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      'Ndrangheta a Cosenza, i soldi in tasca di Porcaro e le carezze a Piromallo

      Non solo la pace con Patitucci, le dichiarazioni spontanee fatte a "Reset" sanciscono la tregua anche con l'ex rivale interno dopo gli screzi del passato
      Marco Cribari
      9 luglio 202511:54
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      'Ndrangheta a Cosenza, i soldi in tasca di Porcaro e le carezze a Piromallo

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      'Ndrangheta a Cosenza, i soldi in tasca di Porcaro e le carezze a Piromallo

      «I soldi li ho sempre messi nel posto che ritenevo il più sicuro del mondo: la mia tasca». Comincia così, con questa rivendicazione, storica e patrimoniale, il lungo argomentare di Roberto Porcaro sulla scena di “Reset”. L’udienza del 7 ottobre, infatti, è stata anche quella delle sue dichiarazioni spontanee. Un giorno per lui tanto atteso – «Finalmente è giunta l’ora di poter parlare» – e che si è dispiegato nel segno di una continuità.   

      Il controprocesso alla “bacinella”

      C’è un processo nel processo, infatti, che si sta celebrando nell’aula bunker di Lamezia e che, per certi versi, determina un’inversione di ruoli, con gli imputati che mettono alla sbarra la “bacinella”, la cassa comune del gruppo confederato, a cui muovono un’accusa gravissima: quella di non esistere. Semplicemente perché, dicono loro, non esiste alcuna confederazione. Un concetto ripreso dallo stesso Porcaro: «Ho cercato a guadagnarmi qualche carta di cento euro» è il modo con cui ha inteso inquadrare la propria attività. «Ho fatto l’illecito – ha ammesso – non è che dico no, però voglio pagare quello che ho fatto, non quello che non ho fatto: confederazione, gruppi, non gruppi. Nessuna confederazione! Io li ho presi per me i soldi, come gli altri li hanno presi per loro».

      Ladri di polli

      Nessuna confederazione, ma anche sull’esistenza dei sottogruppi, Porcaro si è espresso in termini negativi. In particolare sul suo: «Questo gruppo Porcaro che dicono a destra e sinistra, non è mai esistito e mai esisterà» ha affermato rivolgendosi ai giudici. «L’unica persona che è stata arrestata per associazione mafiosa di questo presunto gruppo sono io e sono stato pure assolto. Gli altri partecipanti, o sono persone incensurate o – non me ne vogliano che mi sentono – pregiudicati e arrestati per furti di polli. Per furti di polli. E io mi dovevo mettere vicino persone che mai hanno commesso reati in ambiti di associazione mafiosa, quello e quell’altro?».

      Pentito per dispetto

      Il discorso non poteva non scivolare poi sulla sua collaborazione con la giustizia, parentesi controversa aperta all’improvviso nel 2023 e chiusa dopo pochi mesi con una ritrattazione repentina. «Mi prendo tutta la responsabilità delle bugie che ho detto» ha precisato Porcaro, attribuendo la causa del suo sbandamento «alla pressione di tutti i mandati di cattura che mi stavano arrivando addosso». Non soltanto a quelli, però. A indispettirlo era stata anche la lettura di certe intercettazioni: «Purtroppo – ha dichiarato – le intercettazioni le ho lette tutte. Io non parlo mai male di nessuno, quando avevo qualcosa con qualcuno andavo e glielo dicevo in faccia. Invece, poi, quando mi sono arrivate le ordinanze, mi sono reso conto che chiacchiere su di me ne sono state fatte assai. Non assai, di più».

      L’amico Patitucci

      Uno sfogo che ha introdotto il tema più caldo del suo comizio in aula: i rapporti con Francesco Patitucci, il suo mentore criminale. «Gli voglio bene» ha messo subito le mani avanti Porcaro, «era ed è un amico» ha aggiunto, salvo poi riconoscere di essersi sentito ferito dalla lettura dei dialoghi tra l’amico e la sua ex moglie Silvia Guido.  «La madre dei miei figli andava da lui, estenuata magari dal mio comportamento che ci eravamo separati. E andava là a piangere, ci metteva cose, ce ne aggiungeva, era una donna disperata, per amor di Dio, gli errori io li ho fatti, non è che posso dire no. Ma quello che si lui ritrova Patitucci nel 2019 io me lo sono ritrovato nel 2015, quando l’hanno arrestato a Francesco e la moglie, l’allora moglie Rosanna Garofalo, mi è venuta a trovare a casa, a me, nella stessa condizione come Guido Silvia: disperata. Disperata. “Francesco ha fatto questo”. La prima volta l’ho fatta parlare, ma la seconda volta che ha riprovato a ripropormi l’argomento, sono stato categorico. Le ho detto: “Se devi venire qua per parlarmi male di Francesco, che è una persona che voglio bene, non ci venire più”. Ecco, avrei preferito che Francesco avesse tagliato subito il discorso, invece purtroppo ci sono intercettazioni e cose antipatiche».

      Pace fatta anche con Piromallo

      I suoi rapporti turbolenti con Mario “Renato” Piromallo sono uno dei temi più scottanti di “Reset”: incomprensioni reciproche, gelosie e dispetti incrociati che, secondo la Dda, hanno messo più volte a repentaglio l’unità della confederazione criminale. In tal senso, l’acme della tensione tra i due si verifica in occasione dello scontro tra i rispettivi fruttivendoli “di fiducia”, Morrone e Maione. Quando Piromallo, amico di quest’ultimo, va a picchiare Morrone, Porcaro, spalleggiato dagli Abbruzzese, ripaga l’altro commerciante con la stessa moneta. Una situazione più bollente, insomma, stemperata di recente in aula dallo stesso Piromallo. «Con Roberto ci vogliamo bene» aveva detto Renato. E la replica dell’ex rivale si è inserita nello stesso solco, quello della pace. «Quando è successo il fatto di Morrone e Maione e ho saputo che Piromallo era andato là, ci sono rimasto male. Per questo e sono andato e gli ho tirato gli schiaffi. Ma solo per quello, se no io non mi sarei mai permesso ad andare a picchiare un amico di Piromallo. Ero rimasto male solo per questo».

      Questioni personali

      Una cosa, però, per lui è certa: che si tratti dell’ex moglie o delle sue frizioni con Piromallo, «si parla di questioni personali e non di affari di ‘ndrangheta». Stando ai suoi calcoli, su mille pagine di faldone che lo riguardano, «novecento sono per fattori personali, per relazioni extraconiugali che avevo. E queste pagine potevano essere stralciate e forse lo potevo fare a “Forum” il processo. Non per essere simpatico: a Rete 4 lo potevo fare il processo».

      Processo abbreviato “Reset”, le richieste della Dda

      • Antonio Abbruzzese (classe 1975), difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Cesare Badolato CHIESTI 7 anni e 6 mesi
      • Antonio Abruzzese alias Strusciatappine, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 14 anni
      • Antonio Abbruzzese (classe 1984) difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante) CHIESTI 20 anni
      • Celestino Abbruzzese, difeso dall’avvocato Simona Celebre CHIESTI 6 anni
      • Fioravante Abbruzzese, difeso dall’avvocato Cesare Badolato CHIESTI 14 anni
      • Francesco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 12 anni
      • Luigi Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
      • Marco Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
      • Nicola Abbruzzese, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Antonio Sanvito CHIESTI 20 anni
      • Rocco Abbruzzese, difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari CHIESTI 12 anni
      • Saverio Abbruzzese, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Matteo Cristiani CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Gianluca Alimena, difeso dall’avvocato Emiliano Iaquinta CHIESTI 2 anni
      • Claudio Alushi, difeso dall’avvocato Angelo Nicotera CHIESTI 18 anni
      • Salvatore Ariello, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni
      • Luigi Avolio, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Raffaele Brescia CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Ivan Barone, difeso dall’avvocato Rosa Pandalone CHIESTI 8 anni
      • Giuseppe Belmonte, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo CHIESTI 8 anni e 2 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Gianluca Benvenuto, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri e Matteo Cristiani CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Massimo Bertoldi, difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Filomena Rota CHIESTI 12 anni e 4 mesi
      • Piero Bertoldi, difeso dall’avvocato Domenico Villella CHIESTI 2 anni
      • Cosimo Bevilacqua (classe 1965), difeso dagli avvocati Giacomo Iaria e Gianpiero Calabrese CHIESTI 18 anni e 8 mesi
      • Fabio Bevilacqua, difeso dall’avvocato Raffaele Brunetti CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Fiore Bevilacqua alias “Mano Mozza”, difeso dagli avvocati Antonio Ingrosso e Gianpiero Calabrese CHIESTI 10 anni
      • Francesco Bevilacqua, difeso dagli avvocati Luigi Bonofiglio e Michele Franzese CHIESTI 10 anni e 8 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Leonardo Bevilacqua, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 12 anni
      • Luigi Bevilacqua, difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Leone Fonte CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Luigina Bevilacqua, difesa dagli avvocati Cesare Badolato CHIESTI 2 anni
      • Andrea Bruni (classe 1983) difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 4 anni e 8 mesi
      • Gianfranco Bruni, difeso dall’avvocato Luca Acciardi CHIESTI 20 anni
      • Giuseppe Zoltan Bruniani CHIESTI Un anno e 4 mesi
      • Salvatore Calandrino, difeso dagli avvocati Antonio Aloe e Rossana Cribari CHIESTI 10 anni e 4 mesi
      • Gianluca Campolongo, difeso dagli avvocati Nicola Carratelli CHIESTI 7 anni
      • Giuseppe Caputo, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 12 anni
      • Francesco Carelli (difeso dall’avvocato Ugo Ledonne) CHIESTI 4 anni e 8 mesi
      • Alessandro Cariati, difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Tanja Argirò CHIESTI 2 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Alessandro Catanzaro, difeso dall’avvocato Luca Acciardi CHIESTI 14 anni
      • Maria Rosaria Ceglie, difeso dagli avvocati Camillo Gabriele Fiorito ed Emma Eboli CHIESTI 3 anni e 8 mesi
      • Patrizio Chiappetta, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Alessandro Diddi CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Daniele Chiaradia, difeso dagli avvocati Pasquale Di Iacovo e Maurizio Malomo CHIESTI 12 anni e 4 mesi
      • Francesco Ciliberti, difeso dagli avvocati Alessandro Diddi ed Enzo Belvedere CHIESTI 16 anni
      • Fabiano Ciranno, difeso dall’avvocato Giancarlo Greco e Cesare Badolato CHIESTI 18 anni
      • Francesco Curcio, difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari CHIESTI 14 anni
      • Marco D’Alessandro, difeso dall’avvocato Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Adolfo D’Ambrosio, difeso dall’avvocato Cesare Badolato CHIESTI 20 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Francesco De Cicco, difeso dagli avvocati Cristian Bilotta e Francesco Gambardella CHIESTI 4 anni e 10 mesi
      • Massimiliano D’Elia, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 12 anni
      • Cesare D’Elia, difeso dall’avvocato Cristian Cristiano CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Andrea De Giovanni, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Tanja Argirò CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Michele Di Puppo, difeso dagli avvocati Angelo Pugliese e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Umberto Di Puppo, difeso dagli avvocati Angelo Pugliese e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Carlo Drago, difeso dagli avvocati Francesco Santelli e Cesare Badolato CHIESTI 20 anni
      • Renato Falbo, difeso dall’avvocato Pietro Sammarco CHIESTI 7 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Rosetta Falvo, difeso dall’avvocato Mario Scarpelli CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Cristian Ferraro, difeso dall’avvocato Michele Donadio CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Simona Ferrise, difeso dall’avvocato Laura Gaetano CHIESTI 14 anni
      • Rosa Filippelli, difeso dall’avvocato Angelo Nicotera CHIESTI 3 anni
      • Adolfo Foggetti, difeso dall’avvocato Michele Gigliotti CHIESTI 3 anni e 8 mesi
      • Oscar Fuoco, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Pietro Gardi, difeso dall’avvocato Francesco Acciardi CHIESTI un anno e 4 mesi
      • Gino Garofalo, difeso dall’avvocato Antonio Quntieri CHIESTI 16 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Salvatore Garofalo, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 2 anni
      • Alberigo Granata, difeso dall’avvocato Filippo Cinnante CHIESTI 12 anni
      • Andrea Greco, difeso dall’avvocato Giorgia Greco e Sergio Rotundo CHIESTI 19 anni
      • Francesco Greco (pentito) CHIESTI 8 anni
      • Francesco Gualano, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Silvia Guido, difesa dagli avvocati Tanja Argirò e Giorgia Greco CHIESTI 16 anni
      • Francesco Iantorno, difeso dall’avvocato Francesco Boccia CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Giuseppe Iirillo, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Aldo Iirillo CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Antonio Illuminato, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Luciano Impieri, difeso dall’avvocato Caterina De Luca CHIESTI 6 anni
      • Carlo Lamanna, difeso dall’avvocato Giuseppe Manna CHIESTI 20 anni
      • Daniele Lamanna, difeso dall’avvocato Michele Gigliotti CHIESTI 3 anni e 4 mesi
      • Ettore Lanzino, difeso dall’avvocato Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Fabio Laratta, difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi CHIESTI 2 anni
      • Saverio Madio, difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Romualdo Truncè CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Gianluca Maestri, difeso dagli avvocati Renato Tocci e Rossana Cribari CHIESTI 20 anni
      • Antonio Magnelli, difeso dall’avvocato Gisberto Spadafora CHIESTI 2 anni
      • Massimo Giuseppe Maione, difeso dagli avvocati Giorgia Greco ed Enzo Belvedere CHIESTI 4 anni e 6 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Antonio Manzo, difeso dagli avvocati Antonio Ingrosso e Osvaldo Rocca CHIESTI 12 anni
      • Antonio Marotta, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello CHIESTI 20 anni
      • Mauro Marsico, difeso dall’avvocato Lucio Ebardo e Luca Acciardi CHIESTI 10 anni
      • Francesco Mazzei, difeso dall’avvocato Cesare Badolato e Gianpiero Calabrese CHIESTI 16 anni e 6 mesi
      • Ivan Montualdista, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese CHIESTI 16 anni
      • Alfredo Morelli, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 16 anni e 8 mesi
      • Alessandro Morrone (classe 1988), difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco CHIESTI 16 anni e 8 mesi
      • Francesco Occhiuzzi (difeso dagli avvocati Vito Caldiero e Carmine Curatolo) CHIESTI 3 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Roberto Olibano junior (difeso dall’avvocato Anna Maria Domanico) CHIESTI 12 anni
      • Anna Palmieri, difesa dall’avvocato Vania Giuseppina Gianporcaro CHIESTI 5 anni e 4 mesi
      • Francesco Patitucci, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Laura Gaetano CHIESTI 20 anni
      • Damiana Pellegrino, difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Lucio Esbardo CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Erminio Pezzi, difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Enzo Piattello, difeso dall’avvocato Gianpiero Calabrese CHIESTI 16 anni
      • Giuseppe Piromallo, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgia Medaglia CHIESTI 3 anni
      • Mario “Renato” Piromallo, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgia Medaglia CHIESTI 20 anni
      • Paolo Pisani, difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Cesare Badolato CHIESTI 2 anni e 2 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Roberto Porcaro, difeso dall’avvocato Mario Scarpelli CHIESTI 20 anni
      • Franco Presta, difeso dagli avvocati Sara Luiu e Lucio Esbardo CHIESTI 20 anni
      • Gennaro Presta, difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Cesare Badolato CHIESTI 20 anni
      • Roberto Presta, difeso dall’avvocato Maria Claudia Conidi CHIESTI 5 anni e 4 mesi
      • Maurizio Rango, difeso dall’avvocato Teodora Gabrieli CHIESTI 20 anni
      • Michele Rende, difeso dagli avvocati Rossana Cribari e Pasquale Marzocchi CHIESTI 14 anni
      • Francesco Ripepi, difeso dagli avvocati Michele Franzese e Sandro Furfaro CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Gianfranco Ruà, difeso dagli avvocati Massimo Petrone e Valentina Moretti CHIESTI 20 anni (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Antonio Russo, difeso dall’avvocato Roberto Deni CHIESTI 12 anni
      • Stefano Salerno, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese CHIESTI 16 anni e 8 mesi
      • Eugenio Satiro, difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello e Filippo Cinnante CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Marco Saturnino, difeso dagli avvocati Giuseppe Malvasi e Filippo Cinnante CHIESTI 10 anni
      • Salvatore Sesso, difeso dagli avvocati Vincenzo Tridico CHIESTI 8 anni e 4 mesi
      • Luca Simerano, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 7 anni
      • Mario Sollazzo, difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Giovanni Favasuli CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Francesco Sorrentino, difeso dall’avvocato Linda Boscaglia CHIESTI 4 anni e 8 mesi (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati del processo abbreviato di “Reset”)
      • Ettore Sottile, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Pasquale Naccarato CHIESTI 20 anni
      • Alberto Superbo, difeso dall’avvocato Angelo Pugliese e Gianluca Garritano CHIESTI 20 anni
      • Marco Tornelli, difeso dall’avvocato Cristian Cristiano CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Alberto Turboli, difeso dall’avvocato Cristian Bilotta e Maurizio Nucci CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Danilo Turboli, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 10 anni e 8 mesi
      • Francesco Veltri, difeso dall’avvocato Luca Acciardi CHIESTI 6 anni
      • Giuseppe Zaffonte, difeso dall’avvocato Emanuela Capparelli CHIESTI 5 anni e 7 mesi
      • Roberto Zengaro, difeso dall’avvocato Antonio Quintieri CHIESTI 10 anni e 10 mesi
      • Antonio Zinno, difeso dall’avvocato Nicola Carratelli CHIESTI 10 anni e 8 mesi (clicca su avanti per leggere le parti civili)

      “Reset” in abbreviato, le parti civili

      • Ministero dell’Interno, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Ministero della Giustizia, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Regione Calabria, difesa dall’avvocato Michele Rausei
      • Presidenza del Consiglio dei Ministri, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Ministero della Difesa, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Ministero della Difesa – Comando Generale dei Carabinieri, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Commissario Straordinario del Governo presso il Ministero tratto Antiusura e Racket, difeso dall’avvocato Antonello Membrini, Invitalia, difesa dall’avvocato Grazia Volo
      • Comune di Cosenza, difeso dall’avvocato Francesco Chiaia
      • Provincia di Cosenza, difeso dall’avvocato Raffaele Prisco
      • Comune di Rende, difeso dall’avvocato Santo Spadafora
      • Monopoli di Stato, difeso dall’avvocato Antonello Membrini
      • Associazione AntiRacket Lucio Ferrami, difesa dall’avvocato Carlo Carere
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      'Ndrangheta · Cosenza · Dda Catanzaro · Francesco Patitucci · Reset

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      Truffa all’Azienda ospedaliera di Cosenza, indagine della Corte dei Conti

      Anche la Procura dell'ente di controllo apre un'inchiesta sugli stipendi indebitamente percepiti dai dipendenti dell'ospedale Annunziata, per i quali c'è già il rischio processo
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      Cariati, sequestrato lido abusivo e attrezzature balneari: denunciate due persone

      La struttura era stata allestita in un tratto di spiaggia libera senza alcuna autorizzazione. I controlli portati avanti dalla Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Corigliano Rossano
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      parapiglia in discoteca

      Corigliano Rossano, uomo sorpreso a tentare riprese nei bagni femminili

      Il personale del locale lo ha bloccato e consegnato ai carabinieri: si attendono gli accertamenti su dispositivi e schede per chiarire la portata dei sospetti.
      Matteo Lauria
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      Cassazione, il calabrese D’Ascola verso la presidenza mentre il Csm è attraversato da tensioni e spaccature

      Il Csm si prepara a eleggere il nuovo Primo Presidente della Suprema Corte: il reggino è favorito su Mogini. Ma tra divisioni interne e pressing del Quirinale sul voto si intrecciano le sfide istituzionali sullo stato di diritto
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      Stefano De Martino fa il pieno ad Altomonte: sold out al Festival Euromediterraneo

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      La serata si è aperta con un fuori programma che ha fatto sorridere il pubblico: un cellulare squillato in platea ha dato lo spunto a De Martino per improvvisare uno sketch con l’ignaro interlocutore. Una trovata che ha scatenato applausi ed è stata immortalata da una troupe presente in sala. Dopo il sold out con l’ex ballerino e presentatore tv, il festival prosegue con altri due appuntamenti di comicità:

      • 22 agosto: Enzo Salvi, con il suo linguaggio brillante e irriverente;

      • 24 agosto: Gene Gnocchi, che porterà il suo umorismo pungente sul palco di Altomonte.

      Entrambe le serate sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

      «Dobbiamo fare i conti con la concorrenza di altre manifestazioni che hanno arene più capienti – ha detto il sindaco Gianpietro Coppola – ma il Festival Euromediterraneo ha una matrice culturale diversa. Lo spettacolo di De Martino è stato la ciliegina sulla torta di quest’anno».

      Il primo cittadino ha poi annunciato che la rassegna si svilupperà in maniera più ampia anche nei mesi autunnali, invernali e primaverili, con un’attenzione particolare a cinema e musica.

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      L’evento, visibile anche da Rogliano e dai paesi limitrofi, ha subito alimentato curiosità e discussioni, con numerose foto e segnalazioni diffuse sui social.

      Secondo chi ha assistito al fenomeno, le tre luci sono comparse quasi in simultanea e hanno solcato il cielo in rapida successione, lasciando dietro di sé una scia biancastra. «Sembravano comete – racconta un residente – ma si sono dissolte in pochi secondi».

      Nonostante l’assenza, al momento, di una spiegazione ufficiale, eventi simili possono essere ricondotti a meteore, al passaggio di detriti spaziali o al riflesso di oggetti artificiali nell’atmosfera. Non si esclude che possa trattarsi anche di fenomeni collegati a esercitazioni o satelliti.

      Al di là delle interpretazioni scientifiche, la serata ha regalato ai cosentini uno spettacolo raro. In tanti hanno espresso stupore ed entusiasmo, condividendo immagini e commenti tra piazze reali e virtuali.

      Un piccolo grande evento che ha interrotto la routine quotidiana trasformando il cielo calabrese in un palcoscenico naturale di emozioni e mistero.

      22 agosto 2025
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