttato via la mia intelligenza. Il fatto è che nella mia vita gli scrupoli hanno sempre pesato sulle scelte criminali. Forse è per questo che mi sono perso». Parole che suonano bene anche come personale epitaffio. (clicca avanti per continuare)

      Epilogo – Non lo uccise il «dovere», ma la mafia

      Sono passati quarant’anni dalla morte di Sergio Cosmai. Tanto tempo, che dovrebbe fare della vicenda un caso ormai storicizzato. Eppure non è così. Non solo perché alla condanna del mandante dell’omicidio si è giunti solo in epoca più recente. Tra le ferite aperte, infatti, spicca l’offesa arrecata alla sua famiglia da parte di uno Stato che, per anni, ha considerato il direttore del carcere di Cosenza solo alla stregua di «vittima del dovere» piuttosto che della mafia. E a ciò si aggiunge il processo pugliese conclusosi in gloria per gli esecutori materiali del delitto.

      In quel caso i giudici sbagliarono in buona fede oppure no? No, secondo Mario Pranno che, ai tempi della sua collaborazione meteorica, insinua che il suo clan avesse versato ottanta milioni di lire per aggiustare quel processo. A chi? L’ex boss di San Vito non lo ha mai precisato. Oltre a lui, un altro collaboratore di giustizia, Franco Garofalo, paventa una situazione analoga, ma sempre in modo vago. E invece di fugare i dubbi, finisce per alimentarli. Anche perché, una volta usciti dal carcere, Bartolomeo e i Notargiacomo danno il via a una sanguinosa faida interna al loro gruppo proprio perché lamentano di non aver ricevuto assistenza dalla “casa madre” durante la detenzione.

      L’unica certezza, ma col senno di poi, è che si trattò di un errore giudiziario. Va da sé che se il verdetto finale fosse stato di condanna, Stefano Bartolomeo sarebbe in carcere ma ancora vivo e non inghiottito, chissà dove, dal gorgo della lupara bianca. A Cosenza non ci sarebbe stata una seconda guerra di mafia e i Notargiacomo non avrebbero mai collaborato con la giustizia. Forse non si sarebbe mai aperta la stagione dei maxiprocessi, chissà.

      Il tutto a ulteriore conferma di come certe tragedie siano in grado di determinare più di altre il corso degli eventi. E più in generale la Storia. Ucronie a parte, però, solo una cosa sarebbe rimasta immutata: niente e nessuno avrebbe potuto riportare in vita Sergio Cosmai. Uomo dello Stato e funzionario integerrimo. Vittima della ’ndrangheta.

      Una manifestazione del presidio dell’associazione “Libera” di Bisceglie intitolato a Cosmai
      1 of 5

      Tutti gli articoli di Cronaca

      ULTIMA ORA
      • - 16:27Statale 106, terzo megalotto: superato il 76% di avanzamento complessivo delle lavorazioni
      • - 15:19Rossano, colpo fallito a Torre Pisani: carabiniere in borghese sventa furto e scatta l’inseguimento sulla 106
      • - 15:13Avvertimento a Guarascio: il Cosenza rischia di perdere la gestione dello stadio Marulla
      • - 14:58Richiamo precauzionale per Stracciatella e Burrata “Latteria d’Aviano”: rischio microbiologico
      • - 14:35Scuolabus finisce nel torrente a Valfurva: feriti quattro studenti, grave l’autista
      • - 14:28Cosenza, storica reunion dei Litfiba alla Rendano Arena per i quarant’anni di “17 Re”
      • - 16:27Statale 106, terzo megalotto: superato il 76% di avanzamento complessivo delle lavorazioni
      • - 15:19Rossano, colpo fallito a Torre Pisani: carabiniere in borghese sventa furto e scatta l’inseguimento sulla 106
      • - 15:13Avvertimento a Guarascio: il Cosenza rischia di perdere la gestione dello stadio Marulla
      • - 14:58Richiamo precauzionale per Stracciatella e Burrata “Latteria d’Aviano”: rischio microbiologico
      • - 14:35Scuolabus finisce nel torrente a Valfurva: feriti quattro studenti, grave l’autista
      • - 14:28Cosenza, storica reunion dei Litfiba alla Rendano Arena per i quarant’anni di “17 Re”
      • - 16:27Statale 106, terzo megalotto: superato il 76% di avanzamento complessivo delle lavorazioni
      • - 15:19Rossano, colpo fallito a Torre Pisani: carabiniere in borghese sventa furto e scatta l’inseguimento sulla 106
      • - 15:13Avvertimento a Guarascio: il Cosenza rischia di perdere la gestione dello stadio Marulla
      • - 14:58Richiamo precauzionale per Stracciatella e Burrata “Latteria d’Aviano”: rischio microbiologico
      • - 14:35Scuolabus finisce nel torrente a Valfurva: feriti quattro studenti, grave l’autista
      • - 14:28Cosenza, storica reunion dei Litfiba alla Rendano Arena per i quarant’anni di “17 Re”
      Controlli a tappeto

      Cosenza, raffica di controlli: arresti, sequestri e denunce in tutta la provincia

      La Polizia di Stato intensifica i servizi di prevenzione e sicurezza: 1 arresto, 14 denunce e sequestri di droga e armi. Identificate oltre 1.700 persone
      Redazione
      Cosenza, raffica di controlli: arresti, sequestri e denunce in tutta la provincia\n
      Blitz

      Corigliano Rossano, arrestato 39enne: sequestrati oltre 600 grammi di marijuana

      L’uomo è stato fermato dai Carabinieri del Reparto Territoriale durante una perquisizione in contrada Fabrizio. La droga era nascosta in casa e conservata sottovuoto
      Redazione
      Corigliano Rossano, arrestato 39enne: sequestrati oltre 600 grammi di marijuana\n
      Notte di tensione

      Rende, fuga ad alta velocità nella movida: convalidato il fermo per due giovani cosentini

      Inseguimento tra Arcavacata e Quattromiglia dopo l’alt dei carabinieri. Il giudice dispone l’obbligo di firma per Bassi e Stancati
      a. al.
      Rende, fuga ad alta velocità\u00A0nella movida: convalidato il fermo per due giovani cosentini\n
      I funerali

      “Ciao Nico”: a Gioia Tauro l’ultimo saluto al bambino di otto anni travolto da un muro mentre giocava con i fratellini

      Oggi i funerali del piccolo Nicodemo. Il parroco: «È una vicenda più grande di noi che richiede preghiera, fede e speranza». Il sindaco: «Sarà dedicato a lui il primo asilo nido comunle della città»
      Giuseppe Mancini
      “Ciao Nico”: a Gioia Tauro l’ultimo saluto al bambino di otto anni travolto da un muro mentre giocava con i fratellini\n

      Video Consigliati

      VEDI TUTTI
      Sport

      Smile Cosenza, sei punti e sogni europei: «Ora vogliamo crescere ancora»

      Il presidente Manna fa il punto sulla stagione di Serie A1 femminile e rilancia: «Tra le prime cinque d’Italia e pronte alla Conference Cup in Romania».

      30 ottobre 2025
      Ore 17:19
      Smile Cosenza, sei punti e sogni europei: «Ora vogliamo crescere ancora»
      Cronaca

      Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti»

      Il presidente della Camera Penale di Cosenza commenta la riforma approvata dal Parlamento: «Finalmente un giudice terzo e autonomo, il vero nodo è la libertà della magistratura».

      30 ottobre 2025
      Ore 13:56
      Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti»
      Societa

      L'intesa tra il Comune di Cosenza e la Consulta Intertcultura

      29 ottobre 2025
      Ore 15:16
      L'intesa tra il Comune di Cosenza e la Consulta Intertcultura
      Sport

      Eccellenza, Viscardi e il futuro del PraiaTortora: «È presto per parlare di traguardi»

      L’allenatore dei tirrenici commenta il momento d’oro della squadra e il livello del torneo: «Campionato equilibrato. Lo Stilomonasterace mi ha impressionato, il Trebisacce è organizzato e competitivo».

      29 ottobre 2025
      Ore 16:00
      Eccellenza, Viscardi e il futuro del PraiaTortora: «È\u00A0presto per parlare di traguardi»
      Societa

      L'intesa tra il Comune di Cosenza e la Consulta Intertcultura

      29 ottobre 2025
      Ore 15:16
      L'intesa tra il Comune di Cosenza e la Consulta Intertcultura
      Sport

      Eccellenza, Viscardi e il futuro del PraiaTortora: «È presto per parlare di traguardi»

      L’allenatore dei tirrenici commenta il momento d’oro della squadra e il livello del torneo: «Campionato equilibrato. Lo Stilomonasterace mi ha impressionato, il Trebisacce è organizzato e competitivo».

      29 ottobre 2025
      Ore 16:00
      Eccellenza, Viscardi e il futuro del PraiaTortora: «È\u00A0presto per parlare di traguardi»
      Sport

      Smile Cosenza, sei punti e sogni europei: «Ora vogliamo crescere ancora»

      Il presidente Manna fa il punto sulla stagione di Serie A1 femminile e rilancia: «Tra le prime cinque d’Italia e pronte alla Conference Cup in Romania».

      30 ottobre 2025
      Ore 17:19
      Smile Cosenza, sei punti e sogni europei: «Ora vogliamo crescere ancora»
      Cronaca

      Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti»

      Il presidente della Camera Penale di Cosenza commenta la riforma approvata dal Parlamento: «Finalmente un giudice terzo e autonomo, il vero nodo è la libertà della magistratura».

      30 ottobre 2025
      Ore 13:56
      Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti»
      Societa

      L'intesa tra il Comune di Cosenza e la Consulta Intertcultura

      29 ottobre 2025
      Ore 15:16
      L'intesa tra il Comune di Cosenza e la Consulta Intertcultura
      Sport

      Eccellenza, Viscardi e il futuro del PraiaTortora: «È presto per parlare di traguardi»

      L’allenatore dei tirrenici commenta il momento d’oro della squadra e il livello del torneo: «Campionato equilibrato. Lo Stilomonasterace mi ha impressionato, il Trebisacce è organizzato e competitivo».

      29 ottobre 2025
      Ore 16:00
      Eccellenza, Viscardi e il futuro del PraiaTortora: «È\u00A0presto per parlare di traguardi»
      Sport

      Smile Cosenza, sei punti e sogni europei: «Ora vogliamo crescere ancora»

      Il presidente Manna fa il punto sulla stagione di Serie A1 femminile e rilancia: «Tra le prime cinque d’Italia e pronte alla Conference Cup in Romania».

      30 ottobre 2025
      Ore 17:19
      Smile Cosenza, sei punti e sogni europei: «Ora vogliamo crescere ancora»
      Cronaca

      Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti»

      Il presidente della Camera Penale di Cosenza commenta la riforma approvata dal Parlamento: «Finalmente un giudice terzo e autonomo, il vero nodo è la libertà della magistratura».

      30 ottobre 2025
      Ore 13:56
      Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti»
      Tentato furto

      Rossano, colpo fallito a Torre Pisani: carabiniere in borghese sventa furto e scatta l’inseguimento sulla 106

      Due uomini di origine georgiana bloccati dopo una fuga rocambolesca. Decisivo l’intervento di un militare fuori servizio e dei residenti che hanno dato l’allarme
      Matteo Lauria
      Rossano, colpo fallito a Torre Pisani: carabiniere in borghese sventa furto e scatta l’inseguimento sulla 106\n
      Disagi e allagamenti

      Il maltempo sferza la Calabria, nubifragi tra Catanzaro e Crotone. E un fulmine provoca un incendio a Germaneto

      Colpita soprattutto la Jonica. Disagi e allagamenti a Squillace, Sellia, Botricello e Cutro. Morti diversi animali nel magazzino agricolo in fiamme. Due feriti lievi
      Salvatore Lia
      Il maltempo sferza la Calabria, nubifragi tra Catanzaro e Crotone. E un fulmine provoca un incendio a Germaneto\n
      l’incidente

      Cinghiale attraversa SS 106: due sedicenni in moto finiscono a terra, animale travolto da un suv

      I ragazzi hanno riportato solo ferite lievi. L’incidente è avvenuto ieri sera attorno alle 20.30 tra lo svincolo di via Sant’Angelo e la rotatoria di Uliveto Longo
      Matteo Lauria
      Cinghiale attraversa SS 106: due sedicenni in moto finiscono a terra, animale travolto da un suv
      Cronaca nera

      Crotone, 66enne accoltellato per un parcheggio: fermato l’aggressore

      La lite è scoppiata a mezzogiorno in pieno centro. L’uomo, ferito alla schiena, è ricoverato all’ospedale San Giovanni di Dio: non è in pericolo di vita
      Redazione
      Crotone, 66enne accoltellato per un parcheggio: fermato l’aggressore\n
      Voto storico

      Separazione delle carriere, Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti» | VIDEO

      Il presidente della Camera Penale di Cosenza commenta la riforma approvata dal Senato: «Finalmente un giudice terzo e autonomo, il vero nodo è la libertà della magistratura»
      a. al.
      Separazione delle carriere, Le Pera: «Verso una giustizia più giusta. I pm non diventeranno super poliziotti» | VIDEO
      Nuova minaccia

      Ancora un principio d’incendio nel cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide: indagini in corso

      Le fiamme sono state subito circoscritte. Sul posto carabinieri e agenti della Digos per raccogliere elementi che possano chiarire l’origine del rogo
      Matteo Lauria
      Ancora un principio d’incendio nel cantiere del nuovo ospedale della Sibaritide: indagini in corso
      Le indagini

      Cotronei, 15 indagati tra politici e funzionari: nel mirino il museo del rock di Steven Tyler mai realizzato – NOMI

      La Procura di Crotone indaga su un presunto sistema di appalti truccati, pressioni e falsi. L’inchiesta svela irregolarità nella gestione pubblica e nel progetto da 1,3 milioni di euro dedicato al leader degli Aerosmith
      Redazione Cronaca
      Cotronei, 15 indagati tra politici e funzionari: nel mirino il museo del rock di Steven Tyler mai realizzato –\u00A0NOMI\n
      Lo stalker

      Corigliano Rossano, atti persecutori nei confronti di un’ex dipendente: 56enne in manette

      La ragazza, stanca di ricevere attenzioni non gradite e messaggi, si era licenziata: da allora, l’uomo ha iniziato a pedinarla e minacciarla
      Redazione
      Corigliano Rossano, atti persecutori nei confronti di un’ex dipendente: 56enne in manette\n
      L’ordinanza

      Cosenza, gambizzò un uomo in centro città: disposti gli arresti domiciliari

      Le indagini della Procura bruzia hanno consentito di ricostruire la vicenda consumatasi lo scorso mese di marzo: le accuse sono lesioni aggravate, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco
      Redazione
      Cosenza, gambizzò un uomo in centro città: disposti gli arresti domiciliari\n
      La scoperta

      Corigliano Rossano, shock nella chiesa del Purgatorio: tra rifiuti, calcinacci e resti umani

      Corigliano Rossano, shock nella chiesa del Purgatorio: tra rifiuti, calcinacci e resti umani
      Matteo Lauria
      Corigliano Rossano, shock nella chiesa del Purgatorio: tra rifiuti, calcinacci e resti umani
      Partite truccate

      “Penalty”, 10mila euro per falsare Verona-Cagliari Under 19: «Sono 2.500 ogni rigore». Ecco le intercettazioni

      Il match, terminato 3-5, sarebbe tra le partite alterate dal gruppo guidato da Luigi Catanoso, arbitro reggino ai domiciliari. Il commento sulla prestazione del direttore di gara: «Digli che se continua così lo arrestano»
      Pablo Petrasso
      “Penalty”,\u00A010mila euro per falsare Verona-Cagliari Under 19: «Sono 2.500 ogni rigore». Ecco le intercettazioni\n
      L’ESPERTO DI MICROBIOLOGIA

      Caso botulino a Diamante, i legali del titolare del food truck nominano Andrea Crisanti consulente di parte

      Il professore, tra i più noti microbiologi d’Europa, è stato fortemente voluto dagli avvocati Francesco Liserre e Natalia Branda, difensori dell’indagato Giuseppe Santonicito. L’istanza è stata depositata questa mattina negli uffici della procura di Paola, guidata dal magistrato Domenico Fiordalisi
      Francesca Lagatta
      Caso botulino a Diamante, i legali del titolare del food truck nominano Andrea Crisanti consulente di parte\n
      Inchiesta Penalty

      Da Gubbio a Benevento, l’infortunio sospetto e l’ombra delle scommesse tra il 2020 e il 2024: chi è l’arbitro Luigi Catanoso

      Un match truccato, 78mila euro di vincite e 95 giocate sospette in provincia di Reggio Calabria: così il direttore reggino è finito nell’inchiesta della Procura diretta da Giuseppe Borrelli. I precedenti e le partite nel mirino
      Pablo Petrasso
      Da Gubbio a Benevento,\u00A0l’infortunio sospetto e\u00A0l’ombra delle scommesse tra il 2020 e il 2024: chi è l’arbitro Luigi Catanoso\n
      L’indagine

      Partite truccate, i match del campionato Primavera nel mirino del sistema Catanoso: i NOMI delle persone coinvolte

      L’arbitro reggino considerato il perno del presunto meccanismo svelato dalla Procura di Reggio Calabria. Borrelli: «Manipolate Sassuolo-Verona, hanno tentato anche con Empoli-Lazio. Volevano allargarsi anche ai campionati professionistici»
      Redazione Cronaca
      Partite truccate, i match del campionato Primavera nel mirino del sistema Catanoso: i NOMI delle persone coinvolte\n
      Viabilità e disagi

      Montalto, madre bloccata dai lavori stradali: “Mio figlio era svenuto in chiesa, ma non potevo raggiungerlo”

      La denuncia di una cittadina di Montalto Uffugo: accesso chiuso per lavori in Piazza Errico Bianco, costretta a percorrere a piedi il tratto per soccorrere il figlio di 7 anni. “E se fosse servita un’ambulanza?”
      Redazione
      Montalto, madre bloccata dai lavori stradali: “Mio figlio era svenuto in chiesa, ma non potevo raggiungerlo”
      La deposizione

      Narcotraffico tra Cosenza e Bisignano, gli incontri tra Pugliese e Illuminato vicino a uno svincolo autostradale

      Il teste Vadalà ha parlato dei rapporti tra i due imputati e dei contatti avuti dal bisignanese con alcuni soggetti di Cetraro
      Antonio Alizzi
      Narcotraffico tra Cosenza e Bisignano, gli incontri tra Pugliese e Illuminato vicino a uno svincolo autostradale\n
      La sentenza

      Tentò di uccidere un avvocato di Corigliano Rossano, sei anni a Politano

      L’imputato, originario di Rota Greca, giudicato con il rito abbreviato davanti al gup del tribunale di Castrovillari
      a. al.
      Tentò di uccidere un avvocato di Corigliano Rossano, sei anni a Politano\n
      Memoria viva

      Dalla Flotilla al carcere, a Corigliano Rossano la drammatica testimonianza di Vincenzo Fullone

      L’attivista calabrese e il pediatra Abu Salem nel corso dell’incontro “Restiamo con la Palestina” raccontano detenzione, distruzione e speranza di un popolo che non si arrende
      Matteo Lauria
      Dalla Flotilla al carcere, a Corigliano Rossano la drammatica testimonianza di\u00A0Vincenzo Fullone\n
      IL CASO MONTA

      Bullismo in una scuola di Cosenza, la replica dell’istituto: «Denunceremo»

      L’istituto comprensivo “Via Roma – Spirito Santo” con una nota ha risposto al video in cui lo streamer Saetta denunciava i compagni di classe del fratello. Ma la madre del giovane non ci sta
      Redazione
      Bullismo in una scuola di Cosenza, la replica dell’istituto: «Denunceremo»
      L’inchiesta

      Opere false di Andy Warhol esposte a Rende, la segnalazione arrivò da una città del Nord

      Il Riesame e la Suprema Corte validano la linea della procura di Cosenza: le tele sarebbero in gran parte riproduzioni non autentiche. Accertamenti tecnici ancora in corso
      Antonio Alizzi
      Opere false di Andy Warhol esposte a Rende, la segnalazione arrivò da una città del Nord\n
      1
      2
      3
      4
      5
      6
      7
      8
      9
      ...
      PIÙ LETTI
      1
      Maltempo in arrivo

      Allerta arancione sullo Ionio, i sindaci chiudono le scuole: ecco l’elenco dei comuni | LIVE

      2

      Proclamati gli eletti della circoscrizione di Cosenza: tutti i nuovi consiglieri regionali calabresi

      3
      Lieto fine

      Montalto Uffugo, operai di Calabra Maceri trovano per strada un borsello pieno di soldi e lo restituiscono al proprietario

      4

      Reggio Calabria, inchiesta su frodi sportive: i nomi degli arrestati

      5

      Rende, inseguimento nella movida: obbligo di firma per due giovani

      • Chi Siamo
      • Redazione
      Scarica tutte le nostre app!
      LaC Network
      • Footer 1
        • lacplay.it

        • lactv.it

        • laconair.it

      • Cosenza Footer
        • lacitymag.it

        • lacapitalenews.it

        • ilreggino.it

        • ilvibonese.it

        • catanzarochannel.it

      CosenzaChannel.it © – L’informazione dell’area urbana e provincia

      Diemmecom Società Editoriale - reg. trib. CS n. 2709 del 16/12/2009 - R.O.C. 4049

      Direttore Responsabile Antonio Alizzi

      Vicedirettore Antonio Clausi

      Direttore Editoriale Maria Grazia Falduto

      www.diemmecom.it

      PrivacyNote legali