I quattro cardinali papabili secondo l'AI per succedere a Papa Francesco | NOMI
I quattro cardinali papabili secondo l'AI per succedere a Papa Francesco | NOMI
I quattro cardinali papabili secondo l'AI per succedere a Papa Francesco | NOMI
I quattro cardinali papabili secondo l'AI per succedere a Papa Francesco | NOMI
Sabato 26 aprile, alle ore 10, si svolgeranno i funerali di Papa Francesco. Piazza San Pietro sarà gremita di fedeli e autorità. Sono attesi quasi tutti i Capi di Stato dei Paesi più importanti del mondo. Assenti, per ovvie ragioni, Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu: su entrambi pende un mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra commessi rispettivamente in Ucraina e Palestina.
Superata questa fase solenne, si aprirà la strada verso il Conclave. Saranno 135 i cardinali elettori chiamati a eleggere il successore di Papa Francesco. Provengono da quasi ogni parte del mondo e molti di loro sono stati nominati dallo stesso Bergoglio. Tra loro, ci sono i calabresi “Mimmo” Battaglia e Frank Leo, nato a Toronto, ma il padre è originario di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza.
Intanto, i bookmaker puntano sul Cardinale Pietro Parolin. E lo fa anche l’intelligenza artificiale. Noi, però, non abbiamo chiesto a ChatGPT il nome del nuovo Papa, ma gli abbiamo chiesto di indicare quattro cardinali “papabili” che potrebbero diventare il prossimo Vescovo di Roma. Ecco cosa ha risposto.
«Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, è nato il 17 gennaio 1955 a Schiavon, in provincia e diocesi di Vicenza (Italia). Viene educato in una famiglia semplice e profondamente cattolica — il padre ha un negozio di ferramenta e vende macchine agricole, la madre è maestra elementare — e frequenta fin da piccolo la parrocchia del paese. Qui, nel parroco don Augusto Fornara trova un punto di riferimento spirituale che orienta la sua fede e, in particolare, la vocazione sacerdotale maturata in quegli anni. L’esperienza della tragica perdita del padre, morto in un incidente stradale nel 1965, segna la sua infanzia e quella della sorella e del fratello, che ha appena otto mesi. A 14 anni entra nel seminario di Vicenza. Conseguita la maturità classica, continua gli studi di filosofia e teologia. È ordinato sacerdote il 27 aprile 1980 dal vescovo Arnoldo Onisto e incardinato a Vicenza», si legge sul sito ufficiale della Santa Sede.
«Per due anni è vice parroco nella parrocchia della Santissima Trinità a Schio. Poi viene inviato a Roma, dove studia alla Pontificia Università Gregoriana. Nel 1983 entra alla Pontificia Accademia Ecclesiastica e nel 1986 si laurea in diritto canonico alla Gregoriana con una tesi dedicata al Sinodo dei vescovi».
«Nel servizio diplomatico della Santa Sede dal 1° luglio 1986, presta la propria opera dapprima nelle rappresentanze pontificie in Nigeria, fino al 1989, e in Messico, dal 1989 al 1992, e poi nella sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dove lavora fino al 2002. In questo periodo, tra l’altro, accompagna il cardinale Etchegaray nella missione compiuta nel maggio 1993 nel Rwanda, sconvolto dalla guerra civile, e fa parte della delegazione, guidata dall’arcivescovo Tauran, che nel giugno 1997 partecipa alla diciannovesima sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite dedicata ad ambiente e sviluppo. Dal 2000 collabora con il vescovo Nicora su questioni legate all’attuazione della revisione del Concordato lateranense del 1984, con particolare riguardo all’ordinariato militare e all’assistenza religiosa nelle carceri e negli ospedali».
«Il 30 novembre 2002 Giovanni Paolo II lo nomina sotto-segretario della sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, incarico che svolge per quasi sette anni. In questa veste interviene in diversi consessi internazionali, testimoniando in particolare l’attenzione della Santa Sede ai temi della pace e dei diritti essenziali della persona umana, con un sguardo particolare anche ai problemi dello sviluppo economico e sociale mondiale», si legge ancora.
«Particolarmente esperto di questioni riguardanti l’area mediorientale e, più in generale, la realtà geopolitica del continente asiatico, lavora in particolare per tessere e rafforzare i rapporti tra Santa Sede e Vietnam: fa parte delle delegazioni della Santa Sede che si recano nel Paese tra l’aprile e il maggio 2004, nel marzo 2007 e nel febbraio 2009 — quando si riunisce per la prima volta il gruppo di lavoro congiunto sulle relazioni diplomatiche bilaterali — mentre tra giugno e luglio 2005 conduce in Vaticano alcune sessioni di lavoro con una delegazione della commissione governativa vietnamita per gli affari religiosi in visita alla Santa Sede. Contribuisce anche a rilanciare il dialogo tra israeliani e palestinesi, convinto della necessità di un impegno condiviso per creare le condizioni di una pace giusta e duratura. Nel dicembre 2008 è alla guida della delegazione che partecipa ai lavori della Commissione bilaterale permanente tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, riunita per portare avanti i negoziati tra le due parti dopo l’Accordo fondamentale sancito nel 1993.
Il 17 agosto 2009 Benedetto XVI lo nomina arcivescovo titolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela. Il 12 settembre successivo riceve l’ordinazione episcopale dallo stesso Papa Ratzinger nella basilica Vaticana, conconsacranti i cardinali Bertone e Levada. A Caracas, dove arriva il 3 novembre 2009 e presenta le credenziali il 12 gennaio 2010, lavora in particolare per ristabilire un clima di rispetto e di collaborazione tra Governo e Chiesa cattolica, in vista di un impegno comune soprattutto sul terreno della giustizia sociale e della lotta a povertà e delinquenza.
Il 31 agosto 2013 Papa Francesco lo nomina suo Segretario di Stato, fissando l’inizio effettivo del suo servizio al successivo 15 ottobre. In quei giorni, però, il presule è costretto a un ricovero a Padova per un intervento chirurgico. E così alla data stabilita, nel corso di una breve cerimonia svoltasi nella biblioteca della Segreteria di Stato, il Pontefice gli dà il benvenuto in absentia, ringraziando al tempo stesso il cardinale Bertone, che lascia l’incarico dopo oltre sette anni. Il 25 ottobre viene dimesso dal nosocomio veneto, ma rimane ancora alcun giorni nella regione natale per la convalescenza. Giunto sabato 16 novembre in Vaticano, inizia la sua nuova missione lunedì 18, dopo aver concelebrato la messa con il Pontefice a Santa Marta.
Il 13 dicembre nella Sala Regia, incontra per la prima volta gli ambasciatori dei Paesi che hanno relazioni con la Santa Sede.
Nello stesso mese di dicembre 2013 partecipa ai lavori della seconda riunione del Consiglio di Cardinali istituito da Papa Francesco per aiutarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Pastor bonus. È presente poi anche alle riunioni successive e dal luglio 2014 il Papa stabilisce che partecipi a pieno titolo come gli altri otto membri del Consiglio.
Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 22 febbraio 2014, del Titolo dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela.
In data 26 giugno 2018, con Rescriptum ex Audentia Ss.mi, il Santo Padre Francesco decide di cooptare nell’Ordine dei Vescovi il Cardinale Pietro Parolin, equiparoandolo in tutto ai Cardinali insigniti del titolo di una Chiesa suburbicaria.
Il 7 marzo 2023 il Santo Padre Francesco, dovendo rinnovare il Consiglio di Cardinali, perché scaduto il mandato del precedente, ha nominato il Cardinalle Parolin membro del nuovo Consiglio.
È membro:
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«Il Cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione – Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana, Arcivescovo Metropolita emerito di Manila (Filippine), è nato a Manila il 21 giugno 1957, da Manuel Topacio e Milagros Gokim. La sua famiglia vive a Imus, provincia di Cavite, nel territorio parrocchiale della cattedrale di Nostra Signora del Pilar, dove «Chito» — come lo chiamano soprattutto i giovani — è stato battezzato. Ha un fratello minore, Manuel Jr», si legge sul sito ufficiale della Santa Sede.
Ha ricevuto l’istruzione primaria e secondaria a Parañaque, presso la Saint Andrew’s School, che all’epoca era amministrata dai missionari di Scheut. Dopo il diploma, è entrato nel Saint Jose Seminary della capitale — una struttura formativa interdiocesana diretta dalla Compagnia di Gesù — per prepararsi a diventare prete, e ha poi studiato filosofia presso l’Ateneo de Manila University e teologia presso la Loyola School of Theology.
Ordinato sacerdote il 27 febbraio 1982 dal vescovo di Imus, Felix Pérez Paz, nei primi tre anni di ministero è stato vicario nella parrocchia Saint Augustin a Mendez e direttore spirituale del seminario teologico della diocesi di Imus, di cui è poi divenuto rettore. Ha anche insegnato filosofia e teologia al Divine Word Seminary, al San Carlos Seminary e alla Loyola School of Theology.
Nel 1985 il vescovo Pérez Paz lo ha inviato alla Catholic University of America a Washington, per proseguire gli studi universitari in teologia sistematica. Ha conseguito la licenza in teologia nel 1987 e il dottorato summa cum laude nel 1991, con una tesi sulla collegialità episcopale nella dottrina e nella prassi di Paolo VI, sotto la direzione del teologo Joseph Komonchak.
Rientrato a Imus nel 1992, ha di nuovo assunto l’incarico di rettore del seminario. È stato anche membro del collegio dei consultori e del consiglio presbiterale, nonché vicario episcopale per i religiosi. Nel 1998 il vescovo Manuel C. Sobreviñas lo ha nominato parroco della cattedrale di Nostra Signora del Pilar. Nel contempo ha proseguito l’insegnamento teologico. Invitato a tenere conferenze, dirigere ritiri e organizzare seminari per l’aggiornamento di sacerdoti, religiosi e laici nelle Filippine e all’estero, ha partecipato anche alle attività della Conferenza episcopale nazionale e della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc), distinguendosi come apprezzato oratore in vari Paesi del continente.
Nello stesso periodo è entrato a far parte del comitato editoriale dell’Istituto per le scienze religiose di Bologna, impegnato nella stesura della Storia del Concilio Vaticano II.
Nel 1997 Giovanni Paolo II lo ha nominato membro della Commissione Teologica Internazionale, in seno alla Congregazione per la Dottrina della Fede, della quale ha fatto parte — sotto la presidenza del cardinale Ratzinger — fino al 2003. Nel 1998 ha partecipato come esperto all’Assemblea speciale per l’Asia del Sinodo dei vescovi.
Il 22 ottobre 2001 Papa Wojtyła lo ha scelto come pastore della diocesi di Imus. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 12 dicembre dalle mani del cardinale Jaime L. Sin. Durante il suo ministero ha dato impulso all’attuazione delle direttive scaturite dall’assemblea pastorale diocesana tenutasi nel 1999, rivolgendo l’attenzione soprattutto ai giovani, per i quali ha commentato settimanalmente le letture liturgiche attraverso video trasmessi su internet. Nel 2009 la diocesi ha organizzato il primo incontro delle nuove generazioni asiatiche, versione continentale della Giornata mondiale della gioventù.
Negli anni trascorsi a Imus, è divenuto presidente della commissione per la dottrina della fede nella Conferenza episcopale delle Filippine, e presidente dell’ufficio della Fabc per le questioni teologiche. Delegato dell’episcopato nazionale all’XI (2005) e alla XII (2008) Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, è stato eletto in entrambe membro del Consiglio post-sinodale. Vicepresidente della Commissione per il messaggio nell’ambito della XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (2012), è stato eletto ancora una volta nel consiglio post-sinodale.
Mentre stava preparando le celebrazioni del cinquantenario della nascita della diocesi di Imus, il 13 ottobre 2011 Benedetto XVI lo ha promosso arcivescovo di Manila, chiamandolo a succedere al cardinale Gaudencio B. Rosales. Ha fatto ingresso nell’arcidiocesi il 12 dicembre, nel decimo anniversario della sua ordinazione episcopale.
Nonostante l’intenso impegno pastorale alla guida di una Chiesa con quasi tre milioni di cattolici, ha proseguito la sua attività anche in seno alla Conferenza episcopale nazionale e alla Fabc. Dal 12 giugno è membro della Congregazione per l’Educazione Cattolica.
Particolarmente attento al settore dei new media, è anche un volto noto della televisione nazionale filippina. Dal 2008, infatti, prende parte ogni settimana alla trasmissione religiosa The Word exposed con riflessioni sulle letture per la messa domenicale.
Settimo filippino a ricevere la porpora, è un autorevole teologo e una delle voci tra le più rappresentative dell’episcopato asiatico.
Presidente Delegato alla III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi su Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione (ottobre 2014) e alla XIV Assemblea Generale Ordinaria sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo (ottobre 2015).
Dal maggio 2015 è Presidente di Caritas Internationalis. Ha partecipato al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. L’8 dicembre 2019 Papa Francesco lo ha nominato Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
Da Benedetto XVI creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2012, del Titolo di San Felice da Cantalice a Centocelle. Il 1° maggio 2020, con Rescriptum ex Audentia Ss.mi il Santo Padre Francesco ha deciso di cooptare nell’Ordine dei Vescovi il Cardinale Tagle, equiparoandolo in tutto ai Cardinali insigniti del titolo di una Chiesa suburbicaria.
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«Il Cardinale Blase Joseph Cupich, Arcivescovo di Chicago (U.S.A.), è nato il 19 marzo 1949 a Omaha, nel Nebraska. Dopo aver compiuto gli studi primari, ha frequentato la University of Saint Thomas and Saint Paul, in Minnesota, conseguendo il baccalaureato in filosofia nel 1971. Ha proseguito la formazione a Roma, dove ha studiato nel Pontificio Collegio americano del nord, ottenendo il baccalaureato in teologia nel 1974 e il master in teologia nel 1975 alla Pontificia università Gregoriana. Durante questo periodo ha avuto anche modo di vivere un’esperienza pastorale a Sarajevo: la sua famiglia ha infatti origini croate», si legge sul sito ufficiale della Santa Sede.
«Rientrato negli Stati Uniti, è stato ordinato sacerdote il 16 agosto 1975 nella sua Omaha. Vicario parrocchiale a Saint Margaret Mary, per tre anni ha insegnato alla Paul VI high school. In ambito diocesano è stato anche direttore dell’ufficio per il culto divino e presidente della Commissione per la gioventù. Intanto ha continuato gli studi a livello universitario a Washington, alla Catholic University of America, ottenendo nel 1979 la laurea in teologia sacramentale e, otto anni dopo, anche il dottorato in teologia sacramentale con una tesi sull’Avvento nella tradizione romana, scritta con una metodologia di lavoro basata sull’analisi e la comparazione delle letture del lezionario.
Tra il 1980 e il 1981 è stato istruttore del programma per la formazione permanente dei sacerdoti e dei diaconi alla Creighton University di Omaha. E tra il 1981 e il 1987 ha ricoperto il ruolo di segretario della nunziatura apostolica negli Stati Uniti. Poi, fino al 1989, è stato parroco di Saint Mary di Bellevue. Dal 1989 al 1996 ha svolto l’incarico di presidente e rettore del Pontifical College Josephinum a Columbus in Ohio. Quindi, per un anno, ha guidato come parroco la comunità di San Roberto Bellarmino a Omaha.
Il 7 luglio 1998 Giovanni Paolo II lo ha nominato settimo vescovo di Rapid City. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il successivo 21 settembre, scegliendo come motto episcopale Pax vobis. Dopo dodici anni di episcopato nella diocesi del Sud Dakota, il 30 giugno 2010 Benedetto XVI gli ha affidato il governo pastorale della sede residenziale di Spokane, nello stato di Washington. Qui ha rilanciato la pastorale dopo lo scandalo degli abusi sessuali, puntando molto sulla valorizzazione e la salvaguardia delle scuole cattoliche.
Il 20 settembre 2014 Papa Francesco lo ha promosso arcivescovo metropolita di Chicago, dove ha fatto ingresso il successivo 18 novembre. Protagonista al Sinodo dei vescovi del 2015, sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo, è stato annoverato dal Pontefice tra i membri della Congregazione per i vescovi.
All’interno della Conferenza episcopale statunitense, presiede la Commissione per la protezione dei minori ed è membro ad hoc della Commissione per la traduzione della Sacra Scrittura. Ha fatto parte anche della Commissione per la liturgia, del Comitato per le comunicazioni e del Comitato ad hoc per il catechismo. È inoltre membro del Consiglio di amministrazione della Catholic extension society e della Catholic mutual relief society. Autore di numerose pubblicazioni, ha fatto parte del consiglio di fondazione del Saint Paul Seminary e del Consiglio di amministrazione del National Pastoral Life Center. Attento alle questioni di giustizia e alle emergenze sociali, è anche presidente della National Catholic Educational Association.
Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 19 novembre 2016, del Titolo di San Bartolomeo all’Isola.
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«Il Cardinale Jean-Claude Hollerich, S.I., Arcivescovo di Luxembourg (Granducato del Lussemburgo), è nato il 9 agosto 1958 a Differdange, nell’arcidiocesi di Luxembourg, ha trascorso l’infanzia a Vianden, dove risiedeva la sua famiglia. Dopo gli studi secondari nella Scuola apostolica di Clairefontaine, fondata da padre Léon Dehon, e nel liceo classico di Diekirch, nel 1978 si è trasferito a Roma, per iniziare la formazione al sacerdozio alla Gregoriana, dove ha seguito due anni di filosofia e il primo anno di teologia, risiedendo nel Pontificio Collegio Germanico-Ungarico», si legge sul sito ufficiale della Santa Sede.
«Nel 1981 è entrato nella Compagnia di Gesù, provincia del Belgio meridionale e Lussemburgo, e ha svolto per un biennio il noviziato a Namur. Dopo due anni di tirocinio pastorale nella capitale del granducato, nel 1985 ha raggiunto per la prima volta il Giappone, dove in quattro anni ha dapprima perfezionato la conoscenza della lingua e della cultura locali e poi ripreso gli studi teologici all’Università Sophia di Tokyo, completando il percorso formativo in Germania (1989-1990), alla Philosophisch-Theologische Hochschule Sankt Georgen di Francoforte, e conseguendo la licenza.
Ordinato sacerdote a Bruxelles il 21 aprile 1990, ha compiuto per quattro anni gli studi di lingua e letteratura tedesca alla Ludwig-Maximilians Universität di Monaco di Baviera, terminati con la licenza conseguita nel 1994 discutendo la tesi Das Konstantinopolitanische Glaubensbekenntnis. Eine Textuntersuchung «Il credo costantinopolitano. Un’indagine testuale».
Intanto sul fronte pastorale ha accompagnato la Jeunesse étudiante chrétienne di Lussemburgo e gruppi della Communauté vie chrétienne (Cvx) – associazione di laici che vivono la fede cristiana secondo la spiritualità di sant’Ignazio di Loyola – ricoprendo al contempo l’incarico di insegnante nel liceo francese Vauban di Lussemburgo (1983-1985). Durante il periodo trascorso in terra bavarese (1990-1994) è stato accompagnatore spirituale dei seminaristi durante l’anno propedeutico al seminario maggiore di Lussemburgo e responsabile della pastorale vocazionale.
Il 1994 è stato l’anno del trasferimento nel Paese del Sol Levante: insegnante di lingue tedesca e francese e di studi europei all’Università Sophia, vi è rimasto fino al 2011, svolgendo la propria missione al servizio dell’Ateneo, dei cattolici della capitale giapponese, della Compagnia di Gesù e della Conferenza episcopale nazionale. Infatti nel 1996 è divenuto cappellano della parrocchia tedesca a Tokyo e nel 1997 membro del consiglio arcidiocesano per le opere missionarie e pastorali, svolgendo entrambi i ruoli fino al 2006, quando ha terminato anche gli incarichi di professore associato e cappellano degli studenti dell’Università Sophia, iniziati sempre nel 1999.
Intanto nel 2001 ha compiuto gli studi di dottorato all’Institut pour les Études de l’Union Européenne di Bonn, in Germania, e il 18 ottobre 2002 ha emesso i voti definitivi nella chiesa di Sant’Ignazio a Tokyo, passando alla provincia giapponese della Compagnia, per la quale – sempre fino al 2006 – è stato delegato provinciale per la promozione delle vocazioni (dal 2002), direttore del Centro cattolico dell’Università Sophia (dal 2003) e di una piccola comunità di gesuiti nella capitale (dal 2004)
Nel 2006 ha ottenuto la cattedra come professore ordinario dell’ateneo, è divenuto superiore dello Scolasticato, per un biennio, ed è stato anche delegato della Conferenza episcopale giapponese per la preparazione e la partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù presieduta a Colonia nel 2005 da Benedetto XVI.
Nel 2008 è stato scelto come rettore della comunità dei 65 gesuiti dell’Università Sophia e vice rettore per gli affari generali e studenteschi del medesimo ateneo, entrando in contatto diretto con numerose comunità accademiche in Asia, Europa e America. Al contempo è stato consultore della provincia giapponese della Compagnia di Gesù.
Dal 2011 è tornato in patria, perché il 12 luglio di quell’anno è stato nominato da Papa Ratzinger Arcivescovo di Luxembourg. Il successivo 16 ottobre ha ricevuto l’ordinazione episcopale nella cattedrale lussemburghese, dal suo predecessore Fernand Franck, con-consacranti il cardinale di Colonia, Joachim Meisner, e l’Arcivescovo di Tokyo, Peter Takeo Okada, scegliendo come motto Annuntiate.
Fautore di un maggior coinvolgimento dei laici, e in particolare dei giovani, in ambito ecclesiale, nel 2013 ha lanciato in diocesi un progetto pastorale dedicato a questi ultimi e nell’agosto 2014 è partito con 138 studenti per un viaggio nella Thailandia del nord, al confine con il Myanmar, trascorrendo due settimane in un campo di rifugiati.
Nel 2015 ha partecipato alla quattordicesima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi incentrata sulla vocazione e la missione della famiglia; esperienza poi ripetuta nel 2018, con la quindicesima assise dedicata proprio ai giovani.
Presidente della Conferenza delle commissioni Iustitia et Pax d’Europa (2014-2018), il 29 settembre 2017 è stato eletto alla guida della Commissione per i giovani in seno al Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee). Dall’8 marzo 2018, ha assunto la presidenza della Comece che riunisce i vescovi europei con l’obiettivo di esaminare la politica e la legislazione dell’Unione europea (Ue) dal punto di vista della dottrina sociale della Chiesa.
Dal 3 aprile 2019 presiede anche il Coetus internationalis ministrantium (CIM), l’Associazione Internazionale dei Chierichetti.
Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 5 ottobre 2019, del Titolo di San Giovanni Crisostomo a Monte Sacro Alto. L’8 luglio 2021 il Santo Padre ha nominato l’Em.mo Card. Jean-Claude Hollerich, S.I., Relatore Generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il 7 marzo 2023 il Santo Padre Francesco, dovendo rinnovare il Consiglio di Cardinali, perché scaduto il mandato del precedente, ha nominato il Cardinale Hollerich membro del nuovo Consiglio.
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