Solo il Covid e il lockdown riuscirono a frenare il traffico di droga a Cosenza
Le preoccupazioni di Francesco Patitucci e Michele Di Puppo intercettate dalla Dda di Catanzaro nel periodo più complicato della pandemia da coronavirus
Sebbene il traffico di droga sia in netta crescita in Calabria, come dimostrano le inchieste giudiziarie delle procure ordinarie e delle due Direzioni Distrettuali (Reggio Calabria e Catanzaro), c’è stato un periodo in cui gli affari illeciti non andavano affatto bene. E questo periodo è coinciso con la devastante pandemia da coronavirus che ha tenuto bloccato un mondo intero. E ovviamente anche i calabresi. In particolare, sospetti narcotrafficanti, boss o presunti tali. È quanto emerge dalle carte dell’inchiesta Recovery, l’indagine antimafia della Dda di Catanzaro contro la cosca degli italiani di Cosenza.
Negli accertamenti investigativi, coordinati dai pubblici ministeri antimafia Corrado Cubellotti e Vito Valerio, emergono chiaramente le preoccupazioni di Francesco Patitucci e Michele Di Puppo che in epoca Covid si rendono conto che la situazione «si sta bloccando». Questa chiacchierata, la quale in parte era contenuta anche in Reset, fa venire alla luce anche il problema relativo alla riscossione delle estorsioni. Ne fanno cenno le forze dell’ordine nel paragrafo dedicato ai problemi di approvvigionamento dello stupefacente dovuti al lockdown.
«I due», riferendosi a Francesco Patitucci e Michele Di Puppo, «iniziano a parlare anche delle difficoltà a reperire la sostanza stupefacente e, quindi, di quelle conseguenziali per portare avanti lo “spaccio”, attività quest’ultima che Patitucci sottolinea di non voler perdere, visto che al momento è l’unica su cui poter fare “cassa”. “Se non riusciamo a fare nemmeno questa siamo fottuti”», dicono i conversanti.
Nell’incontro, “che si protrae per più di un’ora, si fa anche riferimento al recupero di somme di denaro dagli spacciatori che agiscono nell’ambito del “Sistema”, ad alcuni problemi sorti tra Michele Di Puppo e Mario Piromallo, detto “Renato” per l’approvvigionamento della droga e, per come sarà spiegato, si parla di Marco D’Alessandro e della sua particolare attitudine a tale forma di attività illecita, tant’è che nonostante il lockdown imposto per la pandemia riesce a “camminare”, volendo con tale termine chiaramente intendere che è uno dei pochi in grado di continuare a perpetrare attività illecite e quindi a “spacciare” : “Che ora uno … (p.i.). .. che loro due Francè … che lo sai … lo sai chi sta camminando? … lui e Marcuzzu ….».
Tuttavia, «Di Puppo ha però notizie poco rassicuranti per Patitucci, dato che anche un affare non meglio esplicitato, seppure chiaramente riferibile alla difficoltà a reperire le sostanze stupefacenti, “si sta bloccando”».
Recovery, i nomi degli indagati
- Cosimo Abbruzzese detto Cocchino
- Salvatore Ariello
- Luigi Avolio
- Bruno Bartolomeo
- Giuseppe Bartolomeo detto Geppino
- Gaetano Bartone
- Antonio Basile
- Enzo Bertocco
- Antonio Bevilacqua detto il Topo
- Leonardo Bevilacqua (clicca avanti per leggere i nomi degli indagati)