mercoledì,Maggio 29 2024

Gli avvocati di Oliverio e Adamo: «Regione Calabria da escludere nel processo Glicine-Acheronte»

Secondo le difese degli imputati le costituzioni di parte civile non devono essere accolte perché sottoscritte senza tener conto delle nuove linee guida della riforma Cartabia

Gli avvocati di Oliverio e Adamo: «Regione Calabria da escludere nel processo Glicine-Acheronte»

Udienza preliminare subito infuocata quella andata “in onda” oggi a Lamezia Terme, nell’ambito del procedimento penale “Glicine-Acheronte“. Si tratta dell’inchiesta antimafia coordinata dalla Dda, tra le province di Crotone, Catanzaro e Cosenza, nella quale sono coinvolti politici, dirigenti e presunti mafiosi.

Stralciate alcune posizioni

Il gup Sara Merlini, nell’aula bunker di Lamezia Terme, dove si tiene il processo “Reset” contro la ‘ndrangheta cosentina, ha stralciato le posizioni di una decina di imputati a cui non era stato regolarmente notificata la fissazione dell’udienza preliminare. In alcuni casi le notifiche non erano andate a buon fine anche nei confronti degli avvocati difensori.

No alla costituzione di parte civile

Il tema caldo di giornata? Senza dubbio le numerose questioni preliminare sollevate sulle costituzioni di parte civile della Regione Calabria, del Comune di Crotone, di un’associazione anti-usura e dei Ministeri Ambiente, Giustizia e Interno. Gli interventi dei difensori sono durati oltre due ore, nel corso delle quali i penalisti presenti in udienza hanno mosso critiche ai loro colleghi sull’atto di costituzione di parte civile che, nella maggior parte dei casi, non terrebbe conto delle nuove linee guida fissate dalla riforma Cartabia.

Cosa non torna secondo le difese

Secondo gli avvocati, i ministeri dell’Ambiente, dell’Interno e della Giustizia avrebbero prodotto una costituzione di parte civile in modo non appropriato, recuperando i capi d’accusa senza spiegare le ragioni per le quali chiedono di costituirsi contro gli imputati individuati a cui vengono contestate le singole condotte delittuose. La riforma Cartabia, hanno fatto notare in udienza, impone precisione nel quantum tra fatto e richiesta.

Critiche anche alla Regione Calabria la quale non avrebbe neanche prodotto i capi d’accusa, richiamandosi alle contestazioni presenti nel fascicolo processuale. Inoltre, nell’atto non sarebbero state indicate le generalità dei singoli imputati come evidenziato, tra gli altri, dagli avvocati dei principali imputati, Nicola Adamo (difeso dall’avvocato Giuseppe Bruno) e Mario Oliverio (difeso dall’avvocato Enzo Belvedere). Il gup Merlini scioglierà le riserve nella prossima udienza.

Quali sono le principali accuse

Secondo la Dda di Catanzaro, i vari esponenti politici presenti nell’inchiesta – da Mario Oliverio a Nicola Adamo, passando da Vincenzo Sculco ed Alfonso Dattilo – avrebbero costituito un presunto comitato d’affari per la gestione delle campagne elettorali di ogni livello – comunali, provinciali, regionali – ma anche per assumere il controllo di enti pubblici. Turbata libertà degli incanti, turbata libertà di scelta del contraente, corruzione, abuso d’ufficio oltre che reati elettorali, sono tra le contestazioni mosse agli imputati coinvolti nell’operazione “Glicine-Acheronte”, dove sono indagati per associazione mafiosa anche soggetti considerati intranei alla cosca di ‘ndrangheta dei Megna.

Inchiesta Glicine-Acheronte, i nomi degli imputati

  • Adamo Nicola
  • Altavilla Euclide
  • Aracri Francesco
  • Aracri Giuseppe
  • Aracri Salvatore
  • Arcuri Rosario
  • Augruso Antonio
  • Basco Paolo
  • Bello Giovanni
  • Benetti Mirko (clicca su avanti per leggere i nomi degli indagati)

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