Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Falsi braccianti a Bisignano, al via i primi interrogatori dei 245 indagati | NOMI
Dopo l’avviso di conclusioni delle indagini preliminari, la procura di Cosenza ha avviato i primi interrogatori a carico dei 245 indagati coinvolti nella presunta truffa ai danni dell’Inps. Reato che, secondo gli investigatori, alla luce delle segnalazioni effettuate dagli ispettori dell’Inps, sarebbe stato commesso dal titolare di un’azienda agricola di Bisignano.
Nel mirino degli inquirenti è finito infatti l’imprenditore Sergio Pancaro. L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Maria Luigia D’Andrea, vede sotto la lente d’ingrandimento della procura 244 presunti falsi braccianti che, per l’Inps, non avrebbero mai prestato servizio per l’azienda agricola “Valle Crati“, con sede legale a Bisignano.
Rispetto alla prima parte del procedimento penale, dove chi indaga ha potuto formulare le accuse nei confronti dei 245 soggetti indagati, ora entrano in campo le difese. Già da tempo gli avvocati difensori hanno chiesto alla procura di riqualificare il fatto.
I soggetti indagati sarebbero stati “arruolati” per riscuotere le indennità: disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità in favore dell’azienda agricola. Queste attestazioni, secondo la procura, avrebbero indotto in errore l’Inps sulla ricorrenza dei presupposti richiesti per l’erogazione delle indennità dovute per disoccupazione, assegni nucleo familiare, malattia e maternità in favore dell’azienda “attenzionata” la quale avrebbe conseguito un ingiusto profitto, con relativo danno per l’istituto previdenziale, costituito nella presunta indebita percezione di centinaia di migliaia di euro.
Nel mirino della Guardia di Finanza sono finite le presunte fittizie giornate lavorative e quelle di malattia relative agli anni 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021.
Inoltre, i reati contestati sono 246 e secondo l’impostazione accusatoria sarebbero stati commessi tra i comuni di Acri, Bisignano, Mongrassano, Fagnano Castello, San Marco Argentano, Torano Castello, Lattarico, Luzzi, Rota Greca, Cosenza, Montalto Uffugo, Castrolibero, Cerzeto e Rende. Fin qui la procura.
La prima strada seguita dai difensori è quella di aver richiesto alla procura di applicare la recente giurisprudenza in materia che non configura queste condotte come truffa, bensì come indebita percezione di erogazioni pubbliche. Nel caso in esame, la pena della reclusione va da sei mesi a quattro anni se il fatto offende gli interessi finanziari dell’Unione europea e il danno o il profitto sono superiori a 100mila euro.
Quando la somma indebitamente percepita è pari o inferiore a euro 3.999,96 si applica soltanto la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 25.822. Tale sanzione non può comunque superare il triplo del beneficio conseguito. Ed è su questo punto che si sono soffermati i difensori nelle richieste avanzate alla procura di Cosenza.
Come dicevamo, la procura si è mossa per sentire i primi indagati. Tra questi, l’imprenditore Sergio Pancaro (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani). La difesa del legale rappresentante dell’azienda situata a Bisignano ha risposto alle domande, fornendo la sua versione dei fatti.
Durante l’interrogatorio, il principale indagato ha evidenziato come in realtà le relazioni redatte dall’Inps contengano dati non veritieri. L’indagato infatti si è detto disponibile a dimostrare come le persone finite nell’indagine abbiano realmente lavorato per “Valle Crati”. Sempre Pancaro ha prodotto una serie di documenti che attesterebbero quanto dichiarato agli inquirenti e investigatori, nonché a far vedere che alcuni terreni di sua proprietà sarebbero stati destinati al pascolo del bestiame.