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      Cosenza, da Abruzzese a "Valle dell'Esaro": la genesi dell'inchiesta "Reset"

      Due testi di polizia giudiziaria hanno deposto in dibattimento a Lamezia Terme. Sciolta intanto la riserva sulla questione avanzata dalla difesa dell'ex sindaco di Rende Marcello Manna
      Antonio Alizzi
      9 luglio 202511:45
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      La prima udienza dibattimentale del processo “Reset” è durata circa cinque ore, nel corso delle quali la Dda di Catanzaro, rappresentata nel procedimento penale dai pubblici ministeri Vito Valerio e Corrado Cubellotti, ha escusso il vice questore Fabio Catalano, attuale capo della Squadra Mobile di Catanzaro, ma all’epoca dei fatti in servizio a Cosenza, e il colonello Raffaele Giovinazzo, già comandante del Reparto Operativo del Comando provinciale di Cosenza.

      Processo “Reset”, l’esame del vice questore Catalano

      Il dirigente della polizia di Stato ha spiegato che le indagini, avviate dal pubblico ministero Camillo Falvo, oggi procuratore capo di Vibo Valentia, hanno riguardato inizialmente il gruppo degli “zingari” di Antonio Abruzzese, alias “Strusciatappine”, attraverso servizi di osservazione e pedinamento, nonché mediante l’attività intercettiva, che ha interessato anche la famiglia Abbruzzese “Banana” e in seguito il sodalizio degli italiani capeggiato dal boss di Cosenza Francesco Patitucci. Ma i primi approfondimenti, ha ribadito Catalano, sono stati effettuati sul clan di “Strisciatappine“.

      Le investigazioni inoltre sono state supportate anche dalle dichiarazioni rese in sede di indagini preliminari dai collaboratori di giustizia, tutti fuoriusciti dai clan di appartenenza, operanti tra Cosenza e Rende. Attività captative estese poi a Pasquale Bruni, nel corso del quale emergevano i contatti con Salvatore Ariello, indicato quale “luogotenente” di Francesco Patitucci.

      Processo “Reset”, il controesame

      Chiuso rapidamente l’esame del vice questore Fabio Catalano, il collegio ha aperto al controesame delle difese. Domande incentrate inizialmente sulla “costola” del gruppo Presta, come evidenziato dall’avvocato Lucio Esbardo, difensore, tra gli altri, di Antonio Presta, imputato di Roggiano Gravina. «Il procedimento era focalizzato sulla cattura dell’allora latitante Luigi Abbruzzese», figlio di “Dentuzzo“, capo degli “zingari” di Cassano Ionio. «Il collegamento tra le due cose? C’erano personaggi “attenzionati”. Quali? Può rispondere a questa domanda il dottor Zanfini».

      Poi è stata la volta dell’avvocato Gianluca Garritano. Il tema è quello della confederazione, che Catalano ha sostenuto che fosse iniziata nel processo “Tamburo“. Il legale però ha evidenziato che la sentenza di quel procedimento ha detto tutt’altro. L’avvocato Filippo Cinnante invece ha posto l’attenzione sulle posizioni di Giuseppe Perrone e Giuseppe Broccolo, chiedendo se all’esito delle escussioni dei pentiti fossero emersi elementi investigativi tale da concentrare le loro attenzioni su Perrone: «No, non sono emersi» ha detto il vice questore. Altra posizione trattata è quella di Antonio Bevilacqua, difeso dall’avvocato Giuseppe Malvasi.

      Subito dopo l’avvocato Fabio Bonofiglio, legale di Francesco Casella. «Non ci sono state attività tecniche dirette sull’imputato» ha risposto il vice questore. Focus anche su Ivan Trinni, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello: «Le attenzioni investigative? Iniziate dalle attività tecniche e proseguite a seguito delle propalazioni dei collaboratori di giustizia» ha detto Catalano, riferendosi a Pierluigi Terrazzano. Nessun elemento d’interesse investigativo su Cosimo Bevilacqua (1995), Andrea Carpino e Mario Trinni, difesi dall’avvocato Maurizio Nucci, che ha incalzato sul tema il dirigente Catalano. Su Antonio Colasuonno, difeso dall’avvocato Chiara Penna, non ha fatto attività tecnica.

      “Valle dell’Esaro” e “Reset”: una «lettura diversa» degli atti per il gruppo Presta

      L’avvocato Luca Acciardi, relativamente al procedimento “Valle dell’Esaro“, ha chiesto quali erano gli spunti investigativi da collegarli a “Reset“. «Nessun elemento nuovo, solo una lettura diversa», ha sottolineato. Poi l’attenzione del difensore si è spostata sui presunti capi. «Chi sono? Antonio Presta e Francesco Ciliberti», ma in realtà in “Reset“, viene indicato Franco Presta. «Le attività tecniche non ci dicono nulla su questa posizione, ma soltanto attraverso le parole dei pentiti» ha aggiunto Catalano.

      L’avvocato Acciardi ha poi evidenziato un’inesattezza di fondo su Damiana Pellegrino, in quanto il teste ha sostenuto che la donna fosse anche in “Valle dell’Esaro“, ma in realtà non è imputata. Sulla presunta confederazione ha riferito che i due gruppi erano sempre in contatto, rispondendo a un’altra domanda dell’avvocato Acciardi. «Gli incontri erano stati accertati anche in “Testa di Serpente“, dove c’erano interessi tra Porcaro e gli Abbruzzese». Il controesame poi è proseguito sulla posizione di Francesco Patitucci: «Nessuno del gruppo Presta incontrò il boss dopo la sua scarcerazione». Poi una domanda sulla “bacinella unica”. «Cos’è? Una suddivisione degli introiti illeciti» ha dichiarato il teste. L’avvocato Acciardi ha altresì chiesto se qualcuno dei gruppi presunti confederati abbia mai portato somme di denaro a Patitucci. «Nelle investigazioni si parlava sempre di soldi, così come di accordi con altri sodalizi. Da lui andavano Illuminato, Mario Piromallo e Michele Di Puppo». Non ci sono intercettazioni su Cristian Ruffolo, ha detto Catalano, proseguendo nelle risposte alle domande poste dall’avvocato Acciardi.

      SI è tornati poi su Francesco Patitucci, difeso da anche dall’avvocato Laura Gaetano. «Le attività tecniche si interruppero dopo la separazione coniugale con Rosanna Garofalo», in quanto il boss si spostò a Cosenza, ha detto il vice questore Catalano. «Successivamente alla separazione non sono emersi altri elementi su Rosanna Garofalo» ha chiarito il teste, rispondendo al legale Gaetano.

      Il teste ha specificato di non aver condotto indagini su Andrea Reda (difeso anche dall’avvocato Mario Ossequio) e sugli altri componenti della famiglia, inseriti, dal punto di vista investigativo, nel cosiddetto “Gaming“. Sul fronte dell’ipotesi di narcotraffico, contestato alla famiglia Abbruzzese “Banana”, l’avvocato Domenico Caputo ha approfondito l’argomento in relazione alla posizione di Alessandro Stella: «Alimentava gli interessi del gruppo nello spaccio di droga. Come fu individuato? Solo da attività tecnica».

      Il caso Campanile

      «Mai sentito parlare di Ernesto Campanile prima di “Reset“», ha affermato il vice questore, rispondendo all’avvocato Cristian Cristiano. «Era presente negli incontri censiti con Michele Di Puppo, Antonio Abruzzese “Strusciatappine“» e altri imputati, ma il cui contenuto non era conosciuto alle forze dell’ordine che indagano non essendoci stata attività captativa a supporto, risalendo in ogni caso a mesi antecedenti alle contestazioni mosse a Campanile. Il difensore ha fatto notare che a tal riguardo non esistono contatti diretti né sotto forma di incontri né di captazioni telefoniche e telematiche o ambientali tra Campanile e i vari Michele e Umberto Di Puppo, anche in relazione a percezione di denaro o altre utilità da parte dello stesso Campanile, come ha affermato anche il teste di pg.

      E’ stata fatta anche un’attività di verifica in merito alle dichiarazioni degli ex pentiti Francesco Noblea e Marco Paura. La polizia ha deciso successivamente di non valorizzare quelle parole. Catalano, sempre in controesame, ha dichiarato che le indagini sul presunto gruppo “Di Puppo-D’Alessandro” sono durate quasi un anno e mezzo, ovvero dall’agosto 2018 a tutto il 2019.

      Intercettazioni di Manna

      Il tribunale dopo la pausa processuale ha rigettato la richiesta di inutilizzabilità delle intercettazioni riguardanti l’ex sindaco di Rende Marcello Manna.

      Sì alla perizia per Cristian D’Ambrosio

      Il tribunale di Cosenza ha nominato un perito per accertare o meno la capacità processuale di Cristian D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari), figlio di Massimo, quest’ultimo imputato in ordinario anche per il reato di associazione mafiosa, nonché di valutare se al momento del fatto, ovvero dell’ipotesi delittuosa contestata al giovane disabile, lo stesso fosse capace di intendere e di volere, essendo stato già dichiarato invalido dall’Inps a causa di un serio problema di salute.

      Massimo D’Ambrosio ha richiesto al tribunale di Cosenza di poter vedere per tre ore la moglie, Lauretta Mellone, imputata in “Reset“, in quanto la compagna di una vita è affetta da una gravissima patologia di tipo tumorale ed è sottoposta da tempo a radio e chemioterapia.

      Processo “Reset”, l’esame del colonnello Giovinazzo

      Dopo il vice questore Catalano, è stata la volta del colonnello dell’Arma dei carabinieri Raffaele Giovinazzo, ex comandante del Reparto Operativo di Cosenza, oggi a capo del Comando provinciale di Crotone. L’Alto Ufficiale dell’Arma ha iniziato il suo esame partendo dai dati documentali relativi alle precedenti sentenze che hanno interessato la ‘ndrangheta cosentina.

      Tra le varie attività investigative svolte dall’Arma c’è anche la vicenda giudiziaria che coinvolte l’ex sindaco di Rende Marcello Manna e altri imputati di “Reset“, tutti presenti nel rito ordinario. Un esame durato pochissimi minuti, tanto che il collegio difensivo ha evitato di fare domande (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)

      Processo “Reset”, rito ordinario: gli imputati

      • Fabrizio Abate (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Giovanni Abruzzese (difeso dagli avvocati Giorgia Greco e Antonio Quintieri)
      • Fiore Abbruzzese detto “Ninuzzo” (difeso dagli avvocati Mariarosa Bugliari e Francesco Boccia)
      • Franco Abbruzzese detto “a Brezza” o “Il Cantante” (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Rosaria Abbruzzese (difesa dagli avvocati Antonio Quintieri e Filippo Cinnante)
      • Giovanni Aloise detto “mussu i ciuccio” (difeso dall’avvocato Gianpiero Calabese)
      • Pierangelo Aloia (difeso dall’avvocato Giulio Tarsitano)
      • Armando Antonucci detto il dottore (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Rosina Arno (difesa dagli avvocati Luca Acciardi e Fiorella Bozzarello)
      • Ariosto Artese (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Giorgio Misasi)
      • Rosario Aurello (difeso dall’avvocato Ferruccio Mariani)
      • Danilo Bartucci (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Giuseppe Bartucci (difeso dagli avvocati Luca Acciardi e Nicola Carratelli) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giuseppe Belmonte (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Massimo Benvenuto (difeso dall’avvocato Rosario Carbone)
      • Luigi Berlingieri detto “Faccia d’angelo” (difeso dagli avvocati Nicola Rendace)
      • Antonio Bevilacqua (difeso dall’avvocato Giorgia Greco)
      • Cosimo Bevilacqua (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Cesare Badolato)
      • Nicola Bevilacqua (difeso dagli avvocati Giampiero Calabrese e Antonio Ingrosso)
      • Agostino Briguori (difeso dagli avvocati Giuseppe Bruno e Sergio Rotundo)
      • Giuseppe Broccolo (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Andrea Bruni (difeso dagli avvocati Luca Acciardi ed Emilia Spadafora)
      • Pasquale Bruni – classe 1979 (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Pasquale Bruni (difeso dagli avvocati Fiorella Bozzarello)
      • Carmelina Bruniani (difesa dall’avvocato Luca De Munda)
      • Alfredo Bruno (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò
      • Ernesto Campanile (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Carmine Caputo (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Damiano Carelli (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese ed Enzo Belvedere)
      • Placido Cariello
      • Andrea Carpino (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Andrea Vincenzo Caruso (difeso dall’avvocato Maurizio Nucci)
      • Francesco Casella (difeso dagli avvocati Vincenzo Guglielmo Belvedere e Fabio Bonofiglio)
      • Michele Castiglione (difeso dagli avvocati Carlo Beltrani e Antonio Quintieri)
      • Andrea Cello (difeso dall’avvocato Francesco Calabrò)
      • Federico Chianello (difeso dall’avvocato Pierfrancesco Russo)
      • Antonio Chiodo (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Massimo Ciancio (difeso dall’avvocato Luca Acciardi e Annamaria Domanico)
      • Giuseppe Cirillo (difeso dall’avvocato Raffaele Rigoli)
      • Antonio Colasuonno (difeso dagli avvocati Chiara Penna) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Cesare Conte (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Covelli (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Aldo Andrea D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Cristian D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Emma D’Ambrosio (difesa dall’avvocato Amelia Ferrari)
      • Massimo D’Ambrosio (difeso dall’avvocato Amelia Ferrari e Valerio Murgano)
      • Alessio De Cicco (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Sergio Del Popolo (difeso dagli avvocati Saverio Spadafora e Antonio Quintieri)
      • Pietro De Mari (difeso dall’avvocato Rossana Cribari)
      • Antonio De Rose (difeso dagli avvocati Raffaele Massimo Greco e Maurizio Nucci)
      • Pasquale De Rose (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Armando De Vuono (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani e Giuseppe Filice) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Giovanni Drago (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Patrizia Drago (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Angelo Falcone (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Umile Ferraro (difeso dall’avvocato Pasqualino Maio)
      • Eugenio Filice (difeso dagli avvocati Franco Sammarco ed Eduardo Florio)
      • Anna FIorillo (difeso dall’avvocato Francesco Santelli)
      • Remo Florio (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Fabrizio Fuoco (difeso dall’avvocato Cristian Cristiano)
      • Giovanni Garofalo (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere)
      • Rosanna Garofalo (difesa dall’avvocato Laura Gaetano)
      • Mario Gervasi (difeso dall’avvocato Cesare Badolato)
      • Fabio Giannelli (difeso dall’avvocato Osvaldo Rocca) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Fabrizio Gioia (difeso dall’avvocato Matteo Cristiani)
      • Giovanni Grandinetti (difeso dall’avvocato Nicola Rendace)
      • Simone Greco (difeso dall’avvocato Andrea Sarro)
      • Stefano Greco (difeso dall’avvocato Salvatore Vetere)
      • Stefano Grosso
      • Sergio La Canna (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Umile Lanzino (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Fabio Laratta (difeso dall’avvocato Pasquale Marzocchi)
      • Massimiliano Lo Polito (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Silvia Lucanto (difesa dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Antonio Lucà (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Gianluca Maione
      • Cosimo Manzo (difeso dagli avvocati Linda Boscaglia e Giuseppe Malvasi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Marcello Manna (difeso dagli avvocati Nicola Carratelli e Giandomenico Caiazza)
      • Francesco Marchiotti (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Stefano Antonio Marigliano (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Roberta Maritato (difesa dall’avvocato Marco Bianco)
      • Andrea Mazzei (difeso dagli avvocati Alessandro Diddi e Sergio Rotundo)
      • Cosimo Manzo
      • Lauretta Mellone (difesa dagli Amelia Ferrari e Erik Siciliano)
      • Giuseppe Midulla (difeso dagli avvocati Cristian Cristiano)
      • Bruno Mollica (difeso dall’avvocato Francesco Febbraio)
      • Giuseppe Mondera (difeso dall’avvocato Giuseppe Manna)
      • Francesco Morabito (difeso dagli avvocati Vincenzo Nobile e Domenico Nobile)
      • Alessandro Morrone (difeso dall’avvocato Domenico De Rosa)
      • Filippo Morrone (difeso dall’avvocato Piergiuseppe Cutrì)
      • Pino Munno (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Silvio Orlando (difeso dall’avvocato Pasquale Naccarato)
      • Massimo Palermo (difeso dall’avvocato Vincenzo Saccomanno)
      • Francesco Papara (difeso dall’avvocato Angela D’Elia)
      • Mario Perri (difeso dall’avvocato Giampiero Calabrese)
      • Sandro Perri (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Giuseppe Perrone (difeso dagli avvocati Filippo Cinnante e Gaetano Maria Bernaudo)
      • Antonio Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Ciro Pignataro (difeso dagli avvocati Marco Bianco e Giuseppe Bruno)
      • Giuseppe Piromallo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi)
      • Antonio Carmine Policastri (difeso dall’avvocato Aldo Zagarese)
      • Antonio Presta “Tonino” (difeso dagli avvocati Carlo Esbardo e Franco Locco)
      • Giuseppe Presta (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Franco Locco) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Domenico Prete (difeso dall’avvocato Rossana Bozzarello)
      • Remo Prete (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Sergio Raimondo (difeso dall’avvocato FIlippo Cinnante)
      • Paolo Recchia (difeso dall’avvocato Francesco Gelsomino)
      • Andrea Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Luca Acciardi)
      • Ines Reda (difesa dagli avvocati Mario Ossequio e Angela Caputo)
      • Francesco Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio ed Enzo Belvedere)
      • Paolo Reda (difeso dagli avvocati Mario Ossequio e Stefania Calabrese)
      • Marcello Rizzuti (difeso dagli avvocati Bruno Bonaro e Pietro Mancuso)
      • Danny Romano (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Massimiliano Rossiello (difeso dall’avvocato Pasquale Vaccaro)
      • Cristian Francesco Ruffolo (difeso dall’avvocato Luca Acciardi) (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Rosa Rugiano (difesa dall’avvocato Rodolfo Alfieri)
      • Antonio Russo (difeso dall’avvocato Roberto Deni)
      • Domenico Salerno (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Domenico Sannà (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno)
      • Orlando Scarlato (difeso dall’avvocato Gianluca Garritano)
      • Salvatore Sesso (difeso dall’avvocato Vincenzo Tridico)
      • Mario Sirangelo (difeso dall’avvocato Fabio Parise)
      • Alessandro Stella (difeso dall’avvocato Domenico Caputo)
      • Francesco Stola (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Cristian Cristiano)
      • Francesco Tassone (difeso dall’avvocato Angelo Pugliese)
      • Francesca Tiralongo (difeso dall’avvocato Giuseppe De Marco)
      • Vittorio Toscano (clicca su avanti per leggere i nomi degli imputati)
      • Ivan Trinni (difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello)
      • Mario Trinni (difeso dagli avvocati Maurizio Nucci e Antonio Spataro)
      • Danilo Turboli (difeso dall’avvocato Antonio Quintieri)
      • Francesco Veltri (difeso dagli avvocati Antonio Quintieri e Alessandro Bavaro)
      • Massimo Volpentesta (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante)
      • Sandro Vomero (difeso dagli avvocati Lucio Esbardo e Antonio Quintieri)
      • Cristian Vozza (difeso dall’avvocato Mariarosa Bugliari e Filippo Cinnante)
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      'Ndrangheta · Cosenza · Reset

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      • - 06:27Gli avversari del Cosenza: sarà un nuovo Crotone quello di domani
      • - 04:30«Carcere per alcuni imputati del processo Reset», ecco perché il tribunale ha rigettato le richieste della Dda di Catanzaro
      • - 17:27Tirreno cosentino, Antonio De Caprio candidato alle elezioni regionali con Forza Italia
      • - 16:52San Vito, i lavori di manutenzione non allontanano lo spettro del degrado
      IL BLITZ

      Cosenza, sequestrati in carcere 50 cellulari e 50 grammi di droga

      Il SAPPE: «Riteniamo che sia giunto il momento di avvicendare con immediatezza i vertici del penitenziario bruzio, considerata l'inadeguatezza dimostrata dagli stessi»
      Redazione
      Cosenza, sequestrati in carcere 50 cellulari e 50 grammi di droga
      Le motivazioni

      «Carcere per alcuni imputati del processo Reset», ecco perché il tribunale ha rigettato le richieste della Dda di Catanzaro

      Il collegio giudicante di Cosenza ha mantenuto invariate le misure cautelari in essere per Massimo D’Ambrosio e Sergio Del Popolo. Rigettate le richieste anche nei confronti di Giuseppe Bartucci, Agostino Briguori, Andrea Reda e Andrea Mazzei

      • ‘Ndrangheta a Cosenza, no al carcere per gli imputati condannati a oltre dieci anni nel processo Reset

      Antonio Alizzi
      «Carcere per alcuni imputati del processo Reset», ecco perché il tribunale ha rigettato le richieste della Dda di Catanzaro\n
      UNA SPERANZA PER MATTIA

      Detenuto psichiatrico è in carcere da uomo libero: una struttura del Cosentino è pronta a ospitarlo

      VIDEO | Dopo che Tina Avolio e Francesco Spanò hanno reso pubblica la vicenda del figlio Mattia, una casa famiglia della provincia di Cosenza si è resa disponibile a ospitare il giovane in attesa che si liberi il posto in una Rems, come ordinato dal giudice del tribunale di Sorveglianza
      Francesca Lagatta
      Detenuto psichiatrico è in carcere da uomo libero: una struttura del Cosentino è pronta a ospitarlo\n
      Inchiesta aperta

      Bimbo investito e ucciso a Catanzaro, indagati anche i genitori: «Non si danno pace, faremo chiarezza». E spunta un testimone

      VIDEO | La polizia scientifica ha effettuato altre analisi sul furgoncino alla ricerca di tracce biologiche. La madre, già interrogata dai magistrati, e il padre accusati di concorso in omicidio colposo insieme al conducente che non si sarebbe accorto dell’incidente
      Luana Costa
      Bimbo investito e ucciso a Catanzaro, indagati anche i\u00A0genitori:\u00A0«Non si danno pace, faremo\u00A0chiarezza». E\u00A0spunta un testimone

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      «Acqua contaminata a rischio salute»: a Sant’Agata d’Esaro cresce la preoccupazione

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      «Se togli il reggiseno ci fai felici»: bufera all’Umberto I di Roma, studentessa denuncia tecnico in un video virale

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      Stefano De Martino fa il pieno ad Altomonte: sold out al Festival Euromediterraneo

      È stato un trionfo lo spettacolo di Stefano De Martino al Festival Euromediterraneo di Altomonte. L’anfiteatro Belluscio, gremito in ogni ordine di posto, ha accolto il 21 agosto il suo show Meglio Stasera, uno degli appuntamenti più attesi della rassegna 2025.

      La serata si è aperta con un fuori programma che ha fatto sorridere il pubblico: un cellulare squillato in platea ha dato lo spunto a De Martino per improvvisare uno sketch con l’ignaro interlocutore. Una trovata che ha scatenato applausi ed è stata immortalata da una troupe presente in sala. Dopo il sold out con l’ex ballerino e presentatore tv, il festival prosegue con altri due appuntamenti di comicità:

      • 22 agosto: Enzo Salvi, con il suo linguaggio brillante e irriverente;

      • 24 agosto: Gene Gnocchi, che porterà il suo umorismo pungente sul palco di Altomonte.

      Entrambe le serate sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.

      «Dobbiamo fare i conti con la concorrenza di altre manifestazioni che hanno arene più capienti – ha detto il sindaco Gianpietro Coppola – ma il Festival Euromediterraneo ha una matrice culturale diversa. Lo spettacolo di De Martino è stato la ciliegina sulla torta di quest’anno».

      Il primo cittadino ha poi annunciato che la rassegna si svilupperà in maniera più ampia anche nei mesi autunnali, invernali e primaverili, con un’attenzione particolare a cinema e musica.

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