«Ci fu un problema con l'eroina tra gli Abbruzzese di Cosenza e quelli di Cassano»
«Ci fu un problema con l'eroina tra gli Abbruzzese di Cosenza e quelli di Cassano»
«Ci fu un problema con l'eroina tra gli Abbruzzese di Cosenza e quelli di Cassano»
«Ci fu un problema con l'eroina tra gli Abbruzzese di Cosenza e quelli di Cassano»
Parenti di sangue, ma negli affari ognuno curava i propri interessi. Il racconto di Ivan Barone, relativamente al rapporto tra gli Abbruzzese “Banana” di Cosenza e gli Abbruzzese di Cassano Ionio, mette in chiaro il traffico di droga nel periodo antecedente al 2019 e successivo all’operazione “Testa di Serpente”. Il collaboratore di giustizia riferisce sia sui presunti inconvenienti intercorsi con Nicola Abbruzzese detto “Semiasse” e le intenzioni di Maestri di “riallacciare” i contatti con i cassanesi (clicca avanti per continuare a leggere)
«Con riferimento all’approvvigionamento di eroina, i “Banana” avevano l’obbligo di rifornirsi dai cugini di Cassano Ionio nella persona di Nicola Abbruzzese “Semiasse”. Il rapporto tra i “Banana” e i cugini di Cassano sotto il profilo criminale è risalente nel tempo; più di recente, i “Banana“, pur mantenendo il canale di riforninmento principale di eroina dai cassanesi, facevano anche il “sottobanco” di eroina attraverso canali alternativi albanesi che venivano gestiti direttamente da Luigi Abbruzzese e dal cognato Antonio Abruzzese» dice Ivan Barone. «Per questo non so i dettagli circa questi contatti albanesi ma ne ho sentito più volte parlare dai due cognati. Riferisco, in particolare, di un episodio accaduto nel dicembre del 2019, in particolare nei due giorni intercorsi tra la scarcerazione per vizio di forma del primo fermo di “Testa di Serpente”, e l’emissione della seconda ordinanza di convalida eseguita il 31 dicembre 2019» (clicca avanti per continuare a leggere l’articolo)
«In quei due giorni – dichiara Barone – c’è stato un incontro avvenuto» in un’abitazione dei “Banana“, «alla presenza mia, di Luigi Abbruzzese, di Marco Abbruzzese e Nicola Abbruzzese “seminasse”. In quell’occasione Nicola “semiasse”, oltre a ribadire l’obbligo per i Banana di rifornirsi di eroina esclusivamente dai cassanesi, redarguiva i Banana del fatto che era sparita una partita di eroina di 100 grammi che tuttavia non era riconducibile a quella proveniente da Cassano ma dai canali “sottobanco”» aggiunge Ivan Barone. «Tale quantitativo di stupefacente è quello che avevo nascosto nel vano di un camion abbandonato che si trovava dietro casa mia». A dire del pentito Barone «in quell’occasione Nicola Abbruzzese “semiasse”, infastidito di questa circostanza, intimava ai Banana di rientrare nel debito di 50mila euro nei suoi confronti. I “Banana” sapevano che di lì a poco sarebbero stati arrestati, e per questo dicevano a me di recuperare quanti più soldi possibile, anche dall’attività di spaccio di eroina che sarebbero serviti di lì a breve anche per pagare gli avvocati» (clicca avanti per continuare a leggere)
A questo punto Barone tira in mezzo anche Gianluca Maestri. «Voglio precisare che Luca Maestri, prima che fossimo arrestati – circa 7-8 mesi fa – stava prendendo contatti con Nicola “Semiasse” per acquistare direttamente dagli zingari di Cassano sostanza stupefacente di tipo eroina. Per questa ragione mi chiese di verificare tramite la nostra rete di spacciatori se fossimo in grado di smistare grossi quantitativi di sostanze stupefacenti. In particolare mi chiedeva di verificare se avessimo 10-15 spacciatori di fiducia a cui cedere l’eroina, in quanto dai cassanesi potevamo acquistare solo grossi quantitativi di sostanza stupefacente. In tal senso, difatti, “Semiasse“, non era disposto a cedere meno di un chilo di eroina per volta. Voglio altresì precisare che questo progetto di Maestri di subentrare nel traffico di eroina si è verificato 7-8 mesi fa, sia perché Maestri ha un rapporto stretto e diretto con “Semiasse” sia perché dopo gli arresti di “Testa di Serpente” si è registrato un vuoto nella gestione dello spaccio di eroina che era appannaggio dei Banana“, tant’è vero che nell’ultimo anno sono subentrati in questa attività di spaccio i Bevilacqua dello stadio».
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