logo
  • Sezioni Cosenza Menu Group

    • Cronaca

    • Politica

    • Cosenza Calcio

    • Attualita

    • Economia e Lavoro

    • Italia Mondo

    • Sanita

    • Sport

    • Cultura

  • Streaming

    • LaC TV 

    • Lac Network

    • LaC OnAir 

  • LaC Network 

    • lacplay.it

    • lactv.it

    • laconair.it

    • lacitymag.it

    • ilreggino.it

    • cosenzachannel.it

    • ilvibonese.it

    • catanzarochannel.it

    • lacapitalenews.it 

  • App

    • Android

    • Apple

    Social
    • Cronaca

    • Politica

    • Sanita

    • Cosenza Calcio

    • Ambiente

    • Societa

    • Cultura

    • Economia e Lavoro

    • Sport

    • Eventi

    • Sezioni Cosenza Menu Group
      • Cronaca

      • Politica

      • Cosenza Calcio

      • Attualita

      • Economia e Lavoro

      • Italia Mondo

      • Sanita

      • Sport

      • Cultura

    • Streaming
      • LaC TV 

      • Lac Network

      • LaC OnAir 

    • LaC Network 
      • lacplay.it

      • lactv.it

      • laconair.it

      • lacitymag.it

      • ilreggino.it

      • cosenzachannel.it

      • ilvibonese.it

      • catanzarochannel.it

      • lacapitalenews.it 

    • App
      • Android

      • Apple

    Social
      Home page>Cronaca>Chi sono gli ultimi boss...

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Per i magistrati antimafia sono i soggetti che guidano i gruppi criminali operanti in una parte della provincia di Cosenza
      Antonio Alizzi
      9 luglio 202511:40
      1 of 10
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA
      gallery image

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      Chi sono gli ultimi boss di Cosenza indagati dalla Dda di Catanzaro | SCHEDA

      L’ultima inchiesta della Dda di Catanzaro, quella scattata il 1 settembre 2022, ha disarticolato la presunta confederazione mafiosa di Cosenza e dintorni. Nell’indagine, condotta dai carabinieri, dalla finanza e dalla polizia, sono stati coinvolti tanti boss (o presunti tali) della ‘ndrangheta cosentina. Alcuni “pescati” dopo tanti anni, al fine di corroborare le tesi accusatorie sull’esistenza da anni di un “pensiero unico mafioso” tra Cosenza e Rende, dopo anni di faide sanguinarie. In questo elenco che vi proponiamo ce ne sono tanti del passato e del presente criminale. (clicca avanti per continuare)

      Francesco Patitucci, il boss della presunta confederazione mafiosa

      Che Francesco Patitucci sia legato a doppio filo alla cosca “Lanzino” di Cosenza ormai lo dicono le sentenze passate in giudicato. Si tratta di un esponente di primo piano della ‘ndrangheta cosentina, riconosciuto tale da tutti i gruppi criminali operanti in città. Nell’ultima indagine della Dda di Catanzaro viene indicato quale boss della presunta confederazione mafiosa.

      Secondo la Dda di Catanzaro, Francesco Patitucci sarebbe il «capo, organizzatore e promotore dell’associazione; egli rappresenta l’autorevole ed indiscusso riferimento per tutti gli associati alla confederazione di ‘ndrangheta operante nella città e nell’hinterland cosentino, avendo assunto nel tempo le doti di ‘ndrangheta più elevate e corrispondenti a quella di “capo società”; egli si pone a capo dell’associazione in diretta continuità e prosecuzione dell’associazione di tipo mafioso tradizionalmente
      diretta da Ettore Lanzino e già giudiziariamente riconosciuta, rispetto alla quale lo stesso Patitucci è stato condannato nella sua veste di organizzatore e reggente fino al 5 dicembre 2011».

      Per gli inquirenti antimafia a Francesco Patitucci «si connettono i principali referenti delle diverse articolazioni (clan o gruppi) per la determinazione degli equilibri criminali sui territori di riferimento; egli inoltre si è avvalso della diretta attività di Roberto Porcaro, da lui di fatto designato come erede del suo potere criminale e quindi reggente dell’associazione in sua assenza; a Porcaro difatti sono indirizzate le principali raccomandazioni e direttive che Patitucci impartisce dal carcere per il tramite di Rosanna Garofalo» ex moglie di Patitucci. «Altresì condivide le linee criminali strategiche con il suo più diretto fiduciario Michele Di Puppo» (clicca su avanti per continuare)

      Ettore Lanzino, il successore di Franco Pino

      Dal 2000 in poi la Dda di Catanzaro, la Dia e le altre forze di polizia, hanno aggiunto il nome di Ettore Lanzino nel gruppo degli italiani, quale boss di primo livello, successore, criminalmente parlando, di Franco Pino, il super boss di Cosenza, riconosciuto da tutta la ‘ndrangheta reggina e non, che nel 1995 decise di collaborare con la giustizia. All’epoca i vari Gianfranco Ruà, Ettore Lanzino, Francesco Patitucci e Gianfranco Bruni, erano i suoi colonnelli, poi divenuti fondatori del cosiddetto clan “Lanzino-Ruà“, oggi meglio conosciuto come “Lanzino-Patitucci“.

      Nell’inchiesta scattata il 1 settembre 2022, la Dda di Catanzaro, relativamente alla posizione di Ettore Lanzino, scrive che «nonostante lo stato di detenzione per condanna definitiva all’ergastolo, è tuttora riconosciuto come storico capo dell’associazione e simbolo del potere criminale da essa esercitato sul territorio, in nome del quale l’associazione continua ad operare ed al quale viene pertanto assicurato, mediante ripartizione dei proventi illeciti confluiti nella “bacinella” della consorteria, il sostentamento economico in carcere nonché ai suoi familiari in libertà» (clicca su avanti per continuare)

      Maurizio Rango, uno dei mandanti dell’omicidio di Luca Bruni

      Dopo la morte di Michele Bruni, boss del clan “bella bella” di Cosenza, gli “zingari” di via Popilia avevano riposto massima fiducia in Maurizio Rango, alleandosi con egli, in rappresentanza della cosca “Bruni“, della quale facevano parte anche Carlo Lamanna, Daniele Lamanna e Adolfo Foggetti. L’uscita dal carcere di Luca Bruni, però, scosse il Crimine cosentino, tanto da deciderne l’eliminazione fisica, deliberata da Maurizio Rango e soprattutto da Franco Bruzzese, “capo società” all’epoca degli “zingari” in sostituzione di suo fratello Giovanni Abruzzese, detto il cinese, condannato all’ergastolo in “Missing“.

      Nel caso di Rango la Dda di Catanzaro scrive: «Nonostante lo stato di detenzione per condanna definitiva all’ergastolo, è tuttora riconosciuto come storico capo dell’associazione (già tradizionalmente capo della cosca omonima Rango-Zingari) e simbolo del potere criminale da essa esercitato sul territorio, in nome del quale l’associazione continua ad operare ed al quale viene pertanto assicurato, mediante ripartizione dei proventi illeciti confluiti nella “bacinella” della consorteria, il sostentamento economico in carcere nonché ai suoi familiari in libertà» (clicca avanti per continuare)

      Mario “Renato” Piromallo, l’uomo vicino a Patitucci

      Uno dei “vice” di Francesco Patitucci sarebbe Mario “Renato” Piromallo, il quale avrebbe costituito, secondo la Dda, un gruppo collegato alla presunta confederazione mafiosa cosentina, versando i proventi illeciti nella cosiddetta “bacinella comune“. Dall’inchiesta tuttavia sono emersi anche alcuni dissapori con l’altro “braccio destro” di Patitucci, ovvero Roberto Porcaro, che il boss della presunta confederazione avrebbe sistemato in nome della “pax“.

      La Dda di Catanzaro, parlando di Mario “Renato” Piromallo, scrive che è «inserito da tempo nelle dinamiche criminali organizzate cosentine nelle quali sviluppa un notevole acume criminale ed una conseguente scaltrezza nell’eludere attenzioni investigative su di lui. Agisce con alto grado di autonomia, rispettando la figura di capo di Francesco Patitucci e riconoscendosi alla pari degli altri principali luogotenenti, avendo la capacità di organizzare da solo anche summit di ‘ndrangheta per la definizione di accordi ed alleanze interne (ad esempio il summit con Adolfo D’Ambrosio) ovvero contenere anche la supremazia di luogotenenti emergenti come Roberto Porcaro (rispetto al quale non teme di
      alimentare fibrillazioni interne). Gestisce, in prima persona ed avvalendosi di stretti fiduciari, diversi ambiti di attività illecite, dalle attività estorsive, alla gestione di attività economiche mediante intestazioni fittizie, all’acquisizione in monopolio di canali del traffico di sostanze stupefacenti» (clicca avanti per continuare)

      Roberto Porcaro, “braccio destro” di Patitucci, che si muove in scooter

      Nella lista compare anche Roberto Porcaro, ad oggi mai condannato per il reato di associazione mafiosa ed uscito assolto dal delicato processo sull’omicidio di Luca Bruni. Tuttavia, la sua figura è ormai da anni presente nelle varie inchieste antimafie. Di recente, inoltre, è stato condannato in “Testa di Serpemte“, una sentenza che ormai andrà definitiva visto che gli imputati hanno usufruito della possibilità, introdotta dalla nuova riforma Cartabia, di “concordare” la pena in appello. Viene indicato quale uno dei boss di primo piano del gruppo “Lanzino-Patitucci“, legato anche al gruppo Abbruzzese “Banana” di via Popilia.

      Così scrive la Dda di Catanzaro su Roberto Porcaro: «Capo, organizzatore e promotore
      dell’associazione, investito, nel periodo di detenzione di Patitucci e nel quale egli era viceversa in libertà, del ruolo di “reggente”», Roberto Porcaro «rappresenta l’espressione concreta sul territorio della forza di intimidazione dell’associazione; è il dominus delle principali attività criminali pianificate ed eseguite per conto dell’associazione, con particolare riferimento all’usura, alle estorsioni, all’esercizio abusivo del credito, al reimpiego di capitale di provenienza illecita, al traffico di sostanze stupefacenti».

      Roberto Porcaro, secondo la Dda di Catanzaro, «nei periodi di non carcerazione e quantomeno fino alla data del suo ultimo arresto del 13.12.2019, si muove diffusamente nella città di Cosenza, quasi sempre a
      bordo di uno scooter,
      dando visibilità della sua costante presenza sul territorio, tanto ai suoi sodali quanto alle vittime dei reati; ed interviene personalmente nelle principali vicende delittuose: dirige la perpetrazione dei reati tipicamente contro il patrimonio, spesso incontrando ed affrontando direttamente le persone offese che convoca al suo cospetto o che raggiunge egli stesso, al fine di intimorirle o percuoterle per realizzare ingiusti profitti patrimoniali».

      «In tal modo rimarca la carica intimidatoria dell’associazione nei confronti delle vittime dei reati, determinando nelle stesse la tipica condizione di assoggettamento e di omertà; si insinua nel tessuto produttivo locale, autorizzando, finanziando o comunque sostenendo investimenti di imprenditori che poi trasforma in soggetti debitori nei suoi confronti nonché promuovendo investimenti finanziari con provviste illecite o comunque fittizie, così consentendo all’associazione criminale di acquisire anche il controllo di talune attività economiche. Attraverso i suoi diretti interventi, quindi, assicura, personalmente ovvero anche attraverso sodali di strettissima fiducia, la riscossione dei proventi illeciti delle singole attività delittuose, implementando la cassa (bacinella) dell’associazione criminale di cui ha la disponibilità e l’amministrazione, anche attraverso la moglie Silvia Guido» (clicca avanti per continuare)

      Adolfo D’Ambrosio a capo del gruppo di Rende

      Sempre tra gli italiani viene rimarcata la posizione apicale di Adolfo D’Ambrosio, già condannato in via definitiva in “Vulpes“, quale esponente di vertice del clan “Lanzino-Patitucci” di Cosenza. Viene indicato quale boss del gruppo operante a Rende e comuni limitrofi. Si avvale, secondo la Dda di Catanzaro, «della forza di intimidazione dell’associazione, occupandosi di organizzare le principali attività illecite di interesse per il suo gruppo, con particolare riferimento ai delitti di usura, estorsioni, esercizio abusivo del credito, al traffico di sostanze stupefacenti».

      «Dal giorno stesso della sua scarcerazione – 13.7.2019 – organizza e tiene riunioni di ‘ndrangheta per impartire direttive ai sodali sui rapporti da mantenere con gli appartenenti alle altre articolazioni della medesima associazione ed in ordine ai reati da perpetrare sul territorio; quindi dirige la perpetrazione dei reati tipicamente contro il patrimonio (spesso incontrando ed affrontando direttamente le vittime che contatta, convoca al suo cospetto o che raggiunge egli stesso, al fine di intimorirle o percuoterle); organizza anche attività volte all’approvvigionamento di sostanze stupefacenti ovvero per la custodia di armi; assicura quindi gli introiti destinati ad implementare la cassa comune (bacinella) dell’associazione criminale e si occupa del mantenimento dei carcerati appartenenti all’associazione» (clicca avanti per continuare)

      Michele Di Puppo, l’uomo della “Stella”

      Nella lista non può mancare Michele Di Puppo, di cui la ‘ndrine reggina ne riconosce la caratura criminale, come emerge dalle dichiarazioni rese da più pentiti nel corso degli ultimi anni. Per la Dda di Catanzaro, l’uomo di cui Patitucci più si fida, è un vero punto di riferimento delle altre cosche calabresi nel territorio cosentino, tanto da aver favorito, secondo alcune informative dei carabinieri, la latitanza del narcotrafficante reggino Francesco Strangio, poi catturato a Rose.

      Michele Di Puppo quindi è uno che conta nella presunta organizzazione mafiosa cosentina. La Dda di Catanzaro, in tal senso, evidenzia che il boss «ha acquisito nel tempo quantomeno la dote di ‘ndrangheta della “Stella”, assumendo il ruolo di direzione dell’articolazione territoriale e funzionale operante nella zona di Rende, in diretta continuità e prosecuzione dell’associazione di tipo mafioso già diretta da Ettore Lanzino e giudiziariamente riconosciuta, rispetto alla quale lo stesso Michele Di Puppo è stato condannato nella medesima veste di organizzatore e reggente per la zona di Rende fino al novembre 2011; in continuità con tale provenienza dirige quindi tutte le principali attività criminali pianificate ed eseguite per conto dell’associazione prevalentemente sul territorio della città di Rende ed alcuni Comuni viciniori, con particolare riferimento all’usura, alle estorsioni ed al traffico di sostanze stupefacenti» (clicca avanti per continuare)

      Franco Presta, il capo di Roggiano e dintorni

      Tra i boss della provincia di Cosenza, sempre nel contesto degli “italiani”, troviamo Franco Presta, ritenuto il capo del gruppo di Roggiano Gravina, sotto processo a Cosenza per l’inchiesta “Valle dell’Esaro”, l’indagine della Squadra Mobile di Cosenza contro il narcotraffico.

      La Dda: «Nella qualità di capo e promotore; nonostante lo stato di detenzione per condanna definitiva all’ergastolo, è tuttora riconosciuto come storico capo dell’associazione e segnatamente dell’omonima articolazione territoriale, come simbolo del potere criminale da essa esercitato sul territorio, in nome del quale l’associazione continua ad operare; allo stesso viene pertanto assicurato, mediante ripartizione dei proventi illeciti confluiti nella “bacinella” della consorteria, il sostentamento economico in carcere nonché ai suoi familiari in libertà» (clicca avanti per continuare)

      Il gruppo Abbruzzese legato al clan di Cassano Ionio

      Sul fronte degli “zingari” di Cosenza, la Dda inserisce al vertice del gruppo “Banana“, Fiore Abbruzzese. Si tratta di un esponente di vertice della ‘ndrangheta cosentina, in passato condannato all’ergastolo. Questo gruppo, ovviamente, è legato anche alla cosca di Cassano Ionio, il cui capo è Francesco Abbruzzese, alias “Dentuzzo”.

      Fiore Abbruzzese detto “Banana”, «nella sua qualità di capo dell’associazione; egli, ancorché detenuto, rappresenta l’epicentro per l’affermazione criminale del gruppo dei Banana nella città di Cosenza; egli, in forza della sua legittimazione ‘ndranghetistica acquisita dalla locale di Cassano allo Ionio, in seno alla quale è stato già giudiziariamente riconosciuto il suo ruolo, pone le basi per creare l’autonomo gruppo degli Abbruzzese, operativo e stanziale nel capoluogo bruzio, composto su base strettamente familistica (in primo piano dai suoi figli), dotato di ampie risorse criminali (armi, uomini e disponibilità economiche), progressivamente in grado di competere con la compagine “italiana” rispetto alla quale quindi entra in rapporto di confederazione, conducendo anche molteplici attività illecite in comune».

      Attualmente i soggetti operativi, nell’ambito di tale consorteria mafiosa, sarebbero Luigi Abbruzzese, Marco Abbruzzese, Nicola Abbruzzese e tanti altri, mentre sull’altro fronte ci sarebbero Fiore Bevilacqua, detto “Manu Muzza” e ulteriori soggetti indagati per associazione mafiosa. Tra questi, tuttavia, non manca Antonio Abruzzese alias “Tonino Strusciatappine“ (clicca indietro)

      1 of 10
      Tag
      Cosenza

      Tutti gli articoli di Cronaca

      ULTIMA ORA
      • - 13:47San Demetrio Corone, tre giorni di musica e cultura
      • - 13:17Sorical, a Rende taglio del nastro per il front-office a disposizione degli utenti 
      • - 12:55Oriolo, quattro anni senza salario accessorio: il Comune riconosce i ritardi
      • - 12:46Mormanno, il Comune alza la voce: «Basta promesse sulla SP241»
      • - 12:31Casali del Manco, dal 10 al 13 agosto la terza edizione del Gran Festival della Pizza
      • - 12:20Pellegrino: «Acque eccellenti ad Amantea e Coreca. Il 12 agosto grande festa con “Saperi e Sapori”»
      • - 13:47San Demetrio Corone, tre giorni di musica e cultura
      • - 13:17Sorical, a Rende taglio del nastro per il front-office a disposizione degli utenti 
      • - 12:55Oriolo, quattro anni senza salario accessorio: il Comune riconosce i ritardi
      • - 12:46Mormanno, il Comune alza la voce: «Basta promesse sulla SP241»
      • - 12:31Casali del Manco, dal 10 al 13 agosto la terza edizione del Gran Festival della Pizza
      • - 12:20Pellegrino: «Acque eccellenti ad Amantea e Coreca. Il 12 agosto grande festa con “Saperi e Sapori”»
      • - 13:47San Demetrio Corone, tre giorni di musica e cultura
      • - 13:17Sorical, a Rende taglio del nastro per il front-office a disposizione degli utenti 
      • - 12:55Oriolo, quattro anni senza salario accessorio: il Comune riconosce i ritardi
      • - 12:46Mormanno, il Comune alza la voce: «Basta promesse sulla SP241»
      • - 12:31Casali del Manco, dal 10 al 13 agosto la terza edizione del Gran Festival della Pizza
      • - 12:20Pellegrino: «Acque eccellenti ad Amantea e Coreca. Il 12 agosto grande festa con “Saperi e Sapori”»
      Controlli sul lavoro

      Lavoro nero a Cosenza, sospese aziende agricole e stabilimenti balneari

      L’ITL di Cosenza e i Carabinieri del NIL scoprono lavoratori in nero in aziende agricole, pubblici esercizi e stabilimenti balneari: sospese più attività e irrogate sanzioni per migliaia di euro.
      Lavoro nero a Cosenza, sospese aziende agricole e stabilimenti balneari
      Inchiesta su Occhiuto e la corruzione

      Bufera sulla Regione, scontro sui telefoni di Ferraro: il manager li aspetta ancora dopo due sentenze favorevoli 

      Ecco le nuove carte del Riesame. Secondo i giudici nel decreto di sequestro non viene configurato adeguatamente il pactum sceleris della corruzione tra Ferraro, Posteraro e Occhiuto. Le contestazioni della Procura sulla Maserati Ghibli
      Alessia Truzzolillo
      Bufera sulla Regione, scontro sui telefoni di Ferraro: il manager\u00A0li aspetta ancora dopo due sentenze favorevoli\u00A0\n
      maltrattamenti

      Corigliano Rossano, due episodi da “Codice Rosso”. Un uomo va in carcere, per l’altro divieto di avvicinamento

      Due donne vittime della condotta persecutoria dei rispettivi compagni si sono rivolti agli agenti della Polizia di Stato che sono prontamente intervenuti
      Redazione
      Corigliano Rossano, due episodi da “Codice Rosso”. Un uomo va in carcere, per l’altro divieto di avvicinamento
      Tutto fermo

      I due milioni gettati via per l’emodinamica a Paola: sul Tirreno interventi al cuore solo nella sanità privata

      Strumenti nuovi ma niente autorizzazione dell’Asp di Cosenza per il reparto. I rischi per i pazienti e l’aumento di fatturato per le strutture convenzionate diventano un caso
      Redazione Cronaca
      I due milioni gettati via per l’emodinamica a Paola: sul Tirreno interventi al cuore solo nella sanità privata\n

      Video Consigliati

      VEDI TUTTI
      Cronaca

      Incendio a Rende, distrutto un capannone dietro il Metropolis

      Un vasto incendio è divampato a Rende. Distrutto un capannone con pneumatici vicino al Metropolis. Fumo nero visibile ovunque.

       

      4 agosto 2025
      Ore 17:00
      Incendio a Rende, distrutto un capannone dietro il Metropolis
      Politica

      Occhiuto attacca l’opposizione: «Fa schifo che decidano i calabresi»

      Il governatore agli Stati Generali di Forza Italia a Reggio Calabria: «Vicende giudiziarie usate per cambiare governi, io voglio che siano gli elettori a scegliere»

       

      2 agosto 2025
      Ore 17:13
      Occhiuto attacca l’opposizione: «Fa schifo che decidano i calabresi»
      Cronaca

      Pino Munno assolto nel processo Reset: «Mai servito la 'ndrangheta»

      Intervista all'ex assessore di Rende Pino Munno, assolto nel processo Reset: tre anni di silenzio, sofferenza familiare e la volontà di tornare alla normalità.

      1 agosto 2025
      Ore 16:55
      Pino Munno assolto nel processo Reset: «Mai servito la 'ndrangheta»
      Cronaca

      Incidente sulla SS107 “Silana Crotonese” in località Celico

      Due auto coinvolte, due feriti e strada chiusa al traffico. Anas e forze dell’ordine sono al lavoro per ripristinare la viabilità

      1 agosto 2025
      Ore 08:13
      Incidente sulla SS107 “Silana Crotonese” in località Celico
      Cronaca

      Pino Munno assolto nel processo Reset: «Mai servito la 'ndrangheta»

      Intervista all'ex assessore di Rende Pino Munno, assolto nel processo Reset: tre anni di silenzio, sofferenza familiare e la volontà di tornare alla normalità.

      1 agosto 2025
      Ore 16:55
      Pino Munno assolto nel processo Reset: «Mai servito la 'ndrangheta»
      Cronaca

      Incidente sulla SS107 “Silana Crotonese” in località Celico

      Due auto coinvolte, due feriti e strada chiusa al traffico. Anas e forze dell’ordine sono al lavoro per ripristinare la viabilità

      1 agosto 2025
      Ore 08:13
      Incidente sulla SS107 “Silana Crotonese” in località Celico
      Cronaca

      Incendio a Rende, distrutto un capannone dietro il Metropolis

      Un vasto incendio è divampato a Rende. Distrutto un capannone con pneumatici vicino al Metropolis. Fumo nero visibile ovunque.

       

      4 agosto 2025
      Ore 17:00
      Incendio a Rende, distrutto un capannone dietro il Metropolis
      Politica

      Occhiuto attacca l’opposizione: «Fa schifo che decidano i calabresi»

      Il governatore agli Stati Generali di Forza Italia a Reggio Calabria: «Vicende giudiziarie usate per cambiare governi, io voglio che siano gli elettori a scegliere»

       

      2 agosto 2025
      Ore 17:13
      Occhiuto attacca l’opposizione: «Fa schifo che decidano i calabresi»
      Cronaca

      Pino Munno assolto nel processo Reset: «Mai servito la 'ndrangheta»

      Intervista all'ex assessore di Rende Pino Munno, assolto nel processo Reset: tre anni di silenzio, sofferenza familiare e la volontà di tornare alla normalità.

      1 agosto 2025
      Ore 16:55
      Pino Munno assolto nel processo Reset: «Mai servito la 'ndrangheta»
      Cronaca

      Incidente sulla SS107 “Silana Crotonese” in località Celico

      Due auto coinvolte, due feriti e strada chiusa al traffico. Anas e forze dell’ordine sono al lavoro per ripristinare la viabilità

      1 agosto 2025
      Ore 08:13
      Incidente sulla SS107 “Silana Crotonese” in località Celico
      Cronaca

      Incendio a Rende, distrutto un capannone dietro il Metropolis

      Un vasto incendio è divampato a Rende. Distrutto un capannone con pneumatici vicino al Metropolis. Fumo nero visibile ovunque.

       

      4 agosto 2025
      Ore 17:00
      Incendio a Rende, distrutto un capannone dietro il Metropolis
      Politica

      Occhiuto attacca l’opposizione: «Fa schifo che decidano i calabresi»

      Il governatore agli Stati Generali di Forza Italia a Reggio Calabria: «Vicende giudiziarie usate per cambiare governi, io voglio che siano gli elettori a scegliere»

       

      2 agosto 2025
      Ore 17:13
      Occhiuto attacca l’opposizione: «Fa schifo che decidano i calabresi»
      I provvedimenti

      Nel Reggino venti imprese a rischio infiltrazione mafiosa sottoposte a controllo e amministrazione giudiziaria

      Le società destinatarie dei provvedimenti in precedenza, erano state colpite da informazioni antimafia. Sotto la lente, le parentele con persone appartenenti a cosche mafiose o rapporti occasionali con esponenti della ‘Ndrangheta
      Redazione Cronaca
      Nel Reggino venti imprese a rischio infiltrazione mafiosa sottoposte a controllo e amministrazione giudiziaria\n
      Dal blitz allo strappo

      Bufera sulla Regione, al setaccio gli incarichi pubblici dell’ex socio di Occhiuto: le intercettazioni sulla nomina “saltata”

      Uno dei nodi del lavoro investigativo riguarda la ricostruzione dei rapporti che hanno garantito al manager Posteraro 500mila euro in consulenze negli ultimi anni. I fatti dal blitz di metà giugno della Finanza alle dimissioni del governatore tra “premonizioni” e venti di bufera (giudiziaria) 
      Alessia Truzzolillo
      Bufera sulla Regione, al setaccio gli incarichi pubblici dell’ex socio di Occhiuto: le intercettazioni sulla nomina “saltata”\n
      La nota

      Incendio in un capannone a Rende, il Comune ai cittadini: «Chiudete le finestre»

      L’amministrazione fa sapere di aver già contattato l’Arpacal per avviare il monitoraggio dell’aria in seguito al rogo scatenatosi oggi pomeriggio in contrada Sant’Agostino
      Redazione Cronaca
      Incendio in un capannone a Rende, il Comune ai cittadini: «Chiudete le finestre»\n
      PAURA IN CITTÀ

      Fiamme, fumo e terrore: l’incendio a Rende che ha bloccato una città

      Nel tardo pomeriggio di oggi il rogo ha preso a divorare un capannone abbandonato da tempo e diventato una discarica a cielo aperto
      Francesco La Luna
      Fiamme, fumo e terrore: l’incendio a Rende che ha bloccato una città
      Fumo nero

      Rende, vasto incendio in un capannone vicino il Metropolis | FOTO E VIDEO

      All’interno della struttura erano stoccati numerosi pneumatici, alimentando ulteriormente il rogo e generando una densa colonna di fumo nero visibile da ogni angolo dell’area urbana cosentina
      Redazione
      Rende, vasto incendio in un capannone vicino il Metropolis | FOTO E VIDEO\n
      BATTAGLIA CONTRO L’INCIVILTÀ

      Praia a Mare: intensificati i controlli su rifiuti, fitti selvaggi e movida notturna

      Dopo l’ormai nota ordinanza di divieto di circolazione ai minori di 14 anni dalle 00.30 alle 7 del mattino, il sindaco avverte che la polizia locale avvierà indagini sulle effettive presenze all’interno degli appartamenti estivi, sulle emissioni sonore e sul consumo di alcool tra i minorenni
      Francesca Lagatta
      Praia a Mare: intensificati i controlli su rifiuti, fitti selvaggi e movida notturna\n
      IL FENOMENO FRANE

      Frane a Verbicaro, mercoledì il sindaco Felice Spingola a colloquio con il governo

      Il primo cittadino denuncia una situazione generale molto grave, che interessa soprattutto la zona nuova del paese, e la mancanza di fondi per i lavori di ripristino. Di qui, la decisione di chiedere aiuto ai piani alti. L’appuntamento è per mercoledì 6 agosto
      Francesca Lagatta
      Frane a Verbicaro, mercoledì il sindaco Felice Spingola a colloquio con il governo\n
      Ancora fiamme

      Praia, vasto incendio colpisce la collina che sovrasta la ss18

      A pochi metri dal fuoco, che si sta estendendo velocemente, sorgono numerose abitazioni. Attualmente le fiamme si stanno dirigendo in direzione dell'ospedale.
      Francesca Lagatta
      Praia, vasto incendio colpisce la collina che sovrasta la ss18\n
      I provvedimenti

      Rapine e spaccio di droga in provincia di Cosenza, destini cautelari diversi per Ciranni e Picicco

      Il primo ottiene l’annullamento di 58 capi d’accusa ma il Riesame conferma la custodia in carcere, il secondo (dopo la fuga in Abruzzo) ottiene i domiciliari anche per motivi di salute
      Antonio Alizzi
      Rapine e spaccio di droga in provincia di Cosenza, destini cautelari diversi per Ciranni e Picicco\n
      I CONTROLLI

      Trebisacce, operazioni della Polizia: due persone denunciate e un arresto per furto

      Controlli potenziati lungo la costa ionica: sequestrato un veicolo irregolare e fermato un ladro grazie alla pronta segnalazione di un cittadino
      Redazione
      Trebisacce, operazioni della Polizia: due persone denunciate e un arresto per furto
      Il sinistro

      A2 chiusa per incidente: mezzi in fiamme tra Mormanno e Campotenese

      Incidente sull’A2 tra Mormanno e Campotenese: un mezzo pesante e un’auto in fiamme. Carreggiata sud chiusa e traffico deviato.
      Alessia Principe
      A2 chiusa per incidente: mezzi in fiamme tra Mormanno e Campotenese
      Il rogo

      Incendio a Lamezia Terme: in fiamme canneti, macchia mediterranea e rifiuti abbandonati nell’area dell’ex zuccherificio

      Il rogo ha interessato circa 10 ettari di terreno e le operazioni di spegnimento sono partite ieri sera intorno alle 19 per poi durare fino alle 5 del mattino di oggi
      Redazione Cronaca
      Incendio a Lamezia Terme: in fiamme canneti,\u00A0macchia mediterranea e rifiuti abbandonati nell’area dell’ex zuccherificio\n
      Le operazioni

      Saracena, escursionisti pugliesi smarriscono il sentiero nel Parco del Pollino: rintracciati e soccorsi

      L'allarme è stato lanciato alla centrale 115 dei Vigili del fuoco che ha attivato il Soccorso alpino e speleologico Calabria - Stazione Pollino. Nel corso dell'operazione sono intervenuti in supporto anche i carabinieri e i vigili urbani
      Redazione Cronaca
      Saracena, escursionisti pugliesi smarriscono\u00A0il sentiero nel Parco del Pollino: rintracciati e soccorsi\n
      into the wild

      Escursionisti dispersi sui Monti dell’Orsomarso: salvati nella notte dopo ore di ricerche

      Partiti per un'escursione sul Monte Caramolo, hanno perso l’orientamento durante il rientro, finendo in una zona impervia. Salvati grazie alla sinergia tra Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e Carabinieri, e all’utilizzo del sistema di geolocalizzazione via SMS
      Redazione
      Escursionisti dispersi sui Monti dell’Orsomarso: salvati nella notte dopo ore di ricerche
      Criminalità organizzata

      Operazione nazionale contro rete cinese, arresti anche a Cosenza

      Eseguite tredici misure cautelari e oltre 70mila euro di sanzioni. Nel mirino immigrazione, prostituzione e riciclaggio
      Redazione
      Operazione nazionale contro rete cinese, arresti anche a Cosenza\n
      La riflessione

      Padre Fedele e Don Nuccio Cannizzaro: due chiese, due Calabrie. E un silenzio che pesa più di ogni eresia

      La sofferenza del frate cosentino e l’omelia-comizio del sacerdote reggino rappresentano bene le due anime di una regione divisa. Mentre il potere ascoltava don Nuccio, padre Fedele viene dimenticato dalla sua Chiesa. Ma non dalla sua gente
      Francesco Vilotta
      Padre Fedele e Don Nuccio Cannizzaro:\u00A0due chiese, due Calabrie. E un silenzio che pesa più di ogni eresia\n
      Il lordazzo

      Acri, abbandono illecito di rifiuti nel parco pubblico: il video finisce sui social

      Le immagini delle videocamere di sorveglianza hanno documentato un episodio di abbandono illecito di rifiuti in località Caccia. Il responsabile potrebbe ora essere denunciato
      Francesco Roberto Spina
      Acri, abbandono illecito di rifiuti nel parco pubblico: il video finisce sui social\n
      Il sinistro

      Incidente a Paola, ferito un centauro trasportato con l'elisoccorso in ospedale

      Paola, scooterone investito da un’auto sul lungomare sud: centauro in codice rosso trasportato in elisoccorso.
      Incidente a Paola, ferito un centauro trasportato con l'elisoccorso in ospedale
      Incidente stradale

      Auto si ribalta a Catanzaro Ovest, ferito un giovane

      Una Fiat Seicento si è ribaltata dopo aver perso il controllo, andando a impattare contro il terrapieno che delimita la carreggiata
      Redazione Cronaca
      Auto si ribalta a Catanzaro Ovest, ferito un giovane\n
      ALTRA TRAGEDIA SFIORATA

      Praia, ramo di pino si stacca improvvisamente in Piazza Municipio

      Solitamente, il luogo è frequentato da residenti e turisti, anche perché consente l'accesso al viale della Libertà, ma, fortunatamente, in quel momento non si trovava nessuno nei paraggi
      Francesca Lagatta
      Praia, ramo di pino si stacca improvvisamente in Piazza Municipio\n
      1
      2
      3
      4
      5
      6
      7
      8
      9
      ...
      PIÙ LETTI
      1

      Polizia smantella rete criminale legata alla comunità cinese

      2

      Incidente tra Rosarno-San Ferdinando: due morti

      3

      Cosenza, le nomine diocesane in vigore da ottobre 2025

      4

      Incendio a Rende, distrutto un capannone dietro il Metropolis

      5

      Bufera sulla Regione, nel mirino i fatturati “esplosivi” della sanità privata e i rapporti con la politica

      • Chi Siamo
      • Redazione
      Scarica tutte le nostre app!
      LaC Network
      • Footer 1
        • lacplay.it

        • lactv.it

        • laconair.it

      • Footer 2
        • lacitymag.it

        • lacapitalenews.it

        • ilreggino.it

        • cosenzachannel.it

        • ilvibonese.it

        • catanzarochannel.it

      CosenzaChannel.it © – L’informazione dell’area urbana e provincia

      Diemmecom Società Editoriale - reg. trib. VV 23/05/1989 n°68 - R.O.C. 4049

      Direttore Responsabile Antonio Alizzi

      Vicedirettore Antonio Clausi

      Direttore Editoriale Maria Grazia Falduto

      www.diemmecom.it

      PrivacyNote legali