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      'Ndrangheta a Cosenza, Renato Piromallo "seppellisce" il clan Lanzino

      Processo "Reset", il presunto viceboss minimizza le accuse mosse a lui e agli altri imputati: «Dal 2014 siamo solo una banda di quartiere»
      Marco Cribari
      9 luglio 202511:54
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      'Ndrangheta a Cosenza, Renato Piromallo "seppellisce" il clan Lanzino

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      Il clan Lanzino è esistito «e io ne ho fatto parte». Questo, però, fino dal 2014. Dopo l’operazione Terminator, infatti, diventa «una banda di quartiere». O meglio ancora, un gruppo di «scappati di casa». In tal senso, la grande operazione antimafia Reset, battezzata nel 2022, sarebbe solo un inganno del tempo e del destino. Perché tutto «era stato già resettato otto anni prima». Concetti che Mario “Renato” Piromallo ha sviscerato lo scorso 7 ottobre nell’aula bunker di Lamezia durante il maxiprocesso contro le cosche cosentine. È stato lui il primo a prendere la parola in aula nel corso di un’udienza caratterizzata dal torrente di dichiarazioni spontanee di altri imputati. Il presunto boss ha fatto qualche ammissione, ha rivendicato il proprio passato criminale, ma soprattutto, ha tentato di ridimensionare l’attualità che lo vuole come uno dei sette viceré della confederazione guidata da Francesco Patitucci.

      «La piramide non esiste più»

      Nulla di tutto ciò per il diretto interessato. A suo avviso, «la piramide che esisteva nel clan Lanzino fino al 2011 è stata capovolta. Eravamo tutti in una posizione orizzontale, ognuno faceva il suo. Io certamente qualche cosa l’ho combinata, ma se ho combinato qualcosa l’ho combinata per me, né per Patitucci e né per nessuno». A dargli l’input verso lo “sciogliete le righe”, nel 2014, sarebbe stato Roberto Porcaro. «Ero appena uscito dai domiciliari e lui mi dice che c’è stata una scissione di tutto e che ognuno doveva stare per conto suo». Per come la vede lui, insomma, da quel momento in poi «se qualcuno fa reati, fa reati per sé stesso. Ognuno si mette i soldi in tasca per conto proprio».

      Amici e “tragediatori”

      Attribuire a qualcuno le colpe altrui con il risultato di innescare reazioni a catena, violente e spesso imprevedibili. In gergo criminale si chiamano tragedie e Piromallo sostiene di esserne stato vittima nel 2015. In quel periodo, infatti, si presenta al cospetto di Patitucci e lo trova «con i denti di fuori perché i miei simili armavano tragedie su di me. Dicevano che avevo commesso una rapina in un periodo in cui ero in carcere. Gli ho detto “ma che ti devo portare, il certificato di detenzione?” e allora si è convinto. Con Patitucci ho un rapporto di amicizia che non ho mai rinnegato».

      «Se questa è una Confederazione…»

      Per la Dda, la parola magica è «Confederazione». Per Piromallo, invece, è un totem da abbattere. Non a caso, ha fatto accenno alle liti tra lui e Porcaro documentate dalle indagini, ai pestaggi incrociati dei rispettivi uomini di fiducia per introdurre quella che a suo avviso è un’evidenza: «A non sembra che siamo tutti uniti». Per rafforzare il concetto ha preso le distanze dai singoli gruppi che, nel teorema accusatorio, formano la famigerata confederazione. In primis il gruppo degli zingari, in particolare quello capeggiato dai fratelli Abbruzzese “Banana”. «Io con loro non ho fatto mai nessun tipo di reato – ha affermato – né con loro e né con gli altri zingari. Se gli Abbruzzese hanno commesso reati, certamente li pagheranno, ma se devono pagare un’associazione perché sono praticamente sotto il dominus Patitucci e Lanzino a mio avviso lei, signor presidente, troverà tanta fatica a emettere una sentenza del genere». Altra menzione per il gruppo di Roggiano, su cui si è espresso il pentito Roberto Presta che, però, «non ha mai avuto a che fare con Cosenza. Una volta sola viene a Cosenza, rubano la macchina a una sua parente e poi le chiedono mille euro per la restituzione. E questa è una confederazione?».

      Le «cialtronate» dei pentiti

      Buona parte delle sue invettive le ha riservate proprio ai pentiti che lo accusano. Da Silvio Gioia che «dovrebbe spiegare dove mi ha visto, dato che ero sempre in carcere», a Luciano Impieri «che su di me dice di tutto e di più perché pretendeva uno stipendio che non gli ho mai dato» passando per quelli di più recente conio come Francesco Greco: «Era intercettato con i trojan. Se fosse venuto qualche volta da noi, sicuramente sarebbe risultato. E poi perché avrei dovuto mettermi a disposizione di un amico di Porcaro?». Più in generale, quello che dicono su di lui i collaboratori di giustizia sarebbero solo «cialtronate». Una su tutte: il ruolo apicale attribuito a Silvia Guido, eventualità che Piromallo ritiene quasi incommentabile: «Cioè, io andavo a fare reati e poi dovevo portare i soldi a Silvia Guido?».  L’unico che poteva dire qualcosa di concreto, secondo lui, era proprio il marito della donna, Roberto Porcaro, che difatti «ha detto una parte di verità e in parte ha imbrogliato con carica e scarica, cosa che fanno tutti i collaboratori». E sempre a proposito di pentitismo. Quella è una traiettoria esistenziale che Mario “Renato” Piromallo esclude di poter disegnare per sé stesso «Ma non perché sono un uomo duro – ha precisato – Perché ritengo giusto che se uno fa i reati non è che l’istituzione mi consegna le chiavi del carcere così esco io e faccio entrare altre persone. Ritengo che chi fa i reati deve rimanere a scontare la pena, solo questo qua».   

      Processo abbreviato “Reset”, le richieste della Dda

      • Antonio Abbruzzese (classe 1975), difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Cesare Badolato CHIESTI 7 anni e 6 mesi
      • Antonio Abruzzese alias Strusciatappine, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 14 anni
      • Antonio Abbruzzese (classe 1984) difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante) CHIESTI 20 anni
      • Celestino Abbruzzese, difeso dall’avvocato Simona Celebre CHIESTI 6 anni
      • Fioravante Abbruzzese, difeso dall’avvocato Cesare Badolato CHIESTI 14 anni
      • Francesco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 12 anni
      • Luigi Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
      • Marco Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
      • Nicola Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
      • Rocco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 12 anni
      • Saverio Abbruzzese, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Gianluca Alimena, difeso dall’avvocato Emiliano Iaquinta CHIESTI 2 anni
      • Claudio Alushi, difeso dall’avvocato Angelo Nicotera CHIESTI 18 anni
      • Salvatore Ariello, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni
      • Luigi Avolio, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Raffaele Brescia CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Ivan Barone, difeso dall’avvocato Rosa Pandalone CHIESTI 8 anni
      • Giuseppe Belmonte, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo CHIESTI 8 anni e 2 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Gianluca Benvenuto, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri e Matteo Cristiani CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Massimo Bertoldi, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filomena Rota CHIESTI 12 anni e 4 mesi
      • Piero Bertoldi, difeso dall’avvocato Domenico Villella CHIESTI 2 anni
      • Cosimo Bevilacqua (classe 1965), difeso dagli avvocati Giacomo Iaria e Gianpiero Calabrese CHIESTI 18 anni e 8 mesi
      • Fabio Bevilacqua, difeso dall’avvocato Raffaele Brunetti CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Fiore Bevilacqua alias “Mano Mozza”, difeso dagli avvocati Antonio Ingrosso e Gianpiero Calabrese CHIESTI 10 anni
      • Francesco Bevilacqua, difeso dagli avvocati Luigi Bonofiglio e Michele Franzese CHIESTI 10 anni e 8 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Leonardo Bevilacqua, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 12 anni
      • Luigi Bevilacqua, difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Leone Fonte CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Luigina Bevilacqua, difesa dagli avvocati Cesare Badolato CHIESTI 2 anni
      • Andrea Bruni (classe 1983) difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 4 anni e 8 mesi
      • Gianfranco Bruni, difeso dall’avvocato Luca Acciardi CHIESTI 20 anni
      • Giuseppe Zoltan Bruniani CHIESTI Un anno e 4 mesi
      • Salvatore Calandrino, difeso dagli avvocati Antonio Aloe e Rossana Cribari CHIESTI 10 anni e 4 mesi
      • Gianluca Campolongo, difeso dagli avvocati Nicola Carratelli CHIESTI 7 anni
      • Giuseppe Caputo, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 12 anni
      • Francesco Carelli (difeso dall’avvocato Ugo Ledonne) CHIESTI 4 anni e 8 mesi
      • Alessandro Cariati, difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Tanja Argirò CHIESTI 2 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Alessandro Catanzaro, difeso dall’avvocato Luca Acciardi CHIESTI 14 anni
      • Maria Rosaria Ceglie, difeso dagli avvocati Camillo Gabriele Fiorito ed Emma Eboli CHIESTI 3 anni e 8 mesi
      • Patrizio Chiappetta, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Alessandro Diddi CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Daniele Chiaradia, difeso dagli avvocati Pasquale Di Iacovo e Maurizio Malomo CHIESTI 12 anni e 4 mesi
      • Francesco Ciliberti, difeso dagli avvocati Alessandro Diddi ed Enzo Belvedere CHIESTI 16 anni
      • Fabiano Ciranno, difeso dall’avvocato Giancarlo Greco e Cesare Badolato CHIESTI 18 anni
      • Francesco Curcio, difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari CHIESTI 14 anni
      • Marco D’Alessandro, difeso dall’avvocato Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Adolfo D’Ambrosio, difeso dall’avvocato Cesare Badolato CHIESTI 20 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Francesco De Cicco, difeso dagli avvocati Cristian Bilotta e Francesco Gambardella CHIESTI 4 anni e 10 mesi
      • Massimiliano D’Elia, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 12 anni
      • Cesare D’Elia, difeso dall’avvocato Cristian Cristiano CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Andrea De Giovanni, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Tanja Argirò CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Michele Di Puppo, difeso dagli avvocati Angelo Pugliese e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Umberto Di Puppo, difeso dagli avvocati Angelo Pugliese e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Carlo Drago, difeso dagli avvocati Francesco Santelli e Cesare Badolato CHIESTI 20 anni
      • Renato Falbo, difeso dall’avvocato Pietro Sammarco CHIESTI 7 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Rosetta Falvo, difeso dall’avvocato Mario Scarpelli CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Cristian Ferraro, difeso dall’avvocato Michele Donadio CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Simona Ferrise, difeso dall’avvocato Laura Gaetano CHIESTI 14 anni
      • Rosa Filippelli, difeso dall’avvocato Angelo Nicotera CHIESTI 3 anni
      • Adolfo Foggetti, difeso dall’avvocato Michele Gigliotti CHIESTI 3 anni e 8 mesi
      • Oscar Fuoco, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Pietro Gardi, difeso dall’avvocato Francesco Acciardi CHIESTI un anno e 4 mesi
      • Gino Garofalo, difeso dall’avvocato Antonio Quntieri CHIESTI 16 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Salvatore Garofalo, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 2 anni
      • Alberigo Granata, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 12 anni
      • Andrea Greco, difeso dall’avvocato Giorgia Greco e Sergio Rotundo CHIESTI 19 anni
      • Francesco Greco (pentito) CHIESTI 8 anni
      • Francesco Gualano, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Silvia Guido, difesa dagli avvocati Tanja Argirò e Giorgia Greco CHIESTI 16 anni
      • Francesco Iantorno, difeso dall’avvocato Francesco Boccia CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Giuseppe Iirillo, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Aldo Iirillo CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Antonio Illuminato, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Luciano Impieri, difeso dall’avvocato Caterina De Luca CHIESTI 6 anni
      • Carlo Lamanna, difeso dall’avvocato Giuseppe Manna CHIESTI 20 anni
      • Daniele Lamanna, difeso dall’avvocato Michele Gigliotti CHIESTI 3 anni e 4 mesi
      • Ettore Lanzino, difeso dall’avvocato Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Fabio Laratta, difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi CHIESTI 2 anni
      • Saverio Madio, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Romualdo Truncè CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Gianluca Maestri, difeso dagli avvocati Renato Tocci e Rossana Cribari CHIESTI 20 anni
      • Antonio Magnelli, difeso dall’avvocato Gisberto Spadafora CHIESTI 2 anni
      • Massimo Giuseppe Maione, difeso dagli avvocati Giorgia Greco ed Enzo Belvedere CHIESTI 4 anni e 6 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Antonio Manzo, difeso dagli avvocati Antonio Ingrosso e Osvaldo Rocca CHIESTI 12 anni
      • Antonio Marotta, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni
      • Mauro Marsico, difeso dall’avvocato Lucio Ebardo e Luca Acciardi CHIESTI 10 anni
      • Francesco Mazzei, difeso dall’avvocato Cesare Badolato e Gianpiero Calabrese CHIESTI 16 anni e 6 mesi
      • Ivan Montualdista, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese CHIESTI 16 anni
      • Alfredo Morelli, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 16 anni e 8 mesi
      • Alessandro Morrone (classe 1988), difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco CHIESTI 16 anni e 8 mesi
      • Francesco Occhiuzzi (difeso dagli avvocati Vito Caldiero e Carmine Curatolo) CHIESTI 3 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Roberto Olibano junior (difeso dall’avvocato Anna Maria Domanico) CHIESTI 12 anni
      • Anna Palmieri, difesa dall’avvocato Vania Giuseppina Gianporcaro CHIESTI 5 anni e 4 mesi
      • Francesco Patitucci, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Laura Gaetano CHIESTI 20 anni
      • Damiana Pellegrino, difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Lucio Esbardo CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Erminio Pezzi, difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Enzo Piattello, difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese CHIESTI 16 anni
      • Giuseppe Piromallo, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgia Medaglia CHIESTI 3 anni
      • Mario “Renato” Piromallo, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgia Medaglia CHIESTI 20 anni
      • Paolo Pisani, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Cesare Badolato CHIESTI 2 anni e 2 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Roberto Porcaro, difeso dall’avvocato Mario Scarpelli CHIESTI 20 anni
      • Franco Presta, difeso dagli avvocati Sara Luiu e Lucio Esbardo CHIESTI 20 anni
      • Gennaro Presta, difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Cesare Badolato CHIESTI 20 anni
      • Roberto Presta, difeso dall’avvocato Maria Claudia Conidi CHIESTI 5 anni e 4 mesi
      • Maurizio Rango, difeso dall’avvocato Teodora Gabrieli CHIESTI 20 anni
      • Michele Rende, difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Pasquale Marzocchi CHIESTI 14 anni
      • Francesco Ripepi, difeso dagli avvocati Michele Franzese e Sandro Furfaro CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Gianfranco Ruà, difeso dagli avvocati Massimo Petrone e Valentina Moretti CHIESTI 20 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Antonio Russo, difeso dall’avvocato Roberto Deni CHIESTI 12 anni
      • Stefano Salerno, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese CHIESTI 16 anni e 8 mesi
      • Eugenio Satiro, difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello e Filippo Cinnante CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Marco Saturnino, difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Filippo Cinnante CHIESTI 10 anni
      • Salvatore Sesso, difeso dagli avvocati Vincenzo Tridico CHIESTI 8 anni e 4 mesi
      • Luca Simerano, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 7 anni
      • Mario Sollazzo, difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Giovanni Favasuli CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Francesco Sorrentino, difeso dall’avvocato Linda Boscaglia CHIESTI 4 anni e 8 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Ettore Sottile, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Pasquale Naccarato CHIESTI 20 anni
      • Alberto Superbo, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Marco Tornelli, difeso dall’avvocato Cristian Cristiano CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Alberto Turboli, difeso dall’avvocato Cristian Bilotta e Maurizio Nucci CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Danilo Turboli, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Francesco Veltri, difeso dall’avvocato Luca Acciardi CHIESTI 6 anni
      • Giuseppe Zaffonte, difeso dall’avvocato Emanuela Capparelli CHIESTI 5 anni e 7 mesi
      • Roberto Zengaro, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Antonio Zinno, difeso dall’avvocato Nicola Carratelli CHIESTI 10 anni e 8 mesi (clicca su avanti per leggere le parti civili)

      “Reset” in abbreviato, le parti civili

      • Ministero dell’Interno, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Ministero della Giustizia, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Regione Calabria, difesa dall’avvocato Michele Rausei
      • Presidenza del Consiglio dei Ministri, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Ministero della Difesa, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Ministero della Difesa – Comando Generale dei Carabinieri, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Commissario Straordinario del Governo presso il Ministero tratto Antiusura e Racket, difeso dall’avvocato Antonello Membrini, Invitalia, difesa dall’avvocato Grazia Volo
      • Comune di Cosenza, difeso dall’avvocato Francesco Chiaia
      • Provincia di Cosenza, difeso dall’avvocato Raffaele Prisco
      • Comune di Rende, difeso dall’avvocato Santo Spadafora
      • Monopoli di Stato, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Associazione AntiRacket Lucio Ferrami, difesa dall’avvocato Carlo Carere
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      'Ndrangheta · Cosenza · Francesco Patitucci · Reset

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      Nessuna pronuncia

      Omicidio Gaetani, Nicola Abbruzzese “Semiasse” rinuncia al Riesame: «Leso il diritto di difesa»

      L’indagato, già esponente di spicco del clan degli “zingari” di Cassano all’Ionio, ha comunicato la sua intenzione ai giudici specificando che il carcere di Cuneo non gli avrebbe consentito di interloquire con i suoi difensori di fiducia
      Antonio Alizzi
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      operazioni di controllo

      Cosenza, 3 arresti e 7 denunce per spaccio, stalking e lesioni

      Gli uomini e le donne della Questura hanno sequestrato nel week-end 64 grammi di cocaina, 1 chilo e 230 grammi di hashish e 504 grammi di marijuana
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      Cosenza, maxi truffa con farmaci dopanti: tre arresti e sequestro da 1,2 milioni di euro - VIDEO

      Operazione dei Carabinieri NAS e del Comando Provinciale di Cosenza smaschera un giro di ricette false e farmaci dopanti rivenduti sul mercato nero
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      Scossa

      Terremoto in provincia di Cosenza, magnitudo, epicentro e profondità del sisma

      La scossa è stata registrata alle 15.14 con epicentro a 5 km da Montalto Uffugo e profondità di 9 chilometri. Non si segnalano danni né feriti.
      Redazione
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      È morto il bambino di otto anni ferito nel crollo di un muro a Gioia Tauro mentre giocava con i fratellini

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      Violenze, minacce e vessazioni quotidiane su moglie e figli: padre orco condannato a nove anni e otto mesi

      All’uomo è stata revocata anche la patria potestà. Avrebbe costretto la moglie a rapporti sessuali filmandola col telefonino. Insulti sui figli e telecamere per un controllo asfissiante. E ora spunterebbero anche attenzioni morbose sul bambino più piccolo
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      Cassano all’Ionio, aggressione a sfondo razziale: condanna definitiva per Francesco Abbruzzese

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